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Autore principale: Parrot, André
Serie: Le piccole storie illustrate ; 98
Serie: Le piccole storie illustrate ; 0098
Il libro della Genesi (in ebraico: בראשית? bereshìt, lett. "in principio", dall'incipit; in greco: Γένεσις, traslitterato: ghènesis, lett. "nascita", "creazione", "origine"; in latino: Genesis), comunemente citato come Genesi (al femminile), è il primo libro della Torah del Tanakh ebraico e della Bibbia cristiana. È scritto in ebraico e diviso in 50 capitoli, secondo l'ipotesi maggiormente condivisa dagli studiosi, la sua redazione definitiva, per opera di autori ignoti, è collocata al VI-V secolo a.C. in Giudea, sulla base di precedenti tradizioni orali e scritte. Nei primi 11 capitoli è descritta la cosiddetta "preistoria biblica" (creazione, peccato originale, diluvio universale), e nei rimanenti la storia dei patriarchi Abramo, Isacco, Giacobbe-Israele e di Giuseppe, le cui vite si collocano nel vicino oriente del II millennio a.C. (la datazione dei patriarchi, tradizionale ma ipotetica, è attorno al 1800-1700 a.C., vedi Storia degli Ebrei).
Melchisedec (Melchizedek o Malki-tzédek מַלְכִּי־צֶדֶק / מַלְכִּי־צָדֶק "Il mio Re è giusto", ebraico Standard Malki-ẓédeq / Malki-ẓádeq, ebraico tiberiense Malkî-ṣéḏeq / Malkî-ṣāḏeq), a volte scritto Malchizedek, Melchisedech, Melchisedek, Melchisedeq o Melkisedek, è una figura emblematica e misteriosa presente nell'Antico testamento, della Tanakh o Bibbia ebraica. Nella Bibbia è identificato come re del regno di Salem (che si ritiene fosse l'antica Gerusalemme) e come Sacerdote dell'altissimo Elyon; secondo l'esegesi ebraica si tratta di Shem, figlio di Noè. Il sacerdozio di Melchisedec è uno dei più alti gradi del Sacerdozio tra i membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, altresì detti mormoni.
La storia sacra è un libro di testo scolastico e monografico sul Nuovo e Vecchio Testamento scritto da un anonimo sacerdote della diocesi di Basilea e tradotto in lingua italiana da padre Carlo Ignazio Fransioli nel 1868.
La tradizione jahvista, spesso abbreviata J, è una delle ipotetiche fonti del Pentateuco (Torah), assieme a Deuteronomio e alle fonti Elohista e Sacerdotale. Secondo la classica "ipotesi documentale" proposta da Julius Wellhausen, la fonte J è la più antica del Pentateuco, risalente al IX o X secolo a.C., anche se questa datazione è recentemente caduta in disgrazia. Originariamente ricevette il suo nome dall'uso caratteristico del termine Yahweh (tedesco Jahwe e in ebraico: יהוה?) per indicare Dio.Durante la maggior parte del XX secolo, la credenza dominante tra gli studiosi era che la Torah era stata composta intrecciando quattro documenti originariamente separati e completi, di cui la fonte Jahvista era una di queste, e venne chiamata ipotesi documentale. Nell'ultimo quarto del XX secolo, il consenso sull'ipotesi del documentale andò scemando e, sebbene le sue varianti abbiano ancora un ampio sostegno, ora ci sono molte alternative. Queste possono essere ampiamente suddivise tra modelli "frammentari" e "supplementari". Le ipotesi frammentarie, viste in particolare nel lavoro di Rolf Rendtorff ed Erhard Blum, vedono il Pentateuco crescere attraverso la progressiva maturazione di materiale in blocchi sempre più grandi prima di essere uniti, prima da uno scrittore Deuteronomista ("Deuteronomista" significa legato al Deuteronomio, che fu composto alla fine del VII secolo a.C., e poi da uno scrittore sacerdotale (VI o V secolo a.C.), che aggiunse anche il proprio materiale.L'ipotesi supplementare è esemplificata nel lavoro di John Van Seters, che vede J (che lui, a differenza dei "frammentisti", vede come un documento completo) composto nel VI secolo a.C. come introduzione alla storia deuteronomistica, la storia di Israele, che riprende la serie di libri da Giosuè ai Re. Gli scrittori sacerdotali in seguito aggiunsero supplementi a questo (da qui il termine "supplementare") in un processo che continuò fino alla fine del IV secolo a.C.
Vladímir I di Kiev, detto il Santo o il Grande (in slavo ecclesiastico: Володимѣръ Свѧтославичь, traslitterato Volodiměr Svętoslavič; in antico norreno: Valdmarr Sveinaldsson; in russo: Владимир Святославич?, traslitterato: Vladimir Svjatoslavič; in ucraino: Володимир Святославич?, traslitterato: Volodymyr Svjatoslavyč; 958 – 15 luglio 1015), è stato Gran Principe di Kiev dal 969 alla morte. La sua fama è legata alla sua conversione al cristianesimo e al cosiddetto "battesimo della Rus'" nel 988.
Villa il Diluvio è una dimora storica italiana, situata in via di Mosciano a Scandicci (FI).
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