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Autore principale: Mor, Carlo Guido
Pubblicazione: Firenze : Olschki, 1929
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
Emanuele Filiberto Vittorio Eugenio Alberto Genova Giuseppe Maria di Savoia (Genova, 13 gennaio 1869 – Torino, 4 luglio 1931) è stato un membro di Casa Savoia, appartenente al ramo Savoia-Aosta, ed un generale italiano. Principe delle Asturie dal 1870 al 1873 quando suo padre, Amedeo, era re di Spagna, dopo l'abdicazione del genitore ritornò alla corte reale italiana col titolo di duca di Savoia dal 1890, con la morte di suo padre. Ricordato tra le maggiori figure della prima guerra mondiale, comandò la 3ª Armata del Regio Esercito riportando numerose vittorie, senza essere mai sconfitto sul campo, che gli valsero il soprannome di Duca Invitto. Dopo la prima guerra mondiale ottenne il rango di Maresciallo d'Italia.
Emanuele Filiberto di Savoia, detto Testa 'd Fer ("Testa di ferro") in piemontese (Chambéry, 8 luglio 1528 – Torino, 30 agosto 1580), è stato conte di Asti (dal 1538), duca di Savoia, principe di Piemonte e conte d'Aosta, Moriana e Nizza dal 1553 al 1580, nonché re titolare di Cipro e Gerusalemme. Era il figlio terzogenito maschio di Carlo II di Savoia (1486 – 1553) e di Beatrice del Portogallo (1504 – 1538).
La casa Savoia è una tra le più antiche e importanti dinastie d'Europa. La sua origine è attestata sin dalla fine del X secolo nel territorio del Regno di Borgogna, dove venne infeudata della contea di Savoia, elevata poi a ducato nel XV secolo. Nello stesso secolo, estintasi la dinastia dei Lusignano, ottenne la corona titolare dei regni crociati di Cipro, Gerusalemme e Armenia. Nel XVI secolo circa spostò i suoi interessi territoriali ed economici dalle regioni alpine verso la penisola italiana (come testimoniato dallo spostamento della capitale del ducato da Chambéry a Torino nel 1563). Agli inizi del XVIII secolo, a conclusione della guerra di successione spagnola, ottenne l'effettiva dignità regia, dapprima sul Regno di Sicilia (1713), dopo alcuni anni (1720) scambiato con quello di Sardegna. Nel 1807 Carlo Emanuele IV ereditò dall'ultimo principe Stuart, il card. Enrico Benedetto, anche i diritti di pretensione ai troni di Inghilterra, Scozia e Irlanda, oltre che di Francia secondo la successione giacobita ma nessun sovrano sabaudo fece uso dei titoli finché restarono nella Casa. Nel XIX secolo si pose a capo del movimento di unificazione nazionale italiano, che condusse alla proclamazione del Regno d'Italia il 17 marzo 1861. Da questa data e fino al giugno del 1946, quando il referendum sulla forma istituzionale dello Stato sancì l'abolizione della monarchia in favore della repubblica parlamentare, fu la Real Casa d'Italia. Al di fuori della penisola italiana, il duca Amedeo di Savoia-Aosta fu inoltre re di Spagna dal 1870 al 1873, con il nome di Amedeo I di Spagna. Durante il regime totalitario di Benito Mussolini, la dinastia ottenne formalmente con Vittorio Emanuele III le corone di Etiopia (1936) e di Albania (1939) in unione personale, mentre nel 1941, col duca Aimone di Savoia-Aosta, anche la corona di Croazia. Questi ultimi titoli cessarono tuttavia definitivamente nel 1945, con l'assetto internazionale seguito alla fine della seconda guerra mondiale. Nel 1947, la XIII disposizione transitoria e finale della Costituzione della Repubblica Italiana dispose l'esilio degli ex re e dei loro discendenti maschi. Nel 2002, in vista della cancellazione della XIII disposizione, Vittorio Emanuele di Savoia e suo figlio Emanuele Filiberto di Savoia giurarono per iscritto «fedeltà alla Costituzione repubblicana e al nostro presidente della Repubblica». Nel 2003 i discendenti di casa Savoia poterono rientrare in Italia.
Emanuele Filiberto di Savoia detto il Muto (Moustier, 20 agosto 1628 – Torino, 21 aprile 1709) fu il secondo Principe di Carignano, marchese di Racconigi e di Busca con Cavallermaggiore, Villafranca, Vigone, Barge, Caselle, Roccavione, Peveragno e Beauvais.. Fu governatore generale della città e della provincia di Ivrea dal 1644, governatore generale della città e della provincia di Asti dal 1663 e generale di cavalleria dell'esercito francese e sabaudo. Nato sordo e con notevoli difficoltà espressive, a causa di ciò venne soprannominato dai contemporanei "Il Muto". Fu una delle persone più colte del suo tempo e sotto la sua guida a Torino venne costruito Palazzo Carignano che in seguito divenne una delle residenze principali dei sovrani italiani di Casa Savoia.
Il monumento a Emanuele Filiberto di Savoia, comunemente noto col nome piemontese di Caval ëd Bronz ([ka'val əd brʊŋz], cioè cavallo di bronzo), è un monumento equestre a Emanuele Filiberto di Savoia, opera di Carlo Marochetti, e collocato in piazza San Carlo a Torino nel 1838. Questo monumento è uno dei simboli della stessa città di Torino. Dai contemporanei, per l'imponenza e la maestosità, venne considerato degno di rivaleggiare con le più famose sculture equestri di Bartolomeo Colleoni o del Gattamelata.
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