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Autore principale: Bellonzi, Fortunato
Pubblicazione: Firenze : Giunti Gruppo Editoriale, 1995
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
Il termine folclore o folklore (pron. [folˈklore]; dall'inglese folk, "popolo", e lore, "sapere") si riferisce a quelle forme di cultura popolare comprendente le tipologie di tradizione tramandate spesso oralmente e riguardanti conoscenze, usi e costumi, miti, fiabe e leggende, filastrocche, proverbi e altre narrazioni, credenze popolari, musica, canto, danza eccetera, il tutto riferito a una determinata area geografica, a una determinata popolazione, ai ceti popolari in quanto subalterni, a più d'una o a tutte queste determinazioni.
Folklore (reso graficamente folklore) è l'ottavo album in studio della cantautrice statunitense Taylor Swift, pubblicato il 24 luglio 2020 dalla Republic Records.
Gli oni (鬼?) sono creature mitologiche del folklore giapponese, simili ai demoni e agli orchi occidentali. Sono personaggi popolari dell'arte, della letteratura e del teatro giapponesi.
Nella mitologia slava, le vile (villi o willi, al singolare vila) sono creature fatate femminili, simili alle ninfe greche o agli elfi. A seconda delle varie culture e tradizioni popolari, assumono nomi e caratteristiche diverse. Controllano le tempeste e gli elementi a loro piacere. Vivono nei prati, negli stagni, nei boschi, sugli alberi, sui monti, sulle nuvole e negli oceani. Possono assumere diverse forme, e apparire ai viaggiatori sotto forma di cigno, cavallo, lupo, cervo bianco o orso, oltre che come bellissime donne. Nella mitologia dei popoli slavi meridionali le Vile sono spiriti di giovani fanciulle morte prima del matrimonio perché tradite o abbandonate o giovani madri straziate dalla morte dei loro giovani bambini morti prematuramente per motivi ingiusti. Sono esseri vendicativi e spettrali, incapaci di trovare riposo eterno nella morte, che ogni notte tra il crepuscolo e l'alba cercano i traditori d'amore che costringono, con l'aiuto di rametti di vischio apparentemente magici, a ballare convulsamente fino a provocarne la morte per sfinimento o fino a che totalmente indeboliti non vengono gettati in un lago nelle loro vicinanze. Le Vile provano infatti un irrefrenabile desiderio e un amore incredibile per la danza. Alla morte del traditore le Vile si dileguano e con esse svanisce, finalmente placato, il fantasma della fanciulla morta per amore. Nel balletto classico Giselle del compositore francese Adolphe-Charles Adam e nell'opera lirica Le Villi del compositore italiano Giacomo Puccini, esse vengono per l'appunto raffigurate in questo modo. La versione celtica di questa figura si chiama vilia; è una bellissima donna dei boschi, abile seduttrice, detta anche "strega dei boschi". Le vile (con il nome trascritto in inglese veela) sono citate nel quarto romanzo della serie di Harry Potter, Harry Potter e il calice di fuoco: sono rappresentate come donne bellissime che incantano chiunque le guardi. Secondo alcune fonti le Vila son l'equivalente delle sirene solo che sulla terraferma: apparentemente son belle fanciulle, ma quando si infuriano svelano il loro vero aspetto mostrando i loro becchi da uccello e la pelle squamosa. Sono creature immortali ed eterne. Non sono soggette a malattie né ad invecchiamento, ma possono essere uccise con una lama forgiata con un solo capello provenienti dalla loro chioma. Le Veele sono in grado di parlare alla natura e di assorbire da essa la fonte di vita, ma se si intacca la loro terra natia o le loro acque, queste diventano più deboli e possono arrivare a morire. Sono in grado di parlare con gli animali e con ogni forma di essere vivente che incontrano durante i loro lunghi viaggi. Molto spesso, essendo Dee Minori, sono considerate poco o non vengono mai menzionate in racconti o miti, ma è soprattutto grazie ad esse che la natura e gli animali prosperano, arricchendo il mondo attuale e Ragnarok. Spesso durante il loro cammino lasciando scie di ghiaccio a terra, donando però la vita ai germogli ormai morti. Hanno l'abilità di comprendere le emozioni e di leggere parte del passato e del futuro con un solo tocco della mano sulla spalla di coloro che hanno attorno.
Il termine folclore o folklore (pron. [folˈklore]; dall'inglese folk, "popolo", e lore, "sapere") si riferisce a quelle forme di cultura popolare comprendente le tipologie di tradizione tramandate spesso oralmente e riguardanti conoscenze, usi e costumi, miti, fiabe e leggende, filastrocche, proverbi e altre narrazioni, credenze popolari, musica, canto, danza eccetera, il tutto riferito a una determinata area geografica, a una determinata popolazione, ai ceti popolari in quanto subalterni, a più d'una o a tutte queste determinazioni.
La Toscana (AFI: /tosˈkana/) è una regione italiana a statuto ordinario di 3 676 116 abitanti, situata nell'Italia centrale, con capoluogo Firenze. Confina a nord-ovest con la Liguria, a nord con l'Emilia-Romagna, a est con le Marche e l'Umbria, a sud con il Lazio. Ad ovest, i suoi 397 km di coste continentali sono bagnati dal Mar Ligure nel tratto centro-settentrionale tra Carrara (foce del torrente Parmignola, confine con la Liguria) e il Golfo di Baratti; il Mar Tirreno bagna invece il tratto costiero meridionale tra il promontorio di Piombino e la foce del Chiarone, che segna il confine con il Lazio.Il capoluogo regionale è Firenze, la città più popolosa (382 000 abitanti), nonché principale fulcro storico, artistico ed economico-amministrativo; le altre città capoluogo di provincia sono: Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Pistoia, Prato e Siena. Amministra anche le isole dell'Arcipelago Toscano, oltre ad una piccola exclave situata entro i confini dell'Emilia-Romagna, in cui sono situate alcune frazioni del comune di Badia Tedalda. Il nome è antichissimo e deriva dall'etnonimo usato dai Latini per definire la terra abitata dagli Etruschi: "Etruria", trasformata poi in "Tuscia" e poi in "Toscana". Anche i confini della odierna Toscana corrispondono in linea di massima a quelli dell'Etruria antica, che comprendevano anche parti delle attuali regioni Lazio e Umbria, fino al Tevere. Fino al 1861 è stata un'entità indipendente, nota con il nome di Granducato di Toscana con una enclave costituita dalla Repubblica e poi Ducato di Lucca. Da allora ha fatto parte del Regno di Sardegna, del Regno d'Italia e successivamente della Repubblica Italiana. In epoca granducale aveva anche un inno, composto dal fiorentino Egisto Mosell ed intitolato La Leopolda. La festa regionale, istituita nel 2001, ricorre il 30 novembre, nel ricordo del suddetto giorno del 1786 in cui furono abolite la pena di morte e la tortura nel Granducato di Toscana, primo Ordinamento al mondo ad abolire legalmente la pena di morte.
Il volume Il Folklore d'Italia - Guida dei Gruppi Folklorici Italiani è un annuario che come suggerisce il sottotitolo, va utilizzato come guida, per gli interessati, al variegato e vasto mondo del folclore italiano.
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