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Pubblicazione: [Firenze] : Regione Toscana ; Milano : Electa, c1985
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Gli Etruschi (in etrusco: Ràsenna, 𐌀𐌍𐌍𐌄𐌔𐌀𐌓, o Rasna, 𐌀𐌍𐌔𐌀𐌓) furono un popolo dell'Italia antica vissuto tra il IX secolo a.C. e il I secolo a.C. in un'area denominata Etruria, corrispondente all'incirca alla Toscana, all'Umbria occidentale e al Lazio settentrionale e centrale, con propaggini anche a nord nella zona padana, nelle attuali Emilia-Romagna, Lombardia sud-orientale e Veneto meridionale, all'isola della Corsica, e a sud, in alcune aree della Campania. La fase più antica della civiltà etrusca è la cultura villanoviana, attestata a partire dal IX secolo a.C., che deriva, a sua volta, dalla cultura protovillanoviana (XII - X secolo a.C.). La civiltà etrusca ebbe una profonda influenza sulla civiltà romana, fondendosi successivamente con essa al termine del I secolo a.C. Questo lungo processo di assimilazione culturale ebbe inizio con la data tradizionale della conquista della città etrusca di Veio da parte dei Romani nel 396 a.C. e terminò nel 27 a.C., primo anno del principato di Ottaviano, con il conferimento del titolo di Augusto.
Il sarcofago etrusco deve la propria comparsa nelle camere sepolcrali del VII secolo a.C. ad una usanza orientale; la versione con figure umane scolpite al di sopra del coperchio è invece tipicamente etrusca. Eseguiti in pietra (dal V secolo a.C.) o terracotta, i sarcofagi etruschi solo raramente si conformano a kline, malgrado siano stati resi noti soprattutto dai due sarcofagi fittili ceretani con la coppia di sposi. Più frequente è il tipo a cassa, lignea o architettonica, con coperchio a doppio spiovente e i lati decorati con scene tratte dalla mitologia greca o con processioni etrusche. I reperti più rappresentativi, si trovano principalmente a Tarquinia nonché nelle zone interne dell'antica Etruria centro-meridionale, soprattutto in età tardo classica e ellenistica; la produzione termina con la metà del I secolo a.C.
Come è normale tra le civiltà antiche, anche tra gli Etruschi rivestivano una peculiare importanza le pratiche che avevano come destinatari i defunti. Nei primi tempi erano legate alla concezione della continuazione dopo la morte di una speciale attività vitale del defunto. A tale concezione s'accompagnava l'idea che quell'attività avesse luogo nella tomba e fosse in qualche modo congiunta alle spoglie mortali. In seguito, per effetto delle suggestioni provenienti dal mondo greco, alla primitiva fede nella sopravvivenza del morto nella tomba, si sostituì l'idea di uno speciale regno dei morti immaginato sul modello dell'Averno greco.
La pittura etrusca rappresenta una delle manifestazioni più elevate dell'arte e della civiltà etrusca. Comprende le decorazioni funerarie all'interno delle tombe e le decorazioni pittoriche su lastre fittili destinate a edifici pubblici e privati. Si sviluppa nel corso di diversi secoli, dall'VIII al II secolo a.C., seguendo lo sviluppo della pittura greca dalla quale deriva tecnica e soggetti, attraverso la ceramica dipinta di importazione e la presenza di artigiani stranieri sul territorio. Grazie a ritrovamenti relativi soprattutto alla pittura funeraria, la pittura etrusca costituisce oggi uno dei più importanti patrimoni pittorici dell'umanità relativo all'antichità.
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