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Autore principale: Gramsci, Antonio
Pubblicazione: Livorno : Edizioni Gramsci, [1977?]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il Partito Comunista d'Italia (PCd'I) è stato un partito politico italiano attivo dal 1921 al 1926 e clandestinamente fino al 1943, quando riprese l'attività legale come Partito Comunista Italiano (PCI), il più grande partito comunista dell'Europa occidentale.Venne fondato il 21 gennaio 1921 a Livorno come sezione italiana dell'Internazionale Comunista in seguito al biennio rosso, alla rivoluzione d'ottobre e alla separazione dell'ala di sinistra del Partito Socialista Italiano guidata da Nicola Bombacci, Amadeo Bordiga, Onorato Damen, Bruno Fortichiari, Antonio Gramsci e Umberto Terracini al XVII Congresso Socialista.Avente sede a Milano nella palazzina di Porta Venezia, il PCd'I ebbe come organo di stampa quotidiano centrale Il Comunista fino al 1922 e dal 1924 l'Unità. Durante il regime fascista, che dal 1926 lo costrinse alla clandestinità e l'esilio, ebbe una storia complessa e travagliata all'interno dell'Internazionale Comunista negli anni venti e trenta fino alla ripresa legale nel 1943.
Antonio Gramsci, nome completo, così come registrato nell'atto di battesimo, Antonio Sebastiano Francesco Gramsci (Ales, 22 gennaio 1891 – Roma, 27 aprile 1937), è stato un politico, filosofo, politologo, giornalista, linguista e critico letterario italiano. Nel 1921 fu tra i fondatori del Partito Comunista d'Italia, divenendone esponente di primo piano e segretario dal 1924 al 1927, ma nel 1926 venne ristretto dal regime fascista nel carcere di Turi. Nel 1934, in seguito al grave deterioramento delle sue condizioni di salute, ottenne la libertà condizionata e fu ricoverato in clinica, dove trascorse gli ultimi anni di vita. Considerato uno dei più importanti pensatori del XX secolo e tra i massimi esponenti del marxismo occidentale, nei suoi scritti, tra i più originali della tradizione filosofica marxista, Gramsci analizzò la struttura culturale e politica della società. Elaborò in particolare il concetto di egemonia, secondo il quale le classi dominanti impongono i propri valori politici, intellettuali e morali a tutta la società, con l'obiettivo di saldare e gestire il potere intorno a un senso comune condiviso da tutte le classi sociali, comprese quelle subalterne.
Il Partidu Sardu - Partito Sardo d'Azione (PSd'Az) è un partito politico regionale sardo, fondato nel 1921 da Camillo Bellieni, Emilio Lussu e altri ex-combattenti della Prima guerra mondiale, provenienti principalmente dalla Brigata Sassari, su un programma autonomista. Nel secondo dopoguerra ha stretto un patto federativo con il Partito d'Azione, sino alla confluenza di quest'ultimo nel Partito Socialista Italiano. Ha poi alternato la partecipazione a coalizioni regionali democristiane con la guida di una maggioranza con il PCI e il PSI (1984-1989), sino a giungere ufficialmente alla scelta indipendentista per la Sardegna nel 1981. Per tali frequenti mutamenti della sua linea politica ha subito numerose e dolorose scissioni. Dopo aver dato l'appoggio, a fine anni novanta, alle liste progressiste e dell'Ulivo, alle elezioni regionali sarde del 2009 ha siglato un'alleanza programmatica con il PdL, l'UdC e i Riformatori Sardi, coi quali ha governato la Sardegna fino al 2013. A livello europeo, è stato cofondatore e membro dell'Alleanza Libera Europea, dalla quale è stato sospeso nell'agosto 2018 e infine espulso nell'ottobre 2020, a causa della sua alleanza con la Lega.
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