Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Autore principale: Faraci, Tito
Serie: Disney avventura ; 16
Serie: Disney avventura ; 16
Amore e non amore è il quarto album discografico di Lucio Battisti, pubblicato nel luglio del 1971 dall'etichetta discografica Dischi Ricordi. È il suo primo album composto esclusivamente da brani inediti. Contemporaneamente all'album fu pubblicato il singolo Dio mio no/Era, il cui lato B non faceva parte dell'album.
La variazioni nell'aspetto fisico vengono giudicate dagli antropologi un fattore importante per lo sviluppo della personalità e delle relazioni sociali. In particolar modo per l'attrazione fisica. Gli esseri umani sono molto sensibili a variazioni nell'aspetto fisico, che alcuni studiosi teorizzano relative all'evoluzione. Alcune differenze nell'aspetto fisico sono genetiche, altre sono il risultato dell'età o di malattie e molte altre sono il risultato di una cura del corpo. Alcuni aspetti dell'aspetto fisico: Il portamento La statura e la proporzione delle parti del corpo I capelli e i peli Il sorriso La pelle la forma degli occhi
I promessi topi è una parodia a fumetti dei Promessi sposi di Alessandro Manzoni, originariamente pubblicata in tre puntate sui numeri 1769, 1770 e 1771 di Topolino (22 e 29 ottobre e 5 novembre del 1989) e quindi ripubblicata in volume unico all'interno del ciclo delle Grandi Parodie Disney. La sceneggiatura è di Bruno Sarda, i disegni di Franco Valussi. È la seconda volta che il romanzo manzoniano viene rivisitato dagli autori Disney: tredici anni prima erano già stati pubblicati I promessi paperi. Rispetto alla parodia precedente, la storia è allo stesso tempo molto più rispettosa dell'originale e molto più ricca di situazioni parodistiche.
Nel senso astronomico del termine, la notte è la parte del giorno che si alterna al dì. Si tratta dell'intervallo di tempo compreso tra il tramonto e l'alba, in cui il Sole rimane al di sotto dell'orizzonte. La durata della notte varia in base al susseguirsi delle stagioni e alla latitudine. Nei giorni di equinozio la notte e il dì hanno in linea teorica la medesima durata; in realtà, la diffrazione dovuta all'atmosfera terrestre fa sì che il giorno risulti più lungo della notte.
Il termine luce (dal latino lux) si riferisce alla porzione dello spettro elettromagnetico visibile dall'occhio umano, approssimativamente compresa tra 400 e 700 nanometri di lunghezza d'onda, ossia tra 790 e 435 THz di frequenza. Questo intervallo coincide con il centro della regione spettrale della luce emessa dal Sole che riesce ad arrivare al suolo attraverso l'atmosfera. I limiti dello spettro visibile all'occhio umano non sono uguali per tutte le persone, ma variano soggettivamente e possono raggiungere i 720 nanometri, avvicinandosi agli infrarossi, e i 380 nanometri avvicinandosi agli ultravioletti. La presenza contemporanea di tutte le lunghezze d'onda visibili, in quantità proporzionali a quelle della luce solare, forma la luce bianca. La luce, come tutte le onde elettromagnetiche, interagisce con la materia. I fenomeni che più comunemente influenzano o impediscono la trasmissione della luce attraverso la materia sono: l'assorbimento, la diffusione (scattering), la riflessione speculare o diffusa, la rifrazione e la diffrazione. La riflessione diffusa da parte delle superfici, da sola o combinata con l'assorbimento, è il principale meccanismo attraverso il quale gli oggetti si rivelano ai nostri occhi, mentre la diffusione da parte dell'atmosfera è responsabile della luminosità del cielo. Sebbene nell'elettromagnetismo classico la luce sia descritta come un'onda, l'avvento della meccanica quantistica agli inizi del XX secolo ha permesso di capire che questa possiede anche proprietà tipiche delle particelle e di spiegare fenomeni come l'effetto fotoelettrico. Nella fisica moderna la luce (e tutta la radiazione elettromagnetica) viene composta da quanti, unità fondamentali di campo elettromagnetico chiamate anche fotoni.
Le donne nel Medioevo occuparono una serie di ruoli sociali differenti. Nel corso di questo periodo di storia dell'Europa. che durò dal V al XV secolo, le donne detennero le posizioni di moglie, madre, contadina, artigiana e monaca, nonché alcuni importanti ruoli di direzione come quelli di badessa e regina regnante. Il concetto stesso di "donna" è cambiato in diversi modi durante quest'epoca e varie forze contribuirono ad influenzarne i ruoli.
Memorie dal sottosuolo - tradotto anche col titolo Memorie del sottosuolo o Ricordi dal sottosuolo (in russo: Записки из подполья, Zapiski iz podpol´ja) - è un romanzo del 1864 di Fëdor Dostoevskij.
Prigionieri del ghiaccio (Into the White) è un film del 2012 diretto da Petter Næss, ispirato all'operazione Skua in Norvegia durante la seconda guerra mondiale. Questo film trae origine dal libro scritto da Richard T. Partridge che narra di un episodio di cui fu lui stesso il protagonista, l'operazione Skua.
Il vicolo dei Duelli è una strada privata, a Ferrara, poco conosciuta anche dagli stessi ferraresi, senza indicazioni della via, con un ingresso in via Cortevecchia, dal cancello al n 63, accanto alla chiesa di Santo Stefano, ed un altro dalla piazzetta San Michele che si apre su via del Turco, in corrispondenza della omonima chiesa sconsacrata. Entrambi gli accessi sono muniti di cancelli e vi si transita solo a piedi o con la bicicletta.
Le spade dell'età del bronzo compaiono fin dal XVII secolo a.C. circa (secondo la località), evolvolvendosi dal pugnale. All'inizio vennero usati bronzo, pietra (selce, ossidiana) come materiale primario per strumenti con bordi taglienti ed armi. La pietra è ad ogni modo fragile, e dunque non pratica per essere usata per fare spade. Con l'introduzione del rame, ed eventualmente bronzo, i pugnali si potevano fare più lunghi, ed evolversi in spade. Le prime spade appaiono nell'Egeo e nel Vicino Oriente, e con il tempo l'uso di spade si diffonde verso altre parti del mondo. Le lunghezze delle spade in bronzo raggiungono pressappoco dai 50 ai 90 cm (a volte eccezionalmente anche una lunghezza maggiore). Questa era la lunghezza ideale per il materiale utilizzato. Qualunque lunghezza maggiore le avrebbero piegate facilmente a meno che non diventassero inutilizzabili per l'eccessivo spessore e pesantezza. Le spade lunghe non erano adatte al combattimento, se non con l'avvento di materiali, come l'acciaio, di certo più forti (in proporzione al peso) del bronzo. Dato che il bronzo è una lega tra due metalli, la robustezza potrebbe essere ottimizzata aggiungendo più o meno stagno, facendo il bronzo più forte, ma anche più friabile. Per la maggior parte delle spade dell'età del bronzo (eccetto per le cinesi), veniva utilizzata una lega con il 10-12% circa di stagno, che fortificava il materiale e non lo rendeva fragile. Questo significa che la spada probabilmente non sarebbe venuta a rompersi durante il suo uso, ma avrebbe potuto comunque piegarsi. per prevenire quest'ultima possibilità, le lame era progettate in modo molto ingegnoso onde ottenere la massima robustezza con il materiale utilizzato, mentre in più si dava alla lama grande bilanciamento e capacità di colpire di punta e/o tagliare. Si arrivò così ai modelli di spada a lamina fogliare, con lama spessa ma stretta vicino all'impugnatura, e una ampia, ma sottile lama vicino alla punta. Il bordo era frequentemente temprato e martellato per ottenerne un'incavatura, che desse una buona affilatura e una forte capacità di taglio. Tutto ciò fece della spada dell'età del bronzo un grande esempio di tecnica di lavorazione molto progredita.
Le Gallerie dell'Accademia di Venezia sono un museo statale italiano. Si trovano nel sestiere di Dorsoduro ai piedi del ponte dell'Accademia, in quello che fino all'inizio del XIX secolo era il vasto complesso formato dalla chiesa di Santa Maria della Carità, dal convento dei Canonici Lateranensi e dalla Scuola Grande di Santa Maria della Carità (l'ingresso è per il portale di quest'ultima). Prendono il nome dall'Accademia di Belle Arti, che le ha aperte nel 1817 e ne ha condiviso la sede fino al 2004. Raccolgono la migliore collezione di arte veneziana e veneta, soprattutto legata ai dipinti del periodo che va dal XIV al XVIII secolo: tra i maggiori artisti rappresentati figurano Tintoretto, Giambattista Pittoni, Tiziano, Canaletto, Giorgione, Giovanni Bellini, Vittore Carpaccio, Cima da Conegliano e Veronese. Vi si conservano anche altre forme d'arte come sculture e disegni, tra i quali il celeberrimo Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci (esposto solo in occasioni particolari). Sono di proprietà del Ministero per i beni e le attività culturali, che dal 2014 le ha annoverate tra gli istituti museali dotati di autonomia speciale.
La Sala delle Statue (National Statuary Hall) è una sala del Campidoglio di Washington dedicata alle statue di alcuni americani di rilievo. La sala, nota anche come Old Hall of the House, è una grande stanza semicircolare a due piani, con una seconda galleria lungo il perimetro curvo. È situata accanto alla rotonda del Campidoglio. Fu la sede della Camera dei Rappresentanti per quasi 50 anni (1807-1857), invece è ora il principale spazio per l'esibizione della Collezione Nazionale della Sala delle Statue.
Record aggiornato il: 2025-10-15T01:04:43.556Z