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Autore principale: Beato, Felice [Fotografo]
Pubblicazione: Firenze : Alinari ; Pero (MI) : 24 ore cultura
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Felice Beato, spesso chiamato Felix Beato (Venezia o Corfù, 1832 o 1834 – Firenze, 29 gennaio 1909), è stato un fotografo italiano naturalizzato britannico. Fu tra i primi a scattare fotografie nell'Asia Orientale e uno dei primi fotografi di guerra. È noto anche per i suoi ritratti, vedute e panorami architettonici e naturali asiatici e mediterranei. I suoi numerosi viaggi furono lo spunto per la creazione di immagini potenti di Paesi, persone ed eventi perlopiù ignoti alla maggior parte degli Europei dell'epoca. Fotografò la ribellione indiana del 1857 e la seconda guerra dell'oppio scoppiata nell'Impero cinese nei primi esempi di quello che verrà in seguito definito fotografi di guerra. Il lavoro del Beato fu di ispirazione per molti altri fotografi coevi ed esercitò una significativa influenza in Giappone, dove lavorò a lungo, collaborando con altri fotografi e artisti.
Il barone Raimon von Stillfried, conosciuto anche come Raimund von Stillfried-Rathenitz (Komotau, 6 agosto 1839 – Vienna, 12 agosto 1911), è stato un fotografo austriaco. Finita la carriera militare, Stillfried viaggiò verso Yokohama, in Giappone. Qui aprì uno studio fotografico chiamandolo Stillfried & Co. lo studio rimase operativo fino al 1875. Nel 1875 Stillfried si unì a Hermann Andersen e i due rinominarono lo studio Stillfried & Andersen (conosciuto anche come: "Japan Photographic Association"). Questa volta lo studio rimase operativo fino al 1885. Nel 1877 Stillfried e Andersen comprarono lo studio di Felice Beato. Negli ultimi mesi del 1870 Stillfried viaggiò verso la Dalmazia, la Bosnia e la Grecia dove scattò numerose fotografie. Stillfried fu anche il maestro dei primi fotografi giapponesi. Nel 1886 lasciò tutto il suo lavoro a Kusakabe Kimbei, suo allievo prediletto, dopodiché lasciò il Giappone.
Ii Naosuke (井伊 直弼?; Hikone, 29 novembre 1815 – Edo, 24 marzo 1860) fu daimyō di Hikone (1850–1860) e in seguito tairō (reggente) dello shogunato Tokugawa, posizione che mantenne dal 23 aprile 1858 fino alla morte, avvenuta il 24 marzo 1860. È celebre per la firma del trattato di Harris con gli Stati Uniti d'America, che garantì l'accesso ai porti giapponesi a tutti i mercanti e marinai americani, e l'extraterritorialità ai cittadini statunitensi. Fu anche un praticante dello stile Sekishū-ryū (石州流?) della cerimonia del tè, e tra i suoi scritti vi sono almeno due opere ad essa dedicate. Sotto la sua guida, lo shogunato Tokugawa superò una successione shogunale particolarmente combattuta in seguito alla morte di Tokugawa Iesada, rimasto senza eredi diretti. Ii riuscì inoltre a ripristinare il potere politico dello shogunato per l'ultima volta prima del periodo Meiji. Venne in seguito assassinato il 24 marzo 1860 durante l'incidente di Sakuradamon (桜田門外の変 Sakuradamon gai no hen?) da parte di un gruppo di 18 samurai (17 provenienti dal dominio di Mito e uno dal dominio di Satsuma).
La guerra Boshin (戊辰戦争 Boshin Sensō?, "guerra dell'anno del drago") fu una guerra civile giapponese, combattuta tra il gennaio del 1868 ed il maggio del 1869, che vide contrapposti i sostenitori dello shogunato Tokugawa da un lato ed i fautori della restaurazione dell'autorità regia sul suolo nazionale dell'imperatore Meiji dall'altro. Il casus belli fu la dichiarazione imperiale di abolizione del bicentenario governo dello shogunato e l'imposizione del governo diretto della corte imperiale. L'andamento della guerra volse rapidamente a favore della più piccola, ma relativamente modernizzata, fazione imperiale e, dopo una serie di battaglie sull'isola principale di Honshū che culminarono nella resa di Edo, i resti delle forze dei Tokugawa si ritirarono nell'Hokkaidō, proclamando l'unica repubblica nella storia del Giappone, la Repubblica di Ezo. Con la battaglia navale di Hakodate, anche gli ultimi lealisti dei Tokugawa furono sconfitti, lasciando tutto il Giappone sotto il controllo della corte imperiale, completando la fase militare della Restaurazione Meiji. Il conflitto mobilitò circa 120.000 uomini e causò circa 3.500 vittime. Quando ebbe termine, la vittoriosa fazione imperiale abbandonò il precetto neo-confuciano del sonnō jōi (尊皇攘夷, "riverire il tennō, espellere i barbari"), precedentemente proclamato dall'imperatore, scegliendo bensì d'adottare una politica di continua modernizzazione del paese, mirando inoltre ad una rinegoziazione dei trattati ineguali impostigli dalle potenze straniere. Grazie all'insistenza di uno dei principali leader della fazione imperiale, Saigō Takamori, si mostrò clemenza verso i lealisti Tokugawa e molti dei leader della fazione dello shogunato ricevettero incarichi nel nuovo governo. La guerra Boshin testimoniò l'avanzato stato di modernizzazione già raggiunto dal Giappone nei soli quattordici anni trascorsi dall'apertura delle frontiere con l'Occidente, l'alto grado di coinvolgimento delle nazioni occidentali (specialmente Regno Unito e Francia) negli affari interni della nazione e la restituzione del potere all'imperatore dopo secoli di dittatura militare degli shogun. Nei decenni successivi, la guerra fu romanticizzata dai giapponesi che giunsero a considerare la Restaurazione come una "rivoluzione pacifica", nonostante i morti causati.
La Federazione dei Fotografi Europei (ufficialmente in inglese: Federation of European Professional Photographers), anche nota come FEP (in sigla), è un'organizzazione senza scopo di lucro che riunisce associazioni nazionali di fotografi professionisti nell'area geografica rappresentata dal Consiglio d'Europa e ha organizzazioni membri in circa 29 paesi. La FEP ha ufficialmente sede a Bruxelles. Il Segretariato è a Roma. Come autorità centrale di riferimento per la fotografia nell'Unione europea, rappresenta oltre 50.000 fotografi professionisti in Europa. La FEP è composta dalle associazioni professionali nazionali dei seguenti paesi: Austria, Bielorussia, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Irlanda, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Russia, Slovacchia, Spagna, Svezia, Ucraina e Regno Unito.
La fotografia è quell'arte e tecnologia, rese possibili dallo strumento denominato macchina fotografica o fotocamera, in cui si ottiene un'immagine statica tramite un processo di registrazione permanente delle interazioni tra luce e materia, selezionate e proiettate attraverso un sistema ottico su una superficie fotosensibile. Con il termine "fotografia" si indicano tanto la tecnica per riprendere le fotografie, quanto le immagini riprese («fotografie», o «foto»), nonché, per estensione, il prodotto stampato. L'estrema versatilità di questa tecnologia ha consentito alla fotografia di svilupparsi nei campi più diversi delle attività umane come la ricerca scientifica, l’astronomia, la medicina, il giornalismo, etc, fino a consacrarla in alcuni casi come autentica forma d'arte, nonostante il fatto che generalmente le fotografie non siano direttamente frutto della nostra immaginazione e del nostro operato, come usualmente lo sono un dipinto o un'illustrazione, ma sono sempre e comunque il prodotto diretto di una macchina e hanno come referente, per necessità, il mondo fisico.
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