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Autore principale: Ferrari, Luigi
Pubblicazione: Milano : Electa, 1982
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
La metafisica dei costumi (titolo originale: Die Metaphysik der Sitten) è l'opera più ampia di Immanuel Kant per quanto concerne la filosofia morale e del Diritto; sebbene non fosse conosciuta quanto la Fondazione della metafisica dei costumi o la Critica della ragion pratica, negli Stati Uniti fu riscoperta grazie alla traduzione di Mary J. Gregor e alla sua opera Laws of Freedom del 1963, in Italia ne esisteva già una traduzione a cura Giovanni Vidari (1923) e in Germania l'opera era discussa e conosciuta già prima, ma era stata sottovalutata. L'opera è divisa in due parti principali: la prima, la Scienza del diritto, si basa sull'interpretazione repubblicana delle origini della comunità politica come società civile e l'istituzione della legge positiva in rapporto al Diritto naturale. Pubblicata separatamente la Scienza del diritto è influenzata dal giusnaturalismo e dal contrattualismo fornendo una giustificazione filosofica dello stato come Stato di diritto. Costituisce uno degli ultimi esempi del repubblicanesimo classico nella filosofia politica. La Scienza del diritto contiene anche la più matura delle asserzioni di Kant sul progetto della pace (vedere anche il saggio Per la pace perpetua) e un sistema giuridico per garantire i diritti individuali secondo una concezione liberale classica. La seconda parte, la Scienza della virtù, tocca temi legati allo sviluppo morale della persona: in particolare offre un'analitica deduzione dei doveri etici. Possono essere usate anche le traduzioni alternative "Dottrina del diritto" e "Dottrina della virtù".
L'Opera (titolo originale L'Œuvre, tradotto in italiano anche con i titoli Vita d'artista o Il capolavoro) è un romanzo di Émile Zola pubblicato nel 1886. Si tratta del quattordicesimo romanzo del ciclo de I Rougon-Macquart. In questo romanzo Zola introduce il lettore nel mondo dell'arte: il protagonista è infatti Claude Lantier, un pittore "maledetto" già apparso in altri due romanzi del ciclo: Il ventre di Parigi e L'ammazzatoio.
Il Teatro Colón di Buenos Aires è uno dei teatri lirici più grandi del mondo. La struttura magnifica e l'impegno costante nella cura e nelle rappresentazioni ne fanno un monumento dell'arte teatrale e lirica. Acusticamente considerato uno dei primi cinque teatri al mondo per la rappresentazione di opere liriche.Il teatro si trova vicino alla famosissima Avenida 9 de Julio, uno dei viali più ampi del mondo. L'edificio occupa 8.200 metri quadrati e la superficie totale di 58.000 m² sulla proprietà delimitata dalle vie Tucumán, Libertà, il passaggio Arturo Toscanini ed il Cerrito (Avenida Nueve de Julio).
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