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Autore principale: Steiner, George
Pubblicazione: Firenze : Sansoni Editore, 1980
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Martin Heidegger (pronuncia italiana: ['martin 'aideger]; pronuncia tedesca: ['maɐ̯ti:n 'haɪdɛgɐ]; Meßkirch, 26 settembre 1889 – Friburgo in Brisgovia, 26 maggio 1976) è stato un filosofo tedesco, considerato il maggior esponente dell'esistenzialismo ontologico e fenomenologico (anche se lui stesso ha rigettato quest'ultima etichetta).
Hannah Arendt (Hannover, 14 ottobre 1906 – New York, 4 dicembre 1975) è stata una politologa, filosofa e storica tedesca naturalizzata statunitense in seguito al ritiro della cittadinanza tedesca nel 1937. Dopo aver lasciato la Germania nazista nel 1933, a causa delle persecuzioni dovute alle sue origini ebraiche, rimase apolide dal 1937 al 1951, anno in cui ottenne la cittadinanza statunitense. Lavorò come giornalista e docente universitaria e pubblicò opere importanti di filosofia politica. Rifiutò sempre di essere categorizzata come filosofa, preferendo che la sua opera fosse descritta come teoria politica invece che come filosofia politica.
La Martin Heidegger Gesamtausgabe (Martin Heidegger, "Opere complete"; acronimo: GA, anche HGA) è l'edizione completa delle opere del filosofo tedesco Martin Heidegger (1889-1976) da parte della casa editrice tedesca Vittorio Klostermann, con sede in Francoforte sul Meno. Il progetto, avviato nel 1975, prevede la pubblicazione di complessivi 102 volumi, con una cadenza di circa due volumi all'anno. L'ordine di pubblicazione, e l'edizione scelta, attengono alle decisioni di Martin Heidegger stesso. La Martin Heidegger Gesamtausgabe rappresenta, quindi, un'edizione definitiva, un'edizione letzter Hand, che in genere non prevede la pubblicazione di varianti o versioni dello stesso testo, tuttavia ha il pregio di mostrare la produzione del filosofo tedesco come un "itinerario del pensiero" (Denkweg) da cui si dipartono ulteriori "sentieri" alcuni dei quali "interrotti". D'altronde lo stesso Heidegger decise, poco prima di morire, di inserire sul frontespizio della Gesamtausgabe il motto: Heidegger non fu, inizialmente, del parere di pubblicare un'"edizione completa" delle sue opere, lo si evince, tra l'altro, da una lettera che il filosofo tedesco inviò all'editore Klostermann l'11 aprile del 1972 e, il mese prima, ad Hannah Arendt. Tuttavia l'insistenza dell'editore Vittorio Klostermann, e la mediazione di Hermann Heidegger, riuscirono a convincere l'autore a decidersi favorevolmente alla pubblicazione completa delle sue opere che verrà definita nella riunione del 16 novembre 1973 alla presenza della moglie di Heidegger, Elfride Petri (1893-1992), di Vittorio Klostermann (1901-1977) e del figlio di questi, Michael Klostermann (1939-1992). L'edizione è suddivisa in quattro Abteilungen (sezioni): I Abteilung (volumi 1-16): contiene le opere pubblicate in vita (1910-1976); da tener presente che queste opere di Heidegger originano comunque da scritti accademici preparati per le lezioni o le conferenze. II Abteilung (volumi 17-63): raccoglie le lezioni universitarie tenute tra il 1919 e il 1944. III Abteilung (volumi 64-81): contiene saggi inediti e testi di conferenze. IV Abteilung (volumi 82-102): contiene appunti, lettere, note, riflessioni, tra queste, gli Schwarze Hefte ("Quaderni Neri").L'unica altra edizione della Gesamtausgabe di Heidegger, anch'essa in corso di pubblicazione, è in lingua giapponese, con il titolo ハイデッガー全集 (Haideggā zenshū), dalla casa editrice Sōbunsha di Tōkyō.
Segnavia (Wegmarken) è una raccolta del 1967 del filosofo tedesco Martin Heidegger di testi usciti precedentemente in forma separata su rivista; pubblicato in italiano per la prima volta nel 1987 con la curatela di Franco Volpi per la casa editrice Adelphi. Il titolo si riferisce all'indicazione dei sentieri montani (vedi segnavia).
Il rapporto tra il filosofo tedesco Martin Heidegger e il nazismo è stato, ed è tuttora, oggetto di una controversia e di diverse interpretazioni da parte degli studiosi. A tale dibattito si è aggiunto quello derivato dalla pubblicazione nel 2014 dei primi Quaderni Neri, su eventuali presenze di antisemitismo nella sua filosofia.
Intercultura è un neologismo di origine inglese e spagnola. In Italia viene impiegato in ambito scientifico già negli anni sessanta. Dal 1975 il sostantivo viene usato dall'omonima associazione di scambi giovanili ("Intercultura onlus") che lo ha registrato come marchio. Il termine si afferma inizialmente come aggettivo in ambito pedagogico e scolastico, nella forma educazione interculturale. Tuttavia l'intercultura o l'interculturalità hanno trovato un impiego in parte autonomo nell'ambito del dibattito filosofico e teologico, oltre che più di recente nelle scienze sociali. Se in inglese si usa parlare di interculturality (a cui corrisponde l'italiano interculturalità) o di intercultural (aggettivo, ad esempio nel concetto di intercultural competence), non trova impiego il termine interculture. In concorrenza con intercultura in inglese viene preferito in molti casi l'aggettivo cross-culture, proveniente dagli studi postcoloniali. Molto difficile e sottile è invece la distinzione tra interculturalismo (dall'inglese interculturalism) e intercultura/interculturalità: si potrebbe dire che, se l'interculturalismo è, sulla falsariga del multiculturalismo e come evidenzia il suffisso -ismo, il pensiero o la dottrina che studia e propugna la rilevanza degli scambi culturali, l'interculturalità allude a una dimensione di pratiche e di esperienze, anche ma non solamente di ordine intellettuale.
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