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Autore principale: Fornasari, Mario
Pubblicazione: Roma : Multigrafica ; Firenze : Monastero di Rosano
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Decretum Gratiani è il nome con cui è più conosciuta una celebre opera, denominata Concordia discordantium canonum (sottotitolo: ac primum de iure nature et constitutionis), raccolta di fonti di diritto canonico redatta – e periodicamente aggiornata – da Graziano e composta di più trattati (pars prima suddivisa in tractatus de legibus [DD. 1-20] e tractatus de ordinandorum [DD. 21-101]; pars secunda suddivisa in Causae tra le quali si annoverano i trattati de penitentia e de consecratione [suddivisi in Distinctiones]), con cui l'autore risolse le antinomie in oltre mille anni di norme giuridiche della cristianità (decreti conciliari compresi), tra materie processuali, tributarie, civili, amministrative/ordinamentali, penali, penitenziali e sacramentali, che nel tempo erano diventate contrastanti tra loro. Il corpus fu oggetto di continui aggiornamenti, anche dopo la morte dell'autore avvenuta intorno alla metà nel XII secolo il 10 agosto come testimonia un necrologio contenuto in un Kalendarium del duomo di Siena (la cui redazione e il cui uso furono voluti dal vescovo Ranieri di Siena nella prima metà del secolo XII). Tale prima raccolta fu poi la pietra angolare di numerose compilationes di epoca successiva, alle quali si affiancarono le più recenti norme canoniche, dette extravagantes in quanto stavano, letteralmente, extra Decretum Gratiani (decretali varie e Corpus Iuris Canonici).
Il diritto medievale si occupa dell'evoluzione del diritto dalle ultime fasi del diritto romano, cioè dal periodo posteriore all'imperatore Costantino, abbracciando la caduta dell'Impero romano d'Occidente, le invasioni barbariche, l'affermarsi della Chiesa e i periodi ulteriormente successivi fino alla fine del Medioevo. La scienza giuridica medievale si pose fin dall'inizio il problema della storicità del diritto, non come problema teorico (sulla essenziale storicità dell'esperienza giuridica), bensì come confronto concreto fra sistemi giuridici vigenti per misurarne l'oggettiva validità ed attualità. Il compito del giurista fu di elaborare un impianto di fondo che desse anche coerenza unitaria alla miriade di nuove norme che le nuove istituzioni andavano generando. Tale compito fu assolto con l'ausilio di due strumenti: la rilettura dei testi del diritto giustinianeo e le norme che l'ordinamento della Chiesa veniva proprio allora producendo. Contemporaneamente alla riscoperta dei testi romani, anche la Chiesa infatti rinnovò largamente il suo patrimonio normativo (diritto canonico). Nacque così, nel 1140, ad opera del monaco Graziano allora presso il monastero romualdense di San Nicola di Monte Orvietano (dintorni di Ficulle, presso Orvieto), la Concordantia discordantium canonum, meglio nota con il semplice nome di Decretum Gratiani. Un altro strumento di produzione normativa di questo periodo erano le Litterae decretalis con le quali i Pontefici, rispondendo ad un quesito su una fattispecie dubbia, dettavano allo stesso tempo una norma generale. Questa normazione pontificia fu via via raccolta in successive compilazioni.
Il diritto canonico è costituito dall'insieme delle norme giuridiche formulate dalla Chiesa cattolica, che regolano l'attività dei fedeli e delle strutture ecclesiastiche nel mondo nonché le relazioni inter-ecclesiastiche e quelle con la società esterna. Si applica altresì come diritto statuale proprio all'interno dello Stato della Città del Vaticano. Non va confuso con il diritto ecclesiastico, che è il diritto con cui gli stati regolano i loro rapporti coi credenti e con le varie confessioni religiose.
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