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Autore principale: Lanuzza, Stefano
Edizione: 2. ed
Pubblicazione: Firenze : Edizioni di Quasi, 1984
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Per lallazione (dal lat. lallatio, l'atto del lallare, cioè del canterellare la-la per addormentare il bimbo) si intende la produzione pre-linguistica dei lattanti a partire dal settimo mese caratterizzata da coppie di vocali e consonanti ben definite e toni diversi (richiesta, comando...). L'inizio dell'attività espressiva con suoni varia molto da individuo a individuo e non deve preoccupare se inizia con ritardo o si prolunga per qualche mese più del dovuto. I disturbi della pronuncia richiedono la valutazione da parte di un medico specialista in audiologia e foniatria che provvederà ad impostare il protocollo riabilitativo eseguito dal logopedista.
Il linguaggio è la facoltà di attivare un processo di comunicazione tra due o più individui di una specie animale attraverso un complesso definito di suoni, gesti e simboli di significato comune ad uno specifico ambiente di interazione.Il linguaggio è un codice. Tra tutti i linguaggi utilizzati dagli animali, il codice proprio della specie umana, detto "lingua" (o, più specificamente, "linguaggio verbale umano"), ha caratteristiche che lo differenziano grandemente da altri linguaggi animali. Alcuni autori contemporanei definiscono il linguaggio umano come uno strumento del pensiero, di cui la comunicazione è solo un accessorio non indispensabile, e le lingue vengono considerate come oggetti biologici e non come utensili progettati dagli esseri umani. Il linguaggio non è, dunque, prerogativa umana: anche le forme di comunicazione animale sono intese come "linguaggio". Ad esempio, gli uccelli comunicano cinguettando, emettendo cioè suoni variamente modulati. Le api comunicano attraverso una speciale "danza" (la danza delle api). Le scimmie usano gesti e suoni. I cani e alcuni felini comunicano attraverso l'emissione di specifici odori. Alcuni pesci e le formiche comunicano attraverso l'emissione di specifiche sostanze chimiche. In generale, per riferirsi alle forme di comunicazione tra animali, si parla di comunicazione animale.
L'autismo (dal greco αὐτός (aütós) - stesso) è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato dalla compromissione dell'interazione sociale e da deficit della comunicazione verbale e non verbale che provoca ristrettezza d'interessi e comportamenti ripetitivi. I genitori di solito notano i primi segni entro i due anni di vita del bambino e la diagnosi certa spesso può essere fatta entro i trenta mesi di vita. Attualmente risultano ancora sconosciute le cause di tale manifestazione, divise tra cause neurobiologiche costituzionali e psicoambientali acquisite. Più precisamente, data la varietà di sintomatologie e la complessità nel fornirne una definizione clinica coerente e unitaria, è recentemente invalso l'uso di parlare più correttamente di Disturbi dello Spettro Autistico (DSA o, in inglese, ASD, Autistic Spectrum Disorders), comprendendo tutta una serie di patologie o sindromi aventi come denominatore comune le suddette caratteristiche comportamentali, sebbene a vari gradi o livelli di intensità. A livello di classificazione nosografica, nel DSM-IV è considerato rientrare nella categoria clinica dei disturbi pervasivi dello sviluppo, cui appartengono, fra le varie altre sindromi, anche la sindrome di Asperger, la sindrome di Rett e il disturbo disintegrativo dell'infanzia. Con l'uscita del DSM-5, la categoria dei disturbi pervasivi dello sviluppo e tutti i disturbi in essa compresi (con l'eccezione della sindrome di Rett) è stata sostituita da un unico disturbo che li comprende tutti: il disturbo dello spettro dell'autismo o più comunemente disturbi dello spettro autistico. L'asse a cui il disturbo fa riferimento è quella dei disturbi del neurosviluppo. Purtroppo la presenza dei disturbi dello spettro autistico nel DSM alimenta la già presente confusione riguardo il considerare l'autismo (lo spettro autistico) non come una sindrome più di competenza della neuropsichiatria (in quanto sindrome di origine neurologica) ma della psichiatria (classificandola come disturbo prettamente mentale).
Un bambino (anche bimbo o fanciullo) è l'essere umano nell'intervallo di tempo compreso tra la nascita e la pubertà. A seconda del contesto, anche linguistico, il termine può indicare genericamente una persona che non ha ancora raggiunto la pubertà, oppure che ha ancora 11 anni (età nella quale, in coincidenza con l'uscita dalla scuola elementari si comincia a parlare di "ragazzino/a"). Da un punto di vista linguistico, quando un bambino è appena nato lo si indica con neonato; in inglese - senza corrispondenza in italiano - si dice toddler (trotterellante) se sta imparando a camminare; dai sei ai dodici anni, è un fanciullo.Uno dei più antichi e storicamente noti bambini non appartenenti al genere umano è rappresentato dal Bambino di Taung, fossile infantile di un Australopithecus africanus risalente a 2,3 milioni di anni fa, ritrovato in Sudafrica nel 1924; al momento della morte la dentatura da latte era ancora presente e si stima potesse avere un'età di circa quattro anni. In alcune lingue il termine è neutro (baby, kid in inglese, Kind in tedesco, bébé, enfant in francese). Oltre che l'italiano (bambino/a), anche lo spagnolo ha una definizione differenziata per genere (niño / niña). L'Unione europea, nella decisione quadro 2004/68/GAI del Consiglio contro lo sfruttamento sessuale minorile e la pornografia infantile, definisce fanciullo «una persona d'età inferiore ai diciotto anni»; tale definizione è in accordo con la convenzione Onu sui Diritti dell'Infanzia che, all'articolo 1, definisce fanciullo ogni essere umano da 0 a 18 anni (non compiuti) di età: In Italia l'organizzazione di volontariato che più si occupa del problema della violenza sui minori è Telefono Azzurro, ma operano anche Save the Children (sezione italiana), SOS Villaggi dei Bambini (Villaggi SOS in Italia), Artemisia e Telefono Arcobaleno, Associazione Meter.
Lo sviluppo umano è il processo di crescita di un essere umano nel corso della vita. Con il termine età si indica il tempo trascorso dal momento della misurazione a quello della sua nascita. Durante il suo sviluppo l'individuo passa attraverso diversi stadi di maturazione, caratterizzate da diverse fasi di sviluppo fisico e di abilità.
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