Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Pubblicazione: Firenze : Accademia della Crusca, 2013
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il Vocabolario degli Accademici della Crusca è stato il primo vocabolario della lingua italiana. Uscito nel 1612, fu realizzato e pubblicato dall'Accademia della Crusca, istituzione culturale fondata a Firenze nel 1583. È stato anche il secondo grande vocabolario di una lingua moderna, preceduto solamente di un anno dal Tesoro della lingua spagnola di Sebastián de Covarrubias (1611).
L'italiano ([itaˈljaːno] ) è una lingua romanza parlata principalmente in Italia. È classificato al 27º posto tra le lingue per numero di parlanti nel mondo e, in Italia, è utilizzato da circa 58 milioni di residenti. Nel 2015 era la lingua materna del 90,4% dei residenti in Italia, che spesso lo acquisiscono e lo usano insieme alle varianti regionali dell'italiano, alle lingue regionali e ai dialetti. In Italia viene ampiamente usato per tutti i tipi di comunicazione della vita quotidiana ed è largamente prevalente nei mezzi di comunicazione nazionali, nell'amministrazione pubblica dello Stato italiano e nell'editoria. Oltre ad essere la lingua ufficiale dell'Italia, è anche una delle lingue ufficiali dell'Unione europea, di San Marino, della Svizzera, della Città del Vaticano e del Sovrano militare ordine di Malta. È inoltre riconosciuto e tutelato come "lingua della minoranza nazionale italiana" dalla Costituzione slovena e croata nei territori in cui vivono popolazioni di dialetto istriano. È diffuso nelle comunità di emigrazione italiana, è ampiamente noto anche per ragioni pratiche in diverse aree geografiche ed è una delle lingue straniere più studiate nel mondo.Dal punto di vista storico l'italiano è una lingua basata sul fiorentino letterario usato nel Trecento.
Il Novo vocabolario della lingua italiana secondo l'uso di Firenze è un vocabolario di lingua italiana del 1870. L'opera fu commissionata dal ministero della pubblica istruzione del Regno d'Italia per avere uno strumento che potesse diffondere la lingua unitaria. I contenuti non si rifacevano tanto al fiorentino letterario trecentesco quanto all'uso vivo di quel tempo a Firenze.
Il Devoto-Oli. Vocabolario della lingua italiana è uno dei più celebri dizionari monolingua in Italia, redatto da Giacomo Devoto e Gian Carlo Oli, pubblicato in prima edizione nel 1971 dalla Le Monnier, e fino a oggi continuamente aggiornato, anche dopo la morte dei due autori. Il dizionario riprende il progetto e il materiale del Vocabolario illustrato della lingua italiana degli stessi autori, edito nel 1967.
Il Vocabolario etimologico della lingua italiana di Ottorino Pianigiani è un dizionario etimologico, pubblicato per la prima volta a Roma dalla Società editrice Dante Alighieri nel 1907 in due volumi e seguito nel 1926 da un volume di Aggiunte, correzioni e variazioni, pubblicato a Firenze dalla tipografia Ariani. Fu poi ripubblicato insieme con le aggiunte in edizione postuma invariata in due volumi a Milano da Sonzogno nel 1937 (e successivamente fino al 1946). Ristampe identiche in un volume senza le aggiunte: Napoli, Letizia, 1988; Genova, I Dioscuri, 1988; La Spezia, Melita, 1988 (1990 e 1991, con le aggiunte); S.l., Polaris, 1991 (e 1993). Il Pianigiani, che era magistrato, compilò quest'opera lessicografica come frutto di interessi culturali personali nei campi della linguistica e dell'etimologia, che egli andava coltivando da dilettante, ignorando a detta di Michele Cortelazzo le elaborazioni scientifiche e i progressi metodologici maturati tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento: un limite scientifico che fa del suo dizionario un "reperto archeologico". Anche Silverio Novelli lo considera d'interesse ormai solo "come reperto storico ma superato e quindi inaffidabile in molte sue espressioni".
In linguistica, la lessicografìa è un'attività basata sulla compilazione di dizionari (o di lessici) mediante la raccolta e la classificazione di determinati vocaboli, definiti sotto forma di lemmi in singole voci (dette anche entrate). La scelta di quali parole includere dipende dalla particolare visione linguistica del lessicografo o, in generale, di chiunque si proponga di redigere un dizionario (in genere il criterio seguito è riportato nell'introduzione). Quali che siano il suo carattere precipuo (“dellʼuso”, “storico”) o la sua impostazione (monolingue, bilingue) o la sua natura (encliclopedica, specialistica, etimologica), un dizionario si articola in una macrostruttura, composta da introduzione, lemmi ed eventuali postfazioni o commenti, e una microstruttura, riguardante la voce e la sua trattazione (trascrizione fonematica, etimologia, categoria grammaticale [con indicazione delle forme flesse], accezioni e funzioni, ed eventuali note dʼuso). Infine, è doveroso distinguere la lessicografia dalla lessicologia, perché in questa lo studio del lessico non è finalizzato alla composizione di vocabolari.
Alcune catalogazioni sono state accorpate perché sembrano descrivere la stessa edizione. Per visualizzare i dettagli di ciascuna, clicca sul numero di record
Record aggiornato il: 2024-04-27T01:24:08.537Z