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Autore principale: Guasti, Cesare
Pubblicazione: Prato : Tip. di A. Lici e C., [1880]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Le Iscrizioni di Bisotun (note anche come Bisitun o Bisutun o Behistun; in persiano antico , Bagāstana, che significa "luogo degli dèi"; in persiano moderno بیستون) sono delle iscrizioni multi-lingue situate sul Monte Behistun nella provincia iraniana di Kermanshah, nello shahrestān di Harsin, tra le più importanti iscrizioni antiche di tutto il Vicino Oriente.Le iscrizioni, create tra il 520 e il 518 a.C. durante il regno di Dario I, sono composte da tre versioni dello stesso testo, scritte in caratteri cuneiformi in tre diverse lingue: antico persiano, elamitico e babilonese. Un ufficiale del British Army, Sir Henry Creswicke Rawlinson, li trascrisse in due parti, nel 1835 e nel 1844. Egli riuscì poi a tradurre il testo in antico persiano nel 1838, mentre le versioni elamitica e babilonese vennero tradotte da Rawlinson ed altri dopo il 1844. Il babilonese era una forma evoluta della lingua accadica: entrambe facenti parte del ceppo semitico. Queste iscrizioni furono per la scrittura cuneiforme quello che la stele di Rosetta fu per i geroglifici egiziani: il documento cruciale per decifrare un sistema di scrittura che si credeva perduto.
Con epigrafe (dal greco antico: ἐπιγραφή, epigraphè, scritto sopra) o iscrizione si intende generalmente un testo esposto pubblicamente su un supporto di materiale non deperibile (principalmente marmo o pietra, più raramente metallo). L'intento del testo è spesso quello di tramandare la memoria di un evento storico, di un personaggio o di un atto; le parole possono essere incise, oppure dipinte o eseguite a mosaico; l'epigrafe si può trovare sia in un luogo chiuso (chiesa, cappella, palazzo) sia all'aperto (piazza, via, cimitero), oppure può essere apposta su un oggetto. Solitamente le iscrizioni sono realizzate in lettere maiuscole, a caratterizzarle però non è solo lo stile della scrittura ma anche l'adozione di particolari registri linguistici, improntati generalmente a concisione e solennità, in funzione del contenuto, del contesto e dello scopo comunicativo.
Nel tennis il termine Battaglia dei sessi è riferito a tre partite molto famose che furono giocate tra un giocatore uomo e una giocatrice donna. In particolare la seconda ebbe grande risalto mediatico per via della vittoria della giocatrice donna.
Il retico, o lingua retica, è una lingua estinta considerata preindoeuropea parlata anticamente dai Reti, un popolo alpino che viveva tra le odierne Italia nordorientale, Austria, Svizzera e Germania meridionale, e che viene identificato archeologicamente con la cultura di Fritzens-Sanzeno.
Le iscrizioni dell'Orkhon (turco: Orhun Yazıtları, azero: Orxon-Yenisey abidəsi, turkmeno: Orhon ýazgylary), note anche come iscrizioni dell'Orhon, iscrizioni dell'Orhun, monumenti di Khöshöö Tsaidam (mongolo: Хөшөө цайдам, scritte anche Khoshoo Tsaidam, Koshu-Tsaidam o Höshöö caidam), o steli di Kul Tigin (闕特勤碑T, 阙特勤碑S), sono due installazioni commemorative erette dai Göktürk e scritte nell'alfabeto turco antico all'inizio dell'VIII secolo nella valle dell'Orkhon in Mongolia. Furono erette in onore di due principi turchi, Kul Tigin e suo fratello Bilge Khagan.Le iscrizioni, sia in cinese che in turco antico, narrano le origini leggendarie dei Turchi, l'età d'oro della loro storia, il loro assoggettamento da parte dei Cinesi e la loro liberazione da parte di Ilterish Qaghan. In realtà, secondo una fonte, le iscrizioni contengono "brani ritmici e parallelistici" che assomigliano a quelli dell'epica.
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