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Autore principale: Pinzi, Gianfranco
Pubblicazione: Montepulciano : Thesan & Turan, c2010
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Campiglia d'Orcia è una frazione del comune italiano di Castiglione d'Orcia, nella provincia di Siena, in Toscana.
La quercia delle Checche è un albero monumentale situato in Val d'Orcia, località Le Checche, nel comune di Pienza in provincia di Siena. Si tratta di un esemplare di rovere (Quercus petraea). La cecca, o checca, è il nome con la quale in Toscana si indica la gazza. Il possente albero vanta un'età approssimativa di quasi 300 anni. Esso presenta un'altezza di 19 metri, un tronco dal perimetro di circa 4,90 metri e una chioma di oltre 34 metri di diametro. Nel giugno del 2017 la quercia delle Checche ha ottenuto il riconoscimento MiBACT: è il primo monumento verde d'Italia.
La Val di Chiana o Valdichiana, anticamente Valle del Clanis, è una valle di origine tettonica, i cui laghi (Lago di Chiusi e Lago di Montepulciano) sono residui del Pliocene e il cui fondovalle consta di importanti residui alluvionali dal secolo XI, collocata nell'Italia centrale, ricompresa tra le province di Arezzo e Siena, in Toscana, e tra quelle di Perugia e Terni, in Umbria.
Montepulciano è un comune italiano di 13 673 abitanti della provincia di Siena in Toscana. Il comune è posto a 605 metri sul livello del mare, a cavallo tra la Valdichiana e la Val d'Orcia. Di antica e lunga storia, Montepulciano ha origini dal popolo degli Etruschi a partire dal IV secolo a.C. Ha notorietà anche per la ricchezza di ottimi vigneti, dai quali si ricava il Vino Nobile di Montepulciano DOCG.
La cosiddetta rivolta dei contadini (Peasants' Revolt) o ribellione di Wat Tyler è stata una ribellione popolare avvenuta in Inghilterra nel 1381. Tale rivolta ha coinvolto gli abitanti delle campagne i quali a causa di una crisi generale dell'economia inglese che perdurava ormai da anni e dovuta alla politica feudale di sfruttamento delle terre coltivate impiegando lavoratori sottopagati e spesso ridotti nella condizione di servi della gleba e da riforme agrarie fallimentari, cercavano in qualche modo di cambiare tale situazione soprattutto con le convinzioni maturate a seguito dell'imperversare della Peste nera del 1348-1349, secondo le quali presto si sarebbe verificata la venuta di un "secondo Cristo" dopo le sofferenze patite dall'epidemia, il quale avrebbe eliminato tutte le distinzioni sociali e portato maggiore equità. Un passo importante in questo senso lo si era fatto con lo "Statuto dei Lavoratori" del 1351 nel quale i contadini e gli abitanti delle città (i "villani"), chiedevano un aumento dei salari e di garanzie nei loro confronti. Questi fatti sfociarono quindi nella rivolta del 1381, quando, verso la fine di maggio dello stesso anno, un gruppo di contadini si raccolse nella valle del Tamigi e cominciò a marciare su Londra, bruciando e devastando varie abitazioni, dopo aver catturato e assassinato Simon Sudbury, l'Arcivescovo di Canterbury. A Londra una delegazione di rivoltosi, capeggiati da Wat Tyler e John Ball, incontrarono il re Riccardo II affinché apportasse miglioramenti per quanto riguardava la loro condizione. Dapprima il re acconsentì alle loro richieste ma quando Tyler, il giorno dopo, gli chiese di confiscare i beni ecclesiastici sul territorio inglese il sindaco di Londra William Walworth devoto al re approfittò del fatto che Tyler fosse solo e disarmato per ucciderlo con la sua spada. Contemporaneamente venne pugnalato da uno degli scudieri del re. A seguito di questo episodio i rivoltosi desistettero e la ribellione fu facilmente sedata. Rivolte di questo genere si verificarono ad ogni modo anche in altre parti d'Europa, come la rivolta dei Ciompi a Firenze.
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