Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Autore principale: Tone, Pier Giorgio
Pubblicazione: Firenze : La Nuova Italia, 1976
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
Friedrich Wilhelm Murnau, pseudonimo di Friedrich Wilhelm Plumpe (Bielefeld, 28 dicembre 1888 – Santa Barbara, 11 marzo 1931), è stato un regista e sceneggiatore tedesco, noto talvolta con l'ulteriore pseudonimo Murglie. Murnau fu tra i massimi esponenti dell'Espressionismo e del Kammerspiel, che si svilupparono in Germania negli anni venti. Solo pochi tra i suoi film sono stati conservati e sono oggi reperibili; gli altri sono andati purtroppo perduti. Le pellicole sopravvissute sono considerate da critici e studiosi di storia del cinema come capolavori assoluti.
Il Conte Orlok (Graf Orlok in lingua tedesca. 1443-1838), soprannominato Nosferatu, è un personaggio immaginario creato da Friedrich Wilhelm Murnau e Henrik Galeen ed interpretato dall'attore Max Schreck. Comparso per la prima volta in Nosferatu il vampiro (1922) fu il primo volto vampirico comparso sul grande schermo e segnò un precedente assoluto nell'immaginario collettivo improntato al tema.
Friedrich Gustav Max Schreck (Berlino-Friedenau, 6 settembre 1879 – Monaco di Baviera, 20 febbraio 1936) è stato un attore tedesco, divenuto celebre quando Friedrich Wilhelm Murnau lo scelse per interpretare il ruolo del Conte Orlok nel suo capolavoro Nosferatu il vampiro (1922).
La cinematografia, nella sua storia, ha attraversato diverse fasi e periodi, che l'hanno portata dai primi rudimentali "esperimenti" dei fratelli Lumière ai moderni film digitali, ricchi di effetti speciali realizzati principalmente con la grafica computerizzata.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
Alcune catalogazioni sono state accorpate perché sembrano descrivere la stessa edizione. Per visualizzare i dettagli di ciascuna, clicca sul numero di record
Record aggiornato il: 2024-09-15T02:42:04.338Z