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Autore principale: Artuso, Paolo
Pubblicazione: Pisa : ETS, \1995!
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Hilary Putnam (Chicago, 31 luglio 1926 – Arlington, 13 marzo 2016) è stato un filosofo e matematico statunitense. Il suo percorso intellettuale si snoda, assumendo varie sfaccettature, attraverso tutta la seconda metà del Novecento. I suoi contributi più celebri riguardano la filosofia della mente e la filosofia del linguaggio, ma negli ultimi vent'anni la sua ricerca ha seguito un disegno più complesso e organico, spaziando dalla metafisica alla filosofia della scienza, per toccare l'etica e in tempi recenti la filosofia della religione (Putnam è tornato all'ebraismo nella seconda metà degli anni settanta). Di formazione analitica, Putnam si è poi situato vicino a posizioni neopragmatiste, sebbene abbia a più riprese rifiutato tale etichetta. Profonde sono state ad esempio le differenze di pensiero con un altro celebre esponente di tale movimento, l'amico-avversario Richard Rorty, con il quale è stato spesso assai polemico. La produzione filosofica di Putnam tra la fine degli anni cinquanta e gli inizi degli anni ottanta è raccolta per lo più nei tre volumi dei Philosophical Papers, testi che spaziano dalla filosofia della logica, del linguaggio e della fisica, alla filosofia della matematica e della mente, per toccare questioni epistemologiche generali come la corroborazione, la preferibilità delle teorie, questioni di logica induttiva. Alcuni di questi saggi contengono tesi innovative divenute ormai classiche, quali la tesi del funzionalismo e la teoria causale del riferimento (detta anche teoria del riferimento diretto).
Con l'espressione filosofia analitica ci si riferisce ad una corrente filosofica sviluppatasi a partire dagli inizi del XX secolo, per effetto soprattutto del lavoro di Gottlob Frege, Bertrand Russell, George Edward Moore, dei vari esponenti del Circolo di Vienna e di Ludwig Wittgenstein. Per estensione, ci si riferisce a tutta la successiva tradizione filosofica influenzata da questi autori, prevalente nel mondo anglofono (Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Australia), ma attiva anche in molti altri paesi.
La filosofia della mente è lo studio filosofico della mente, degli atti, della coscienza e delle funzioni mentali e delle loro relazioni con il cervello, il corpo e il mondo esterno. La filosofia della mente si addentra nelle questioni di fondo e nei problemi metodologici che stanno dietro la ricerca scientifica sulla mente, usando sia il metodo speculativo (attraverso esperimenti mentali), sia tenendo conto dei risultati ottenuti nella ricerca empirica e strumentale, che oggi può avvalersi della PET, la tomografia ad emissione di positroni, e della fMRI, la risonanza magnetica funzionale per immagini.
In filosofia il realismo è la convinzione che esista una realtà indipendentemente dai nostri schemi concettuali, dalle nostre pratiche linguistiche, dalle nostre credenze. I filosofi che si dichiarano realisti tipicamente pensano che la verità consista in una qualche forma di corrispondenza dei pensieri alla realtà. In un'accezione più ampia, tipica della scolastica, realisti sono detti coloro che conferiscono realtà agli enti del pensiero.
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