Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Autore principale: Epictetus
Pubblicazione: Roma : Salerno editrice, stampa 1990
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ITA, Paese: IT
L'Enchiridion ("oggetto che si tiene in mano") o Manuale (in greco antico Ἐγχειρίδιον Ἐπικτήτου, Enkheirídion Epiktḗtou) è uno scritto di filosofia ed etica stoica compilato dallo scrittore greco-romano Arriano, discepolo del filosofo greco Epitteto, alle cui lezioni aveva assistito.
I Discorsi di Epitteto (in greco: Ἐπικτήτου διατριβαί) o Diatribe sono una serie di estratti degli insegnamenti del filosofo stoico Epitteto, scritti da Arriano nel 108 circa. Erano originariamente otto libri, ma solo quattro sono sopravvissuti nella loro interezza, insieme ad alcuni frammenti degli altri. In una prefazione ai Discorsi, Arriano spiega come è arrivato a scriverle, come dice lui stesso per preservare "memoria dei pensieri e della libertà di parola" del maestro. Si tratta di veri e propri discorsi ricavati dalle lezioni di Epitteto, tenute mentre Arriano le ascoltava e le stenografava. Il titolo Diatribai venne dato da Simplicio. Dalle Diatribe venne estratto parte del Manuale di Epitteto, anche se quest'ultimo non ne è il riassunto, ma è un breve scritto incentrato principalmente sull'etica di Epitteto. La prima edizione moderna del tresto greco, venne effettuata a Venezia da Vettore Trincavelli nel 1535.
Un manuale è un'opera che compendia gli aspetti essenziali di una determinata disciplina o di un argomento, generalmente in funzione delle esigenze divulgative o didattiche del pubblico al quale è destinata. Per manuale dell'utente s'intende la pubblicazione tecnica che contiene le informazioni utili al corretto utilizzo di un attrezzo o di un utensile. Il termine "manuale" è la traduzione del greco "enchiridion" (ἐνχειρίδιον) che indica un oggetto da tenere a portata di mano (en-cheir); la fortuna del termine si deve alla grande diffusione del testo filosofico stoico Manuale di Epitteto (Ἐνχειρίδιον Ἐπικτήτου), una raccolta di massime da tenere sempre presenti.
L'epicureismo è la filosofia della scuola di Epicuro. Il termine ha nella storiografia filosofica due significati sovrapponibili ma non coincidenti. Da un lato esso sta ad indicare "la filosofia originaria di Epicuro", da un altro "la storia dei pensatori che, dalla sua enunciazione dal IV secolo a.C. al presente, si sono rifatti ad Epicuro": in altre parole, nel primo significa "il pensiero di Epicuro", nel secondo "la storia del pensiero dei seguaci di Epicuro", ed è questo il significato prevalente. La dottrina epicurea, di ispirazione atomista, s'innesta nel clima culturale ed etico dell'ellenismo che dopo la delusione politica seguita alla caduta della democrazia ateniese «subordina tutta la ricerca filosofica all'esigenza di garantire all'uomo la tranquillità dello spirito».Sul raggiungimento di questo obiettivo Epicuro fonda il suo pensiero su tre principi: «il sensismo, cioè il principio per il quale la sensazione è il criterio della verità e il criterio del bene (il quale ultimo s'identifica perciò col piacere); l'atomismo per il quale Epicuro spiegava la formazione e il mutamento delle cose mediante l'unirsi e il disunirsi degli atomi e la nascita delle sensazioni come l'azione di strati di atomi, provenienti dalle cose, sugli atomi dell'anima; il semi-ateismo per il quale Epicuro riteneva che gli dèi esistono sì, ma non hanno alcuna parte nella formazione e nel governo del mondo.»Caratteristica della filosofia epicurea è, in accordo con l'assetto del mondo ellenistico, il rifiuto della vita politica - non era più possibile il dibattito, poiché il potere era irraggiungibile - e degli onori.
Alcune catalogazioni sono state accorpate perché sembrano descrivere la stessa edizione. Per visualizzare i dettagli di ciascuna, clicca sul numero di record
Record aggiornato il: 2023-06-29T01:38:25.298Z