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La ferrovia Appennino Centrale è stata una linea ferroviaria a scartamento ridotto che collegava Arezzo (sulla linea ferroviaria Roma - Firenze) a Fossato di Vico (sulla linea ferroviaria Roma - Orte - Ancona) passando per Anghiari, Sansepolcro, Città di Castello, Umbertide, Gubbio. Il nome della linea si identificava con quello della società esercente la linea.
L'Appennino settentrionale è una suddivisione della catena montuosa degli Appennini che si estende in Italia settentrionale e in Toscana. Si suddivide nelle sezioni dell'Appennino ligure e dell'Appennino tosco-emiliano; secondo alcune fonti, quest'ultimo comprende l'Appennino tosco-romagnolo. Il suo limite settentrionale è il Colle di Cadibona, dove si unisce con la catena alpina. Il suo limite meridionale, a seconda delle fonti, è considerato il valico di Bocca Serriola, o quello di Bocca Trabaria o anche l'intera zona compresa tra i due valichi.
La grande galleria dell'Appennino è una galleria ferroviaria, lunga 18,507 km, posta lungo la linea ferroviaria Bologna-Firenze, che collega l'Emilia-Romagna con la Toscana. L'aggettivo grande la differenzia dalla progenita galleria dell'Appennino, sita sulla ferrovia Porrettana e costruita settant'anni prima. A tutto agosto 2017 è la 16ª galleria più lunga del mondo.
Il Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale (IGP) è un prodotto di carne a Indicazione geografica protetta che fa riferimento a carne bovina di allevamento di razza Chianina, Marchigiana e Romagnola, ricavata sia da maschi che da femmine, di età compresa fra i 12 ed i 24 mesi .L'Indicazione Geografica Protetta, "Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale" è, ad oggi, l'unico marchio di qualità per le carni bovine fresche approvato dalla Comunità Europea per l'Italia. Un prestigio sinonimo di garanzia per la salute di quanti lo includono nella propria dieta quotidiana. Il Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale ha un significato ben preciso: Vitellone, perché con questo termine venivano indicati i bovini da carne di età compresa fra i 12 e i 24 mesi. A questa età gli animali sono giovani e la carne di queste razze resta molto magra, con una composizione in acidi grassi molto favorevole all'alimentazione moderna. Bianco, perché i bovini di queste razze hanno il mantello bianco che ben risalta sulla cute nero-ardesia, che permette a questi bovini di tollerare ottimamente le radiazioni solari dei tipici ambienti pascolativi. dell'Appennino centrale, rappresenta l'indicazione di origine, perché questa è la zona dove, tradizionalmente, le razze bovine Chianina, Marchigiana e Romagnola sono allevate da oltre 1500 anni, alimentandosi con foraggi e mangimi tipici dell'area.
Le Madonie o Madonìa (in siciliano Li Marunìi) sono una breve dorsale montuosa posta nella parte settentrionale della Sicilia, interamente compresa nella città metropolitana di Palermo. Si trovano ad ovest dei Monti Nebrodi e dei monti Peloritani. Questi ultimi sono compresi nella città metropolitana di Messina. Questi tre gruppi montuosi formano l'appennino siculo. Il gruppo è costituito, nella sua parte centrale, da un altopiano carsico che comprende le vette più alte della Sicilia dopo l'Etna. Costituiscono una delle aree di fondamentale importanza per l'approvvigionamento idrico di Palermo e di buona parte della sua area metropolitana: numerosissime sono infatti le manifestazioni sorgentizie qui presenti, alcune delle quali con portate medie attorno agli 800 l/s, come ad esempio quella di Scillato che è captata dall'omonimo acquedotto.
Nelle scienze forestali la selvicoltura (o silvicoltura) è l'insieme delle attività di coltivazione svolte nei boschi, con scopi diversi, in risposta alle esigenze dei singoli e delle comunità, preservando nel tempo la qualità e la quantità del patrimonio forestale. In senso stretto indica tutto quell'insieme di interventi che permettono la coltivazione del bosco garantendo la sua rinnovabilità; il prelievo legnoso che se ne ricava viene valutato in termini di sostenibilità, ovvero uno sfruttamento ponderato di una risorsa che viene mantenuta rinnovabile; in questo si differenzia dalla cosiddetta "utilizzazione di rapina" che non considera questi fondamentali aspetti ecologici. La selvicoltura in senso stretto viene di solito distinta in selvicoltura generale ed in selvicoltura speciale. La selvicoltura generale studia le relazioni intercorrenti tra il bosco e l'ambiente in cui esso vive, l'evoluzione della foresta, le modalità di impianto, la rinnovazione del bosco e la utilizzazione del soprassuolo maturo. Nella selvicoltura speciale si studiano le esigenze ecologiche e le tecniche colturali delle singole specie arboree forestali. La selvicoltura va inoltre distinta dall'arboricoltura da legno, che si occupa delle piantagioni arboree industriali per fini commerciali. La selvicoltura dunque si basa sulle conoscenze scientifiche degli equilibri e delle caratteristiche degli ecosistemi forestali, naturali o creati dall'uomo, tanto che si può parlare di selvicoltura naturalistica, che si occupa della conservazione dell'ecosistema forestale per mantenerlo il più possibile simile a quelli naturali, subordinando allo scopo principale la quantità e qualità del prelievo di legname per usi commerciali; mentre si parlerà di selvicoltura agronomica riferendosi alla disciplina tecnica che cerca di conciliare le esigenze economico-produttive tendenti alla massimizzazione della resa in massa legnosa della foresta con le esigenze di mantenimento degli equilibri ecologici, geologici e ambientali del patrimonio boschivo. La selvicoltura o la silvicoltura è la scienza che studia il bosco e le sue funzioni: Funzione produttiva (produce piccoli frutti, legna, resina, ecc. ecc.); Funzione protettiva (effettua la regimazione delle acque, attraverso le foglie funge da filtro nelle grandi città, ecc. ecc.) Funzione sociale (il bosco negli ultimi 20 anni è utilizzato anche per motivi ricreativi, ad esempio per il trekking).
I Congressi Solvay (chiamati anche Conferenze Solvay), fondati dall'industriale belga Ernest Solvay, sono una serie di conferenze scientifiche dedicate ad importanti problemi aperti, riguardanti fisica e chimica, che si tengono a Bruxelles ogni tre anni, a partire dal 1911, agli International Solvay Institutes for Physics and Chemistry.
Record aggiornato il: 2025-09-09T01:15:23.808Z