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Autore principale: Coccitto, , Giovanna Franca
L'illuminotecnica è la disciplina tecnico-scientifica che si occupa dell'illuminazione di spazi ed ambienti, sia interni che esterni, sia sfruttando la luce solare sia la luce artificiale. Per produrre un progetto di illuminazione artificiale la conoscenza dell'illuminotecnica è condizione necessaria ma non sufficiente, poiché un progetto di illuminazione si basa su conoscenze interdisciplinari, quali: Fisiologia e psicologia della visione: percezione luminosa dell'occhio umano, ergonomia dell'illuminazione, comfort visivo Architettura e design: scelta della luce adatta per interni o esterni, edifici, monumenti, piazze, giardini, musei Elettrotecnica: impiego dell'elettricità nell'illuminazione, tipologie di lampade, impiantistica Regolamentazione: sicurezza (illuminazione di emergenza), risparmio energetico, inquinamento luminoso
Il museo è una raccolta, pubblica o privata, di manufatti relativi a uno o più settori della cultura (tra cui in particolare, per tradizione, l'arte), della scienza e della tecnica. Lo statuto dell'International Council of Museums lo definisce «un'istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo. Aperto al pubblico compie ricerche che riguardano le testimonianze materiali e immateriali dell'umanità e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, le comunica e, soprattutto, le espone a fini di studio, educazione e diletto». La definizione dell'International Council of Museums è stata accolta nel 2014 dalla normativa italiana che, nel quadro della nuova organizzazione dei musei statali, ha però aggiunto alla fine la seguente precisazione: «promuovendone la conoscenza presso il pubblico e la comunità scientifica».Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 2 dicembre 2019, n. 169 ha ripreso a tale definizione, che all’art. 43 è così enunciata: «I musei, i parchi archeologici, le aree archeologiche e gli altri luoghi della cultura di appartenenza statale sono istituzioni permanenti, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo. Sono aperti al pubblico e compiono ricerche che riguardano le testimonianze materiali e immateriali dell'umanità e del suo ambiente; le acquisiscono, le conservano, le comunicano e le espongono a fini di studio, educazione e diletto, promuovendone la conoscenza presso il pubblico e la comunità scientifica».A livello internazionale la discussione sul ruolo e la definizione del museo continua ininterrottamente eppure nella conferenza dell'International Council of Museums di Kyoto, organizzata nel settembre 2019, non si è giunti ad un accordo per una nuova definizione di museo.
Il faro, chiamato anche proiettore in particolare per gli apparecchi di forma ellittica oppure faretto per gli apparecchi di piccole dimensioni, è un apparecchio elettrico per l'illuminazione interna ed esterna di un ambiente o di un luogo. La luce che viene emanata da questo apparecchio è molto potente.
Monaco di Baviera (AFI: /ˈmɔnako di baˈvjɛra/; in tedesco: München, /ˈmʏnçən/, ; in bavarese: Minga) è una città extracircondariale della Germania meridionale, capitale (Landeshauptstadt) della Baviera. Situata sulle rive del fiume Isar, dopo Berlino ed Amburgo è la terza città tedesca per numero di abitanti, con una popolazione di circa 1 484 226 (31-12-2019) residenti nel comune, 1 808 550 se si considera anche il circondario di Monaco e circa 2,9 milioni nell'area metropolitana. Monaco è la città più importante della Germania meridionale, grazie alle residenze reali, agli immensi parchi, ai suoi musei, alle sue chiese barocche e rococò, al folclore bavarese ancora molto vissuto, alla vicinanza delle Prealpi e delle Alpi e naturalmente grazie alla birra ed alla sua manifestazione più famosa, l'Oktoberfest. Il santo patrono della città è San Benno di Meißen. Nel 2015 uno studio della società di consulenza globale Mercer ha classificato Monaco di Baviera al quarto posto tra le 20 città del mondo con la miglior qualità della vita; nel 2016 la città mantiene la sua posizione.
Le Stanze di Raffaello sono quattro sale in sequenza che fanno parte dei Musei Vaticani e sono così chiamate perché affrescate dal grande pittore urbinate e dagli allievi della sua bottega.
Tra le grandi città italiane Torino è una di quelle più ricche di musei artistici, storici e scientifici: vi si trovano quattro musei nazionali (museo del cinema, dell'automobile, della montagna, e del risorgimento) e numerosi altri musei di rilevanza nazionale ed internazionale, primo fra tutti il museo egizio, che ospita un'imponente collezione fra le prime al mondo. Nel 2015 il sistema museale dell'area metropolitana torinese ha accolto un totale di 4,7 milioni di visitatori. Nel 2017 la classifica "Travelers' Choice Musei" di TripAdvisor ha premiato l'Egizio (primo), il Museo nazionale del cinema (settimo) e quello dell'automobile (nono), mentre Il Giornale dell'Arte ha certificato che, in riferimento al 2016, la Venaria si è affermata come quinto museo d'Italia per numero di visitatori, l'Egizio settimo e quello del cinema nono.
La museologia è una disciplina che, assieme alla museografia, si occupa di musei. L'uso dei due termini, anche in ambito scientifico e professionale, non è uniforme. Il significato e il ruolo che si tende a attribuire a l'uno o a l'altro termine cambia con il variare del contesto. La museologia è una disciplina giovane: è nata nel 1955, distaccandosi dalla già strutturata museografia settecentesca, che si basava soprattutto sulle idee dei teorici tedeschi. Le due discipline si rivolgono allo studio del museo da due differenti angolazioni: la museologia si occupa dell'istituzione museo dal punto di vista teorico-storico ed è quindi tesa alla ricerca dei significati e dell'essenza del museo; la museografia invece attiene più strettamente all'ambito operativo-architettonico, è quindi tesa allo studio analitico-descrittivo. Considerando il museo come il prodotto di una specifica ed istintiva attitudine dell'uomo alla raccolta di documenti (che può identificarsi nella pulsione del collezionista di scongiurare la caducità umana attraverso la raccolta di beni materiali di particolare rilevanza, l'istinto vitale che spinge a conservare insieme ad un reperto la memoria), ma anche come necessità spirituale di espressione di sé, della propria società e della storia che trova concretizzazione attraverso l'esposizione di oggetti significanti, esso si configura come metodo di tale raccolta e la museologia la messa in pratica di tale metodo. Mentre la museografia è l'insieme di tecniche e pratiche concernenti il funzionamento del museo, la museologia è lo studio del museo nelle sue funzioni essenziali: conservativa, scientifica, didattica. Benché i termini e le definizioni delle due discipline abbiano subìto, dal settecento ad oggi, svariate messe a punto, le problematiche ad esse legate discendono da radici antiche. È con il Rinascimento italiano che i termini di "museo pubblico", collezione acquistano un significato reale: è infatti il collezionismo, che in Italia si sviluppa fra Quattrocento e Cinquecento, la prima materia di studio della museologia. In generale possiamo affermare che, per quanto riguarda l'Italia, la museologia si occupa del museo in quanto tale. Dunque oggetto della museologia sono la storia dei musei, gli aspetti conservativi e quelli afferenti al patrimonio. La disciplina si occupa di analizzare la struttura del museo, il funzionamento, narra la sua natura e il ruolo sociale. N.B. Parte del testo è in stretto riferimento al libro: Cristina de Benedictis "Per la storia del collezionismo italiano. Fonti e documenti" ed. Milano, Ponte alle Grazie, 1998.
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