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Titolo uniforme: Puccini: una vita
Autore principale: Pinzauti, Leonardo
Pubblicazione: Firenze : Vallecchi, [1974]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Giacomo Puccini (Lucca, 22 dicembre 1858 – Bruxelles, 29 novembre 1924) è stato un compositore italiano, considerato uno dei maggiori e più significativi operisti della storia musicale. Le sue prime composizioni erano radicate nella tradizione dell'opera italiana del tardo XIX secolo. Tuttavia, successivamente, Puccini sviluppò con successo il suo lavoro in una direzione personale, includendo alcuni temi propri del Verismo musicale, un certo gusto per l'esotismo e studiando l'opera di Richard Wagner sia sotto il profilo armonico che orchestrale e per l'uso della tecnica del leitmotiv. Ricevette la formazione musicale presso il conservatorio di Milano, sotto la guida di maestri come Antonio Bazzini e Amilcare Ponchielli, dove fece amicizia con Pietro Mascagni. Le opere più famose di Puccini, considerate di repertorio per i maggiori teatri del mondo, sono La bohème (1896), Tosca (1900), Madama Butterfly (1903) e Turandot (1926). Quest'ultima non fu completata perché il compositore si spense stroncato da un tumore alla gola poco prima di terminare le ultime pagine (il Maestro era un forte fumatore); l'opera fu poi completata con finali diversi: quello di Franco Alfano (il primo, coevo alla prima assoluta ed ancor oggi più eseguito); successivamente nel XXI secolo per opera di Luciano Berio, abbastanza rappresentato. Non mancano altre proposte e studi di nuovi completamenti.
Il Preludio sinfonico in La maggiore è una composizione sinfonica di Giacomo Puccini. Fu composto durante gli studi presso il conservatorio di Milano per l'esame finale dell'anno accademico 1881-1882, nella classe di composizione di Antonio Bazzini, e fu eseguito il 15 luglio 1882 presso lo stesso istituto musicale. Della partitura autografa rimangono tre frammenti, due conservati presso il Museo Puccini di Celle di Pescaglia, uno presso l'Istituto Musicale "Luigi Boccherini" a Lucca, dove sono conservate anche tutte le parti orchestrali autografe tranne quelle di fagotti, arpa e contrabbassi. Questa partitura rappresenta una prima redazione del brano, di cui Puccini eliminò 30 battute. In questa forma accorciata e definitiva il brano ci è stato tramandato, non senza alcuni errori, in una partitura manoscritta, probabilmente di mano del fratello Michele, ma firmata "Giacomo Puccini" (Milano, Conservatorio G. Verdi). Le parti orchestrali relative si trovano all'Istituto Boccherini. Nel 1999 viene eseguito al Teatro alla Scala di Milano diretto da Riccardo Muti.
Madama Butterfly è un'opera in tre atti (in origine due) di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, definita nello spartito e nel libretto "tragedia giapponese" e dedicata alla regina d'Italia Elena di Montenegro. La prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro alla Scala di Milano, il 17 febbraio 1904, della stagione di Carnevale e Quaresima.
Turandot (AFI: /turanˈdɔt/) è un'opera in 3 atti e 5 quadri, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, lasciata incompiuta da Giacomo Puccini e successivamente completata da Franco Alfano. La prima rappresentazione ebbe luogo nell'ambito della stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano il 25 aprile 1926, con Rosa Raisa, Francesco Dominici, Miguel Fleta, Maria Zamboni, Giacomo Rimini, Giuseppe Nessi e Aristide Baracchi sotto la direzione di Arturo Toscanini, il quale arrestò la rappresentazione a metà del terzo atto, due battute dopo il verso «Dormi, oblia, Liù, poesia!» (alla morte di Liù), ovvero dopo l'ultima pagina completata dall'autore, rivolgendosi al pubblico, secondo alcune testimonianze, con queste parole: «Qui termina la rappresentazione perché a questo punto il Maestro è morto.» Le sere seguenti, l'opera fu messa in scena con il finale rivisto di Alfano, ma fu diretta da Ettore Panizza. Arturo Toscanini non diresse mai più l'opera.L'incompiutezza dell'opera è oggetto di discussione tra gli studiosi. C'è chi sostiene che Turandot rimase incompiuta non a causa dell'inesorabile progredire del male che affliggeva l'autore, bensì per l'incapacità, o piuttosto l'intima impossibilità da parte del Maestro di interpretare quel trionfo d'amore conclusivo, che pure l'aveva inizialmente acceso d'entusiasmo e spinto verso questo soggetto. Il nodo cruciale del dramma, che Puccini cercò invano di risolvere, è costituito dalla trasformazione della principessa Turandot, algida e sanguinaria, in una donna innamorata.
Lo sviluppo della musica peruviana va di pari passo con la storia della cultura in Perù, tanto sulla costa, che nell'area andina, che nella giungla di questo paese.
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Record aggiornato il: 2021-11-25T05:24:28.491Z