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Pubblicazione: Siena : Centrooffset, [1988?]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Ferrara (Fràra ['fra:ra] in dialetto ferrarese) è un comune italiano di 132 350 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Emilia-Romagna. Fu capitale del Ducato di Ferrara nel periodo degli Estensi, quando rappresentò un importante centro politico, artistico e culturale. Lo sviluppo urbanistico avvenuto durante il Rinascimento, l'Addizione Erculea, trasformò la città in un modello urbano che le valse il titolo di "prima capitale moderna d'Europa". Nel 1995 ottenne dall'UNESCO il riconoscimento di patrimonio dell'umanità per il centro storico e nel 1999 ne ottenne un secondo per il delta del Po e le sue delizie estensi. È sede universitaria (Università degli Studi di Ferrara) e arcivescovile (arcidiocesi di Ferrara-Comacchio). L'economia si basa storicamente sulla produzione agricola, ma possiede vari impianti industriali, in particolare nel settore petrolchimico, e un polo per la piccola e media impresa.
Pordenone (IPA: [pordeˈnone], , Pordenon in friulano e in veneto, Portenau in tedesco) è un comune italiano di 51 794 abitanti del Friuli-Venezia Giulia. Principale città del Friuli occidentale (o destra Tagliamento), posta lungo le sponde del fiume Noncello (il cui breve decorso confluisce poco oltre nel fiume Meduna, principale affluente del Livenza), al centro di un'area urbana di circa 86 000 abitanti costituita con il comune di Cordenons, a est, e quello di Porcia, a ovest, la sua passata vocazione portuale si evidenzia nel nome Portus Naonis (in latino "porto del [fiume] Naone" [o "Noncello"]). Già capoluogo dell'omonima provincia, è sede dell'omonimo ente di decentramento regionale (EDR), istituito con Legge regionale 29 novembre 2019, n. 21 ("Esercizio coordinato di funzioni e servizi tra gli enti locali del Friuli Venezia Giulia e istituzione degli Enti di decentramento regionale"), ed operativo dal 1º luglio 2020. Anche a seguito della soppressione della provincia, il comune di Pordenone (come quelli di Trieste, Gorizia e Udine) mantiene comunque le prerogative connesse alla qualificazione di "capoluogo di provincia".
Pitture nere (1819-1823) è il nome dato a una serie di quattordici opere murali di Francisco de Goya, dipinte con la tecnica dell'olio su muro su pareti ricoperte di gesso. Sono state create come decorazione delle pareti della Quinta del Sordo, una casa da lui acquistata a Madrid nel febbraio del 1819. Questi murali sono stati trasferiti su tela nel 1874, e attualmente sono conservati nel Museo del Prado di Madrid. L'insieme di dipinti, ai quali Goya non diede titolo, fu catalogato nel 1828 da Antonio de Brugada, amico di Goya, che li denominò come segue: Atropo, Due uomini anziani, Due vecchi che mangiano, Duello rusticano, Il sabba delle streghe, La lettura, Giuditta e Oloferne, Il pellegrinaggio a San Isidro, Due donne e un uomo, Pellegrinaggio alla fontana di San Isidro, Cane interrato nella rena, Saturno che divora i suoi figli, La Leocadia, Visione fantastica. Nel 1823 la casa con i dipinti passò ad essere di proprietà di Mariano Goya, suo nipote, che ebbe il compito di preservarla da possibili ritorsioni dopo il ripristino della monarchia assoluta e la repressione dei liberali condotte da Ferdinando VII di Spagna. L'esistenza delle Pitture nere rimase scarsamente conosciuta per circa 50 anni, fin quando, nel 1874, il banchiere franco-tedesco Émile Baron d'Erlanger, nuovo possessore della Quinta, ne ordinò il trasferimento su tela col fine di esporle all'Esposizione Universale di Parigi del 1878. Nel 1881 fu lo stesso banchiere a donarle al Museo del Prado, dove sono attualmente esposte.
La Breve ma veridica storia della pittura italiana è un saggio di Roberto Longhi sulla storia dell'arte italiana. L'opera fa parte delle opere giovanili dello studioso, ma riveste una grande importanza nel panorama storico-critico dell'arte europea per le nuove idee che vi si trovano pubblicate, che si ritrovano negli scritti successivi di Longhi e influenzarono tutta la critica successiva.
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