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Autore principale: Bargellini, Piero, 1897-1980
Fa parte di: Pian dei giullari
Fa parte di: Pian dei giullari
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Fa parte di: Pian dei giullari
La ballata è una forma di poesia chiamata anche canzone a ballo perché destinata al canto e alla danza, è un componimento che si trova in tutte le letterature di lingua romanza e ha una particolare struttura. Inoltre era particolarmente caratteristica della poesia popolare Britannica e Irlandese dal periodo del Tardo Medioevo fino al 1800; usata ampiamente in Europa e più tardi in America, Australia e in Nord Africa. Questo tipo di poesia fu spesso utilizzata dai poeti e dai compositori a partire dal 1700 per produrre ballate liriche.
La poesia burlesca è un genere poetico caratterizzato dall'uso di ironia, parodia e comico. Le sue origini non sono molto chiare, nel senso che si sospetta sia sempre esistito poiché i primi versi a cui molti poeti si sono poi ispirati, erano canzoni di strada che prendevano in giro scene, nobili, persone e storie di svariati luoghi. Si può dire che le canzoni di strada cantate nelle osterie, su navi, insomma tutto quello che era tra il comico-grottesco fu il principio della poesia-burlesca. Tale genere prese piede proprio perché interessava non solo gli intellettuali, ma un po' tutti. Solo che gli intellettuali si accorsero che “ironizzare, burlare, fare parodie” la messa in ridicolo insomma, era un'arma molto più potente dello scontro diretto. Inoltre, questo modo di fare proteste aiutava chiunque volesse dire la propria opinione senza poi scontare condanne e torture per le proprie idee celate tra metafore, parole dal dubbio significato e accostamenti con scene inverosimili, ricercando la loro espressività nei ceti più popolari.
La storia della letteratura italiana inizia nel XII secolo, quando nelle diverse regioni della penisola italiana si iniziò a scrivere in italiano con finalità letterarie. Il Ritmo laurenziano è la prima testimonianza di una letteratura in lingua italiana. Gli storici della letteratura individuano l'inizio della tradizione letteraria in lingua italiana nella prima metà del XIII secolo con la scuola siciliana di Federico II di Svevia, Re di Sicilia e Imperatore del Sacro Romano Impero, anche se il primo documento letterario di cui sia noto l'autore è considerato il Cantico delle creature di Francesco d'Assisi. In Sicilia, a partire dal terzo decennio del XIII secolo, sotto il patrocinio di Federico II si era venuto a formare un ambiente di intensa attività culturale. Queste condizioni crearono i presupposti per il primo tentativo organizzato di una produzione poetica in volgare romanzo, il siciliano, che va sotto il nome di "scuola siciliana" (così definita da Dante nel suo “De vulgari Eloquentia”). Tale produzione uscì poi dai confini siciliani per giungere ai comuni toscani e a Bologna e qui i componimenti presero ad essere tradotti e la diffusione del messaggio poetico divenne per molto tempo il dovere di una sempre più nota autorità comunale. Quando la Sicilia passò il testimone ai poeti toscani, coloro che scrivevano d'amore vi associarono, seppure in maniera fresca e nuova, i contenuti filosofici e retorici assimilati nelle prime grandi università, prima di tutto quella di Bologna. I primi poeti italiani provenivano dunque da un alto livello sociale e furono soprattutto notai e dottori in legge che arricchirono il nuovo volgare dell'eleganza del periodare latino che conoscevano molto bene attraverso lo studio di grandi poeti latini come Ovidio, Virgilio, Lucano. Ciò che infatti ci permette di parlare di una letteratura italiana è la lingua, e la consapevolezza nella popolazione italiana di parlare una lingua che pur nata verso il X secolo si emancipa completamente dalla promiscuità col latino solo nel XIII secolo.
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