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Pubblicazione: Roma : Paoline, ©1983
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: it
In alcune religioni, si parla di peccato come di un atto in contrasto con la coscienza e con i principi riconosciuti dalla persona o dalla sua comunità religiosa. Esso produce uno stato di malessere che si può suddividere nel senso di colpa e nell'effetto negativo proprio causato dal peccato. In alcune religioni l'atto peccaminoso consiste generalmente nel superare, anche involontariamente, i limiti posti dalla sfera delle cose sacre e quella delle cose profane. In tale caso più che riprovevole moralmente, il peccato è considerato pericoloso perché può attirare sul peccatore e su tutta la comunità la maledizione della divinità offesa e perciò richiede una qualche sorta di espiazione affinché l'equilibrio turbato sia ristabilito. In altre religioni il peccato attiene alla sfera morale e alla volontà ed è strettamente individuale, sebbene possa avere anche delle ripercussioni sociali.
Il perdono è la cessazione del sentimento di risentimento nei confronti di un'altra persona; è quindi un gesto umanitario con cui, vincendo il rancore, si rinuncia a ogni forma di rivalsa di punizione o di vendetta nei confronti di un offensore. Per estensione ha il valore d'indulgenza verso le debolezze o le difficoltà altrui, oppure di commiserazione o di benevolenza. In ambito giuridico, il perdono è anche un atto di clemenza di una pubblica autorità, un atto di grazia, la sospensione della persecuzione per varie categorie di reati. Nel passato, in linguaggio desueto, per perdono della vita s'intendeva l'esenzione della pena di morte o la grazia della vita. Nel diritto penale il perdono giudiziale è il beneficio applicato in particolari condizioni, secondo quanto previsto dagli articoli del codice penale. Nel cristianesimo, perdono è anche la remissione dei peccati, l'assoluzione delle colpe che Dio accorda quando il peccatore pentito riconosce, confessa e rinnega il suo peccato. Nella chiesa cattolico-romana al perdono divino è connessa la pratica dell'indulgenza plenaria o parziale (cioè la remissione di tutta la pena che il peccatore dovrà scontare per i suoi peccati, anche se perdonati da Dio, o almeno di una sua parte) concessa dalla Chiesa in relazione a una ricorrenza (giubileo) o un luogo importante, o collegato a un insieme di pratiche collettive o a un pellegrinaggio. Nell'Ebraismo, se una persona causa del male a qualcuno, ma sinceramente pentito chiede perdono a chi ha fatto del male e prova a porvi rimedio, la vittima è obbligata a concedergli il perdono. In questa religione, un ebreo, per ottenere il perdono, deve andare da coloro o colui cui ha fatto del male e chiedere tre volte perdono sinceramente così avrà ottenuto il perdono. Nell'Ebraismo una persona non può ottenere perdono da Dio per atti fatti contro delle persone, e questo significa, ad esempio, che un omicida non sarà perdonato. Sir Jonah Sacks, capo rabbino delle unite congregazioni ebraiche del Commonwealth, ha precisato:''Non è che Dio perdoni e gli esseri umani no. Al contrario, crediamo che appunto perché solamente Dio perdoni i peccati contro Dio, solo gli esseri umani perdonino i peccati contro gli esseri umani''.
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