Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Autore principale: Vasconi, Marcella
Pubblicazione: Bussolengo : Demetra, 1996
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Con mitologia norrena, mitologia nordica o mitologia scandinava ci si riferisce all'insieme dei miti appartenenti alla religione tradizionale pre-cristiana dei popoli germanici della scandinavia, inclusi quelli che colonizzarono l'Islanda e le Fær Øer, dove le fonti scritte della mitologia norrena furono assemblate. È da ritenersi un ramo della mitologia germanica (che include anche la mitologia anglosassone o inglese), che è il nucleo mitematico più antico. La mitologia germanica ha radici nella mitologia indoeuropea. Per la maggior parte dell'età vichinga venne trasmessa oralmente e le nostre conoscenze al suo riguardo sono principalmente basate su testi medievali (in particolare le due versioni dell'Edda), compilati successivamente all'introduzione del Cristianesimo tra i popoli germanici. La mitologia norrena si è conservata anche come fonte d'ispirazione letteraria, produzioni teatrali, cinematografica e videoludica, che spesso ne hanno tuttavia presentato i contenuti snaturandoli.
Il Ciclo di Avalon è una serie di romanzi di genere fantasy della scrittrice statunitense Marion Zimmer Bradley in collaborazione con Diana L. Paxson e che riprende la tradizione del ciclo arturiano (prende il nome per l'appunto dalla immaginaria isola di Avalon, dove la leggenda colloca la tomba di Re Artù), sviluppando il tema del conflitto fra i druidi celtici e gli invasori romani. Tutta la serie è una riscrittura storico-religiosa del mito: l'autrice descrive, ispirandosi al genere fantasy, il passaggio dalle antiche religioni celtiche alla religione cristiana; nonché il passaggio da un mondo matriarcale a uno di stampo patriarcale. La serie nel 2001 ha avuto una trasposizione televisiva.
I temi LGBT nella mitologia si riferiscono alle varie mitologie e narrazioni religiose che includono storie di affetto romantico (amicizia e amore) o sessuale tra persone dello stesso sesso, od azioni divine che si traducono in variazioni o mutamenti dell'identità di genere. Questi miti sono stati ampiamente interpretati come antiche forme di espressione dell'omosessualità, della bisessualità e del transgenderismo e le varie concezioni della sessualità e delle tematiche di genere sono state applicate ad essi; in certi casi anche come reinterpretazione in senso moderno del mito, in quanto e distinzioni sessuali e di genere così come le intendiamo oggi nel mondo antico non erano presenti nella coscienza comune, né individuale né collettiva. Molte mitologie ad esempio paiono attribuire spesso all'omosessualità o ad altre identificazioni "alternative" di genere sessuale umano un'azione divina, a forte connotazione eroica o d'altro intervento di tipo soprannaturale; ne sono un esempio i miti riguardanti certe figure divine le quali sembrano voler insegnare agli uomini la pratica ed il comportamento sessuale (più socialmente corretto e quindi accettabile) tra persone adulte e giovani durante l'adolescenza (e denominata pederastia), o le storie e narrazioni che spiegano la causa all'origine dell'omosessualità e del transgenderismo nella realtà del mondo umano (come accade ad esempio nella mitologia azteca e hawaiana). La presenza di tematiche LGBT all'interno delle mitologie occidentali è stata oramai riconosciuta da studiosi ed accademici e sono oggetto di approfondite indagini anche in più ampie aree d'applicazione. Per quanto riguarda le tradizioni mitiche non occidentali, la loro interpretazione tramite la teoria queer o gli studi di genere è meno sviluppata, pur essendo anch'essa cresciuta notevolmente verso la fine del XX secolo. La maggior parte di tali narrazioni mitologiche generalmente considerano l'omosessualità, la bisessualità e il transgenderismo come simbolo di esperienze sacre o mitiche di vario tipo; è anche comune, soprattutto nelle mitologie a più forte contenuto pagano e politeista, circa quegli esseri che cambiano più facilmente e volentieri genere o che possiedono aspetti di entrambi i sessi allo stesso tempo. Il mitologo indù Pattanaik per esempio scrive che i miti sono atti a catturare l'inconscio collettivo di una popolazione, ciò verrebbe a significare ch'esse riflettono le convinzioni più profonde circa le possibili varianti della sessualità umana; convinzioni che possono ben essere in contrasto con il costume sociale o con la morale religiosa variamente repressiva.
Dama del Lago è un personaggio (o di diversi personaggi correlati) del ciclo arturiano. In opere diverse le vengono attribuite gesta diverse; fra l'altro, viene talvolta rappresentata come colei che consegna a Re Artù la spada Excalibur; come colei che porta il re morente ad Avalon dopo la Battaglia di Camlann; come colei che alleva Lancillotto rimasto orfano del padre; e come colei che seduce e imprigiona il Mago Merlino. Diversi autori attribuiscono diversi nomi alla Dama: per esempio Nimue, Viviana, Niniane, Nyneve, e Coventina.
I Celti furono un insieme di popoli indoeuropei che, nel periodo di massimo splendore (V-III secolo a.C.), erano stanziati in un'ampia area dell'Europa, dalle Isole britanniche fino al bacino del Danubio, oltre ad alcuni insediamenti isolati più a sud, frutto dell'espansione verso le penisole iberica, italica e anatolica. Uniti dalle origini etniche e culturali, dalla condivisione di uno stesso fondo linguistico indoeuropeo e da una medesima visione religiosa, rimasero sempre politicamente frazionati; tra i vari gruppi di popolazioni celtiche si distinguono i Britanni, i Galli, i Pannoni, i Celtiberi e i Galati, stanziati rispettivamente nelle Isole Britanniche, nelle Gallie, in Pannonia, in Iberia e in Anatolia. Portatori di un'originale e articolata cultura, furono soggetti a partire dal II secolo a.C. a una crescente pressione politica, militare e culturale da parte di altri due gruppi indoeuropei: i Germani, da nord, e i Romani, da sud. Furono progressivamente sottomessi e assimilati, tanto che già nella tarda antichità l'uso delle loro lingue appare in netta decadenza e il loro arretramento come popolo autonomo è testimoniato proprio dalla marginalizzazione della loro lingua, presto confinata alle sole Isole britanniche. Lì infatti, dopo i grandi rimescolamenti altomedievali, emersero gli eredi storici dei Celti: le popolazioni dell'Irlanda e delle frange occidentali e settentrionali della Gran Bretagna, parlanti lingue brittoniche o goideliche, le due varietà di lingue celtiche insulari.
L'Antica religione celtica, o Paganesimo celtico, è l'insieme delle credenze e delle pratiche religiose diffuse tra le popolazioni di lingua celtica (chiamate, nel loro insieme, Celti) durante l'Età del ferro. Attestata nel 500 a.C. (Cultura di La Tène), questa religione perdurò sotto l'Impero romano e, quanto meno nelle isole britanniche, si mantenne sino alla cristianizzazione (circa 500 d.C.) Si conosce poco dei questa religione e le fonti sono scarse: eccezion fatta per i teonimi (veri o supposti), gli unici resoconti contemporanei dettagliati sono di scrittori greco-romani culturalmente ostili ai Celti o comunque poco informati.Il paganesimo celtico faceva parte d'un gruppo più ampio di religioni politeiste dell'età del ferro della famiglia indoeuropea. Comprendeva un ampio grado di variazioni sia geografiche sia cronologiche, sebbene "dietro questa varietà, si possano rilevare ampie somiglianze strutturali" tali da presupporre "una fondamentale omogeneità religiosa" tra i Celti.Il pantheon celtico è costituito da numerosi teonimi registrati, sia dall'etnografia greco-romana sia dall'epigrafia: tra i più importanti figurano Toutatis, Taranis e Lugus. Le figure della mitologia irlandese medievale sono state interpretate anche come iterazioni di precedenti divinità insulari precristiane dallo studio della mitologia comparata. Secondo i resoconti greci e romani, in Gallia (Francia) e nelle isole britanniche esisteva una casta sacerdotale di "specialisti magico-religiosi", i druidi, di cui purtroppo conosciamo molto poco. In seguito alla conquista romana della Gallia (58-51 a.C.) e della Britannia meridionale (43 d.C.), le pratiche religiose celtiche iniziarono a mostrare elementi di romanizzazione tanto che nel contesto culturale gallo-romano si verificò un sincretismo religioso tra la religione dei vinti e quella dei conquistatori: perdurò la venerazione di molte divinità celtiche come Cernunnos, Artio, Telesphorus, ecc. Nella Britannia romana, il paganesimo celtico aveva perso terreno in favore del cristianesimo al tempo in cui i Romani abbandonarono l'isola nel 410. Nel secolo successivo iniziò ad essere sostituito dal paganesimo anglosassone. Il cristianesimo ripreso l'attività missionaria nelle isole britanniche nel tardo V e VI secolo, anche in Irlanda, e la popolazione celtica fu gradualmente cristianizzata soppiantando le precedenti tradizioni religiose. Tuttavia, le tradizioni politeiste hanno lasciato un'eredità in molte delle nazioni celtiche, hanno influenzato la mitologia successiva e sono servite come base per il movimento neopagano noto come "Celtismo" nel XX secolo.
Alcune catalogazioni sono state accorpate perché sembrano descrivere la stessa edizione. Per visualizzare i dettagli di ciascuna, clicca sul numero di record
Record aggiornato il: 2024-05-24T04:09:36.346Z