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Pubblicazione: [S.l. : s.n.], stampa 2002
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La Collezione Riccardo Gualino è una raccolta di pittura, scultura, reperti archeologici ed arte applicata donata dall'industriale Riccardo Gualino alla Galleria Sabauda di Torino, dove, per volontà dello stesso donatore, è esposta in forma di casa museo. L'industriale Riccardo Gualino (Biella, 1879 - Firenze, 1964), iniziò la sua raccolta d'arte verso il 1912, incoraggiato dalla moglie Cesarina Gurgo Salice (Casale Monferrato, 1890 - Roma, 1992); la collezione, costituita da mobilio, oggetti di scavo, tappeti, oreficerie, statue, ceramiche, dipinti, fu dapprima raccolta nel suo castello di Cereseto Monferrato. Alla fine della Grande Guerra, Gualino si trasferì insieme alla collezione nella sua abitazione torinese di via Bernardino Galliari 28.
La Galleria d'arte moderna Aroldo Bonzagni è un museo situato nel Palazzo del Governatore di Cento e dedicato al pittore locale Aroldo Bonzagni. Voluta da Elva, sorella di Bonzagni, per ricordare il fratello morto trentenne nel 1918, la galleria fu istituita nel 1959. La collezione museale è incentrata su un nucleo di lavori dello stesso Bonzagni e su una raccolta di opere della pittura figurativa italiana del XX secolo. Fra i molti autori rappresentati vi sono Aldo Carpi, Achille Funi, Sergio Dangelo, Raffaele De Grada, Filippo de Pisis, Giiuseppe Amisani, Lucio Fontana, Umberto Lilloni, Giò Pomodoro, Aligi Sassu, Pio Semeghini, Mario Sironi, Adriano Spilimbergo, Guido Tallone, Renato Vernizzi e Adolfo Wildt.
Il Museo arte Gallarate (noto anche con l'acronimo di MAGA), già conosciuto dal 1966 come Civica Galleria d'Arte Moderna di Gallarate, è gestito dal 2009 dalla Fondazione Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Silvio Zanella che vede come soci fondatori il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Comune di Gallarate, e come partner istituzionali Regione Lombardia e Provincia di Varese. Il Maga, nel marzo 2010, ha così aperto, a quarant'anni dalla sua nascita, in un complesso architettonico di 5.000 metri quadri e con una collezione che all'oggi conta 5.500 opere. Il 14 febbraio 2013 il museo venne colpito da un incendio , che danneggiò gravemente la struttura ma non lesionò le opere d'arte. Gli spazi furono riaperti nei due anni successivi.
Lo Spedale di Santa Fina si trova a San Gimignano. Oggi forma un complesso museale con l'ex-conservatorio di Santa Chiara, che comprende la Spezieria di Santa Fina, il Museo archeologico e la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea "Raffaele De Grada".
La collezione Verzocchi, o Galleria Verzocchi - Il lavoro nella pittura contemporanea, è una raccolta di quadri unica nel suo genere: l'imprenditore Giuseppe Verzocchi, volendo unire l'arte contemporanea e l'industria, chiese, ottenendone l'adesione, tra il 1949 e il 1950, ad oltre settanta pittori italiani contemporanei un'opera di dimensioni prefissate (70/100) sul tema del lavoro ed un autoritratto, al prezzo di 100.000 lire per quadro, insieme ad una promessa di esposizione pubblica. Tra i pittori che accettarono vi furono Giorgio De Chirico, Renato Guttuso, Felice Casorati, Carlo Carrà ed Emilio Vedova. L'appartenenza di ogni quadro alla collezione Verzocchi è resa manifesta dalla presenza, in ognuno, di un mattoncino con la sigla "V & D", marchio dell'impresa del Verzocchi, che aveva già dato origine al catalogo artistico "Veni VD Vici". La collezione fu presentata per la prima volta alla Biennale di Venezia nel 1950, in seguito Verzocchi ne fece dono al comune di Forlì il primo maggio 1961. Nell'occasione dell'esposizione della collezione alla Triennale di Milano nel 1986, ventuno quadri vennero rubati, ma furono ritrovati rapidamente. Due di questi furono tuttavia distrutti durante le operazioni di recupero. L'esposizione a Roma, nei mesi di maggio e giugno 2004, diede luogo alla pubblicazione di un catalogo.La collezione, precedentemente conservata presso la pinacoteca civica di Forlì ed accessibile solo su richiesta, è collocata in Palazzo Romagnoli, a pochi passi dai Musei di San Domenico e in un allestimento che ne valorizza l'unicità.Nel medesimo palazzo sono conservate anche altre opere significative del Novecento, come le sculture di Adolfo Wildt.
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