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Autore principale: Merlo, Salvatore
Pubblicazione: Firenze : Vallecchi, [2010]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Gianfranco Fini (Bologna, 3 gennaio 1952) è un politico italiano. Deputato dal 1983 al 2013, nonché presidente della Camera dal 2008 al 2013, agli esordi era segretario nazionale del Fronte della Gioventù e del Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale; poi presidente di Alleanza Nazionale, dalla sua fondazione nel 1995 fino al 2008 quando ne promosse lo scioglimento in un nuovo partito di centrodestra, poi fondato insieme a Silvio Berlusconi l'anno successivo col nome di Il Popolo della Libertà. Nei governi Berlusconi II e III ha ricoperto l'incarico di vicepresidente del Consiglio dei ministri e di ministro degli Affari Esteri. Dal 13 febbraio 2011 all'8 maggio 2013, dopo l'abbandono del PdL, divenne presidente del partito politico Futuro e Libertà per l'Italia. A seguito dell'insuccesso alle elezioni politiche italiane del 2013, che comporta anche la sua esclusione dal parlamento nel quale, fino ad allora, aveva rivestito il ruolo di presidente della Camera, rassegna le dimissioni da presidente del partito per diventare più tardi presidente dell'associazione culturale Liberadestra.
L'ingresso in politica di Silvio Berlusconi, noto anche come «discesa in campo», avvenne il 26 gennaio 1994 e fu reso noto attraverso un messaggio televisivo preregistrato dello stesso Berlusconi, della durata di 9 minuti, inviato a tutti i telegiornali delle reti televisive nazionali. Tuttavia, Berlusconi lavorava a questo passo fin dall'estate del 1992 ed era parte del dibattito politico fin dal luglio del 1993. Ad appena due mesi dall'annuncio, alla guida di Forza Italia, Berlusconi vinse le elezioni politiche del 27 e 28 marzo. L'espressione "discesa in campo" è una esplicita metafora calcistica, come "entrare in campo" ed "entrata in campo" ; il nome stesso "Forza Italia" riprende esplicitamente lo slogan dei mondiali del 1982, vinti dalla nazionale italiana. Le motivazioni di questa scelta, la tipologia di campagna elettorale e le ragioni di questa fulminea vittoria sono in Italia motivo di ampio dibattito politico fin dagli inizi.
Il governo Berlusconi III fu il cinquantottesimo esecutivo della Repubblica Italiana, il secondo e ultimo della XIV legislatura. Rimase in carica dal 23 aprile 2005 al 17 maggio 2006, per un totale di 389 giorni, ovvero 1 anno e 24 giorni.A seguito delle elezioni regionali italiane del 2005, conclusesi con un tracollo del centrodestra in tutte le regioni tranne che in Lombardia e Veneto, il 16 aprile i ministri di UDC e Nuovo PSI nel governo Berlusconi II annunciarono la loro uscita dal governo e l'appoggio esterno a un nuovo esecutivo. Il 20 aprile Berlusconi annunciò in Senato la volontà di costituire un nuovo governo di fine legislatura e rimise al Quirinale le proprie dimissioni. Il giorno successivo UDC e Nuovo PSI annunciarono l'appoggio a un nuovo governo e il 22 aprile il presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi, a seguito di consultazioni, affidò il nuovo incarico a Berlusconi. Il 23 aprile Berlusconi si presentò al Quirinale con la nuova lista dei ministri, che giurarono il pomeriggio stesso. Il governo ricalcò, come composizione e azione politica, il Berlusconi II. Contava 25 ministri (compreso il Presidente del Consiglio), 9 viceministri, 63 sottosegretari, per un totale di 97 membri. Ottenne la fiducia alla Camera dei deputati il 27 aprile 2005 con 334 voti favorevoli, 240 contrari e 2 astenuti. Ottenne la fiducia al Senato della Repubblica il 28 aprile 2005 con 170 voti favorevoli e 117 contrari. Diede le dimissioni il 2 maggio 2006, perché era terminata la legislatura, rimanendo in carica per il disbrigo degli affari correnti fino al 17 maggio.
Le elezioni politiche italiane del 2013 per il rinnovo dei due rami del Parlamento italiano – la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica – si tennero domenica 24 e lunedì 25 febbraio 2013 a seguito dello scioglimento anticipato delle Camere avvenuto il 22 dicembre 2012, quattro mesi prima della conclusione naturale della XVI legislatura. Le consultazioni elettorali furono regolamentate dalla legge Calderoli. Gli italiani aventi diritto di voto per la Camera dei Deputati erano 50 449 979 (26 088 170 donne e 24 361 809 uomini). I contrassegni elettorali definitivamente ammessi alle elezioni furono 184. Contestualmente alle elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento, i cittadini di Lombardia, Molise e Lazio votarono per il rinnovo anticipato dei consigli regionali e l'elezione diretta del presidente della regione. Dai risultati elettorali emerse che nessuna delle coalizioni fu in grado di ottenere una vittoria netta, determinando un risultato senza precedenti nella storia delle elezioni politiche italiane, ampiamente commentato dalla stampa nazionale e internazionale.
Le elezioni del Parlamento europeo sono elezioni politiche che nell'Unione europea hanno lo scopo di eleggere i membri del parlamento europeo. Si svolgono ogni cinque anni a suffragio universale e, con oltre 400 milioni di persone eleggibili, è considerata la seconda più grande elezione democratica del mondo.Il Parlamento europeo è l'unica istituzione europea ad essere eletta direttamente: infatti i 751 deputati che vi siedono, vengono eletti in modo diretto dal 1979. In base al risultato delle elezioni, il consiglio europeo sceglie il candidato per la presidenza della commissione europea, che dovrà ottenere la fiducia dalla maggioranza del parlamento; se il candidato ottiene la maggioranza potrà formare la commissione, altrimenti il consiglio dovrà scegliere un altro candidato. Dall'uscita del Regno Unito dall'UE nel 2020, il numero di deputati, incluso il presidente, è 705. Nessun'altra istituzione dell'UE è eletta direttamente, con il Consiglio dell'Unione europea e il Consiglio europeo legittimati solo indirettamente attraverso le elezioni nazionali. Mentre i partiti politici europei hanno il diritto di fare campagna in tutta l'UE per le elezioni europee, campagne si svolgono ancora attraverso campagne elettorali nazionali, pubblicizzando delegati nazionali da partiti nazionali.
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