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Autore principale: Romagnoli, , Luciano
Pubblicazione: Firenze : Tipografia Bruno Coppini, 1963
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Montalto (più propriamente Monte Alto o Mont'Alto) è una delle montagne che costituiscono il complesso delle Alpi Apuane, nell'entroterra della Versilia, presso cui sorgono i paesi di Retignano e Volegno. La vetta più elevata si trova a circa 913 m s.l.m. Le sue pendici sono state abitate sin dai tempi antichi. I Liguri Apuani vi allestirono i loro primi insediamenti e sfruttavano l'ampia visuale sulla vallata e il Mar Tirreno per avvistare i nemici in lontananza. Nel corso dei secoli, gli abitanti dei paesi vicini hanno cominciato a sfruttare la montagna in più modi, dall'apertura di siti estrattivi del pregiato mamo bardiglio fiorito e del rosso rubino, fino alla possibilità di scalare una parete rocciosa sul versante di Volegno.
La Punta Carina è una guglia di roccia assai aguzza ed elegante, alta 1670 metri sul livello del mare e circa 90 metri dalla base, che ricorda vagamente la forma di un pugnale e che si trova in Toscana, sul contrafforte di Sud Ovest del Monte Cavallo, nella parte settentrionale del Parco naturale regionale delle Alpi Apuane. Alla Punta Carina si può accedere dalla Valle Serenaia, nel versante garfagnino: attraverso la faggeta di Orto di Donna si sale progressivamente per un sentiero fino alla Foce di Cardeto, suggestiva sella rocciosa a 1680 metri s.l.m. tra la gobba del Monte Cavallo, alto 1895 metri s.l.m., ed il Pizzo Altare; da qui in breve si giunge al Passo della Focolaccia, dove sorge il Rifugio Aronte. Quest'ultimo è stato recentemente restaurato dopo anni di abbandono ed è vicinissimo alla base della cuspide rocciosa da raggiungere. Alla Punta Carina, si può arrivare anche, sul versante rivolto verso la Versilia ed il mare, da Resceto, proseguendo sulla rotabile e lasciando poi sulla sua destra la Via Vandelli per giungere al Passo della Tambura; infine si percorre una ripida lizza fino al Rifugio Aronte, accanto alla guglia. La Punta Carina costituisce una palestra di roccia piuttosto frequentata dagli alpinisti provetti: per la sua scalata occorre essere in possesso di tecniche alpinistiche adeguate. Dalla sommità della Punta Carina si ammira un vasto panorama sulle cime delle Alpi Apuane, sulla Garfagnana e sulla vicinissima costa della Versilia; in lontananza si scorgono le isole settentrionali dell'Arcipelago Toscano e l'alto crinale dell'Appennino Tosco-Emiliano. Purtroppo alcune zone non lontane dalla Punta Carina sono state devastate dai ravaneti, enormi volumi scoscesi di detriti di scarto della coltivazione delle cave di marmo.
Fondato a Carrara nel 1982, il Museo civico del marmo è una struttura espositiva dedicata alla produzione e alla lavorazione del marmo nelle Alpi Apuane.
La via Vandelli è un'antica strada commerciale e militare, realizzata a metà del XVIII secolo per collegare Modena (capitale dell'omonimo ducato) e Massa.
Le Alpi Apuane sono una catena montuosa situata nel nord-ovest della Toscana, facente parte del Subappennino toscano e delimitata a nord-ovest dal fiume Magra (Lunigiana), a est dal fiume Serchio (Garfagnana, Mediavalle e Piana di Lucca) e a sud-ovest dalla Versilia e dalla Riviera Apuana, interessando parte del territorio delle province di Lucca e Massa-Carrara. Il territorio, corrispondente al loro bacino e storicamente conosciuto anche con il toponimo Apuania, ovvero una parte del territorio della Toscana, dal 1985 è in parte compreso nel Parco naturale regionale delle Alpi Apuane, che dal 2012 è entrato nella rete dei Geoparchi tutelati dall'UNESCO.
La pedologia (dal greco: πέδον, pedon, "suolo"; e λόγος, logos, "studio") è la scienza che studia la composizione, la genesi e le modificazioni del suolo, dovute sia a fattori biotici che abiotici. Branca delle scienze della Terra in genere e dell'agronomia, suo padre fondatore è ritenuto il geografo russo Vasilij Vasil'evič Dokučaev.
La coltivazione di alghe o alghicoltura è una forma di acquacoltura dedicata alla coltivazione di alghe. La maggioranza delle alghe coltivate rientrano nella categoria delle microalghe, tra cui il fitoplancton. Le macroalghe, invece, hanno molti usi commerciali e industriali ma, date le dimensione e i requisiti necessari dell'ambiente per farle crescere, non sono molto facili da coltivare su grande scala, pertanto si preferisce raccoglierle direttamente dall'oceano.
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