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Autore principale: D'Argenio, Bruno; Innocenti, Fabrizio; Sassi, Francesco P.
Pubblicazione: Torino : UTET, ©1994
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: it
Le rocce di Liancourt, in coreano Dokdo (독도?, 獨島?, ToktoMR; cioè "isole solitarie"), in giapponese Takeshima (竹島? cioè "isole dei bambù"), sono un piccolo gruppo di isolotti del mar del Giappone (mare dell'Est). Le isole sono state così chiamate nel 1849 prendendo il nome dalla nave baleniera francese Le Liancourt che fu la prima imbarcazione europea ad avvistarle. Si ritrova raramente anche la desueta definizione Hornet Islands (dalla nave HMS Hornet). Dal 1945, quando la Corea del Sud ottenne l'indipendenza dal dominio giapponese, è in corso una disputa fra i due paesi sulla sovranità sulle isole che de facto dal 1953 sono sotto l'amministrazione coreana. I motivi della disputa sono storici ma anche legati alla pescosità delle acque circostanti e alla possibile presenza di giacimenti di gas naturale e altre risorse minerarie.
La petrografia è quella branca della petrologia che descrive nel dettaglio le rocce, i loro minerali e le loro tessiture. L'analisi petrografica parte dall'osservazione dell'affioramento, fino ad arrivare all'utilizzo del microscopio. Il microscopio è infatti lo strumento più importante nell'analisi petrografica, perché attraverso lo studio delle sezioni sottili consente di analizzare otticamente i minerali, di vedere le microstrutture della roccia e di capirne la sua origine. Un altro importante strumento è il microscopio elettronico che consente di effettuare un'analisi chimica più dettagliata dei minerali presenti.
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