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Autore principale: Rocchi, Ambrogio de'
Pubblicazione: Firenze : Le Monnier, 1980
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La camera di commercio è un ente che associa le imprese di un determinato territorio per tutelare i loro interessi collettivi, creare opportunità di affari e prestare loro eventuali altri servizi (ad esempio, di arbitrato per le controversie tra di esse o con i loro clienti). Si ritiene che le più antiche camere di commercio siano quelle di Marsiglia, in Francia, e Bruges, in Belgio, fondate nel 1599.L'ambito territoriale di riferimento di una camera di commercio è molto variabile: può andare da una città ad una circoscrizione di livello intermedio (provincia, come in Italia, regione, contea ecc.) fino ad un intero stato; esistono inoltre camere di commercio internazionali. Anche il numero di imprese aderenti può variare notevolmente, dall'ordine delle decine fino a quello delle centinaia di migliaia (sono più di 300.000 nella Camera di commercio e industria di Parigi). Le camere di commercio possono essere a loro volta associate in organizzazioni nazionali, come Unioncamere in Italia, o internazionali, come Eurochambres a livello europeo e l'International Chamber of Commerce (ICC) a livello mondiale.
Il commercio equo e solidale o commercio equo (o Fair Trade, in inglese) è una forma di commercio che vorrebbe garantire al produttore ed ai suoi dipendenti un prezzo giusto assicurando anche la tutela del territorio. Si oppone alla massimizzazione del profitto praticata dalle grandi catene di distribuzione organizzata e dai grandi produttori. Carattere tipico di questo commercio è di vendere direttamente al cliente finale i prodotti, limitando la catena di intermediari. La Carta Italiana dei Criteri del Commercio Equo e Solidale è il documento che definisce i valori e i principi condivisi da tutte le organizzazioni di Commercio Equo e Solidale italiane. La prima versione della Carta è stata approvata nel 1999 sviluppata fino ad arrivare alla stesura e approvazione della seconda Carta nel 2005. La Carta definisce che cos’è il Commercio Equo e Solidale e contiene gli obiettivi del commercio stesso. L’11 maggio si celebra in tutto mondo la Giornata del Commercio Equo e Solidale.
Il commercio, in economia, ovvero lo scambio in forma di acquisto e/o vendita di beni valutari o di consumo, mobili o immobili, e di servizi su un mercato in cambio di moneta, è una delle attività principali su cui, da sempre, si fonda il sistema economico / operazione di scambio di beni o servizi in cambio di una valuta monetaria. Nei secoli, il commercio ha subìto varie evoluzioni fino a raggiungere, a far data dallo sviluppo rispettivamente nelle ere industriale e post-industriale dei mezzi di trasporto e di comunicazione, alla convergenza verso un mercato globale senza confini, la globalizzazione. Quando il commercio si svolge tra nazioni diverse avvengono le cosiddette esportazione ed importazione.
Il commercio d'avorio o traffico d'avorio è il commercio, spesso illegale, delle zanne d'avorio dell'ippopotamo, del tricheco, del narvalo e dell'elefante africano ed asiatico. L'avorio fu una merce di scambio per centinaia d'anni tra popolazioni della Groenlandia, dell'Alaska e della Siberia. Il commercio, in tempi recenti, ha portato alla messa in pericolo delle specie da cui si ricava e quindi a restrizioni e proibizioni. L'avorio è usato per fare i tasti del pianoforte e altri generi decorativi. Una soluzione al bracconaggio e al commercio illegale si focalizza sul controllo dei movimenti dell'avorio a livello internazionale attraverso CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora, in italiano: Convenzione sul commercio internazionale di specie in pericolo della flora e della fauna selvatica). CITES ha creato due sistemi di monitoraggio: il Monitoring the Illegal Killing of Elephants (MIKE) per il monitoraggio dell'uccisione illegale di elefanti e l'Etis (Elephant Trade Information System: Sistema informativo sul commercio di elefanti). Nel 2011 sono state confiscate 26,4 tonnellate di avorio mentre dal 2003 al 2010 ne erano state sequestrate circa la metà. Il rapporto della banca dati Etis sul commercio illegale di avorio del 2012 conferma la floridità del mercato. Il 6 gennaio 2013 il governo cinese distrugge pubblicamente sei tonnellate di avorio provenienti dal commercio illegale per sensibilizzare la popolazione sulla tematica. Di recente anche Gabon, Filippine e Stati Uniti hanno eliminato le loro scorte di avorio.
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