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Autore principale: Scuola media statale Luigi Marsili, Tresana
Pubblicazione: [Aulla] : a cura del Centro aullese di ricerche e studi lunigianesi, stampa 1999
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il Museo diocesano di Massa (Massa Carrara), inaugurato nel 2003, ha sede nel palazzo dei Cadetti (ex Palazzo Vescovile), fatto costruire nel 1580 dal principe Alberico I Cybo-Malaspina, destinato inizialmente ai figli cadetti della famiglia, subì nel tempo varie trasformazioni, fino all'età napoleonica quando fu abbandonato e cadde in grave degrado. Con la Restaurazione, la duchessa Maria Beatrice d'Este lo donò al vescovo Francesco Maria Zoppi (1822 - 1833), quale sede episcopale; funzione che mantenne fino al 1970, quando il vescovo Aldo Forzoni (1970 - 1988) spostò la sua residenza presso il seminario. Il Museo conserva le opere d'arte, suppellettile liturgica e paramenti sacri provenienti sia dalla cattedrale di San Pietro e San Francesco, sia da altre chiese del territorio diocesano.
Il castello di Ficola era un edificio ad uso militare in cima ad una collina nell'omonima località in prossimità di Carrara. Distrutto, è stato trasformato in villa gentilizia con oratorio dedicato a santa Caterina. Oggi è parzialmente ridotto a rudere.
Fosdinovo (Fosdinòo nel dialetto della Lunigiana) è un comune italiano di 4 674 abitanti e di 48,71 km² della provincia di Massa-Carrara, porta della regione storica della Lunigiana e sita all'interno del bacino idrografico della Val di Magra. Abitato fin dalla preistoria, ebbe la sua epoca d'oro tra il XIV ed il XVIII secolo, quando fu capitale di un marchesato indipendente e retto dal più importante ramo della famiglia Malaspina dello Spino Fiorito, i cui marchesi erano vicari imperiali in Italia. Ciò ha lasciato profonde tracce nell'architettura, nell'arte e nella cultura locale. Il centro, che passò quasi indenne attraverso le turbolenze degli ultimi secoli medievali e del Cinquecento toscano, visse periodi di benessere, arricchendosi talmente tanto che nel 1666 venne autorizzato dal Sacro Romano Impero a coniare monete proprie. Nell'area solo Massa e Tresana possedevano un privilegio simile. Al termine dell'occupazione napoleonica della Toscana, nei primi anni dell'Ottocento, Fosdinovo venne strappata ai Malaspina e posta dal Congresso di Vienna (1814) sotto l'autorità del Ducato di Massa, e poco dopo sotto quella del Ducato di Modena, governato allora dagli Estensi. La famiglia di origine ferrarese fece subito del comune la capitale della Lunigiana ducale. Nel 1859 il comune entrò a far parte del Regno d'Italia. Sempre nelle campagne e nei piccoli centri del fosdinovese vi furono poi numerosi scontri tra partigiani ed Alleati da un lato e forze tedesche dall'altro che culminarono nei rastrellamenti di fine novembre 1944 e negli ultimi scontri e bombardamenti del 23 aprile 1945. Il comune è stato insignito nel 2014 della Bandiera arancione dal Touring Club Italiano. Fosdinovo è l'ottavo comune più popoloso, il settimo più densamente popolato e l'undicesimo più grande della sua provincia.
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Record aggiornato il: 2021-05-26T01:01:30.396Z