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Autore principale: Bolognini Amorini, Antonio
Pubblicazione: Firenze : Le Monnier, [1845?]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il canale di Suez (in arabo: قناة السويس, Qanāt al-Suways) è un alveo artificiale navigabile situato in Egitto, a ovest della penisola del Sinai, tra Porto Said (Bûr Sa'îd) sul mar Mediterraneo e Suez (al-Suways) sul Mar Rosso, che taglia l'omonimo istmo di Suez, permettendo la navigazione diretta dal Mediterraneo all'Oceano Indiano, senza la necessità di circumnavigare l'Africa sull'Oceano Atlantico lungo la rotta del capo di Buona Speranza. Completato nel 1869 e aperto il 17 novembre 1869, il canale venne realizzato dal francese Ferdinando de Lesseps su progetto dell'ingegnere trentino Luigi Negrelli e consiste di due tratte, a nord e a sud del Grande Lago Amaro: la costruzione durò 10 anni, lavoro svolto grazie ad una cooperazione tra molte nazioni europee tra cui la Francia che diede il contributo maggiore, mentre nel 2015 è stato completato il raddoppio di alcuni tratti del canale.
L'Africa è un continente del pianeta Terra, il terzo per superficie (considerando l'America al secondo posto se intesa come un unico continente), attraversata dall'equatore e dai Tropici del Cancro e del Capricorno e quindi caratterizzata da una grande varietà di climi e ambienti, come deserti, savane e foreste pluviali. Assieme all'Eurasia, forma il cosiddetto "Continente Antico". Confina a est con il continente asiatico, attraverso l'istmo di Suez a nord-est, dal 1869 canale artificiale di Suez, quindi bagnato dal Mar Rosso e dall'Oceano Indiano, compreso il Madagascar; a sud con l'Oceano Antartico, la cui costa antartica dista circa 5000 km dall'estrema punta sud del continente africano (Capo Agulhas); a ovest con l'Oceano Atlantico, con distanza minima dal continente americano di circa 4000 km (distanza Santo Antão, Capo Verde-Fortaleza, Brasile); a nord con il Mar Mediterraneo, che la separa dall'Europa.
Ferdinand de Lesseps (Versailles, 19 novembre 1805 – Guilly, 7 dicembre 1894) è stato un diplomatico e imprenditore francese. Soprannominato «Il Grande Francese», Ferdinand de Lesseps fu promotore ed esecutore dei due progetti di canali più ambiziosi del suo tempo, il canale di Suez, che completò con successo, e il canale di Panama, che non riuscì a completare.
Il canale di Suez (in arabo: قناة السويس, Qanāt al-Suways) è un alveo artificiale navigabile situato in Egitto, a ovest della penisola del Sinai, tra Porto Said (Bûr Sa'îd) sul mar Mediterraneo e Suez (al-Suways) sul Mar Rosso, che taglia l'omonimo istmo di Suez, permettendo la navigazione diretta dal Mediterraneo all'Oceano Indiano, senza la necessità di circumnavigare l'Africa sull'Oceano Atlantico lungo la rotta del capo di Buona Speranza. Completato nel 1869 e aperto il 17 novembre 1869, il canale venne realizzato dal francese Ferdinando de Lesseps su progetto dell'ingegnere trentino Luigi Negrelli e consiste di due tratte, a nord e a sud del Grande Lago Amaro: la costruzione durò 10 anni, lavoro svolto grazie ad una cooperazione tra molte nazioni europee tra cui la Francia che diede il contributo maggiore, mentre nel 2015 è stato completato il raddoppio di alcuni tratti del canale.
La valle del Nilo forma da sempre un'unità geografica ed economica, circondata com'è da deserti ad Est e ad Ovest, al Nord dal mare e a Sud dalle cateratte del Nilo. La necessità di avere una singola autorità che gestisse le acque del Nilo portò alla creazione del primo stato al mondo, intorno al 4000 a.C., ma forse anche prima. Questa esigenza fece sì che le tribù nilotiche imparassero a vivere assieme sotto l'autorità di capi villaggio (detti, poi, dai Greci nomarchi). Attraverso alterne vicende, sviluppatesi per circa mille anni, i nomarchi scontrandosi ed alleandosi tra loro dettero infine forma a due Regni, l'Alto Egitto al Sud e il Basso Egitto al Nord, che vennero unificati in uno solo da Menes, considerato il fondatore della I dinastia, cui seguirono numerose altre dinastie fino alla conquista persiana di Cambise II e al successivo restauro sui generis del generale di Alessandro Magno, Tolomeo I Soter. Quando, infine, l'Egitto fu sottomesso dai Persiani, non riuscì più a liberarsi dal dominio straniero, e per 2.300 anni fu governato da: Persiani, Greci, Romani, Bizantini, Arabi, Armeni, Curdi, Turchi e Britannici. Il presidente Gamāl ʿAbd al-Nāser disse di essere il primo Egiziano nativo ad esercitare il potere sovrano sull'Egitto, dai tempi dell'ultimo sovrano Nectanebo II, deposto dai Persiani nel 341 a.C., e non si trattava di un'esagerazione. Lo storico greco Erodoto (V secolo a.C.) definì l'Egitto "un dono del Nilo", alludendo al fatto che la maggior parte del territorio egiziano è desertica e solo lungo la valle e il delta del grande fiume, oltre che nelle oasi, è possibile l'insediamento umano. Lungo il Nilo, le periodiche piene hanno consentito sin dall'antichità l'irrigazione delle terre e lo sviluppo dell'agricoltura, ponendo così le basi della luminosa civiltà egizia, che raggiunse il suo culmine nella seconda metà del II millennio a.C. con i sovrani del Nuovo Regno. Dopo un lungo periodo di declino, l'Egitto rinacque sotto la dinastia dei Tolomei (323-30 a.C.), i sovrani di origine macedone insediatisi nel paese dopo la sua conquista da parte di Alessandro Magno nel 332 a.C. Alessandria d'Egitto, la nuova capitale, divenne principale centro culturale del Mediterraneo e il suo prestigio sopravvisse alla dominazione romana (30 a.C. – 394 d.C.) e a quella bizantina (395-639 d.C.). Tra il 639 e il 646 gli arabi assunsero il controllo dell'Egitto, portandolo nell'orbita dell'Islam, anche se la conversione alla nuova religione da parte della popolazione egiziana procedette lentamente. Nel 1517 l'Egitto cadde sotto il potere dei turchi ottomani; dal 1798 al 1801 venne occupato da Napoleone Bonaparte. Occupato dagli inglesi (1882), l'Egitto divenne poi una monarchia indipendente (1922) ma sotto il controllo del Regno Unito. Nel 1952 una rivolta militare rovesciò la monarchia e l'anno successivo fu proclamata la repubblica, di tipo presidenziale, con a capo Nasser. Nel 1956 la nazionalizzazione del canale di Suez causò una grave crisi internazionale e una guerra con Israele, che occupò la penisola del Sinai e la striscia di Gaza. Le tensioni con Israele sfociarono in un nuovo aperto conflitto nel 1967 (Guerra dei Sei Giorni) e nel 1973 (Guerra del Kippur). Solo nel 1979 i due Stati conclusero accordi di pace che sancirono il ritorno del Sinai all'Egitto. La storia egiziana è divisibile nei seguenti periodi: Antico Egitto: dalla preistoria al 332 a.C. Egitto preistorico (40.000 a.C. - 3900 a.C.) Periodo Predinastico (3900 a.C. - 3150 a.C.) Periodo Protodinastico (I - II dinastia) (3150 a.C. - 2700 a.C.) Antico Regno (III - VI dinastia) (2700 a.C. - 2200 a.C.) Primo periodo intermedio (VII - XI dinastia) (2200 a.C. - 2040 a.C.) Medio Regno (XII dinastia) (2040 a.C. - 1790 a.C.) Secondo periodo intermedio (XIII - XVII dinastia) (1790 a.C. - 1540 a.C.) Nuovo Regno (XVIII - XX dinastia) (1530 a.C. - 1080 a.C.) Terzo periodo intermedio (XXI - XXV dinastia) (1080 a.C. - 672 a.C.) Periodo tardo (XXVI - XXX dinastia) (672 a.C. - 332 a.C.) Egitto greco e romano: dal 332 a.C. al 642 Egitto tolemaico: dal 332 a.C. al 30 a.C. Egitto romano: dal 30 a.C. al 642 Egitto arabo: dal 642 al 1517 Egitto tulunide: dall'868 al 904 Egitto ikhshidide: dal 904 al 969 Egitto fatimide: dal 969 al 1171 Egitto ayyubide: dal 1171 al 1249 Egitto mamelucco: dal 1249 al 1517 Egitto ottomano: dal 1517 al 1914 Eyalet d'Egitto: dal 1517 al 1867 Khedivato di Egitto: dal 1867 al 1914 Sultanato d'Egitto: dal 1914 al 1922 Regno d'Egitto dal 1922 al 1953 Egitto moderno: dopo il 1952 Repubblica Araba Unita: 1958 Stati Arabi Uniti: dal 1958 al 1961
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