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Pubblicazione: Siena : Cantagalli, 2011
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La Chiesa cattolica (dal latino ecclesiastico catholicus, a sua volta dal greco antico καθολικός, katholikòs, cioè "universale") è la Chiesa cristiana che riconosce il primato di autorità al vescovo di Roma, in quanto successore dell'apostolo Pietro sulla cattedra di Roma. I suoi fedeli vengono chiamati cristiani cattolici. Formata da 24 Chiese sui iuris, la Chiesa latina in Occidente e 23 Chiese di rito orientale, che sono in comunione con il Pontefice, il nome richiama l'universalità della Chiesa fondata a partire dalla predicazione di Gesù Cristo e dei suoi Apostoli, costituita dal "Popolo di Dio" a sua volta formato da "tutte le nazioni della terra", la quale viene dichiarata sussistere in modo perfetto nella Chiesa cattolica visibilmente organizzata, e nella comunione dei battezzati (non macchiati dai peccati di eresia o di apostasia) senza tuttavia negare, almeno a partire dal Concilio Ecumenico Vaticano II, la presenza di elementi di verità nelle altre Chiese cristiane separate da essa con le quali ritiene invece di dover perseguire un'azione ecumenica e il riconoscimento di valori spirituali presenti nelle altre religioni. La formula latina subsistit in, impiegata dalla Lumen gentium, fu oggetto di molteplici interpretazioni e successivamente chiarita nel suo significato autentico dal dialogo fra la Conferenza episcopale spagnola e la Congregazione per la dottrina della fede, e nella dichiarazione Dominus Iesus. Tra le Chiese cristiane, secondo le statistiche, al 2007 contava il maggior numero di fedeli a livello mondiale, circa 1,2 miliardi, con un'alta percentuale in Europa e nelle Americhe.
Per riforma cattolica, o controriforma, si intende quell'insieme di misure di rinnovamento spirituale, teologico, liturgico con le quali la Chiesa cattolica riformò le proprie istituzioni dopo il Concilio di Trento. Già durante il Concilio di Costanza i padri conciliari avevano auspicato una riforma «nel capo e nelle membra»; ma fu solo in seguito alla Riforma protestante iniziata da Martin Lutero, un monaco agostiniano, che tale esigenza si fece urgente, concretizzandosi nell'applicazione delle disposizioni conciliari tridentine.
La tonsura è il rito che precede il conferimento degli ordini sacri e indica la consacrazione a Dio. Tale rito consiste essenzialmente nel taglio di cinque ciocche di capelli, come simbolica forma di rinuncia al mondo da parte dell'aspirante chierico, e come segno di distinzione tra chierici e laici. La forma che i capelli assumono viene infatti detta chierica. In origine aveva forme diverse. Fino al V secolo, infatti, la Chiesa si limitò a prescrivere ai chierici di portare capelli corti e modesti, avendo così già insegnato S. Paolo; ma non v’è traccia alcuna dell’attuale tonsura. Fu nel VI secolo che, per protesta all’uso barbarico d’arrotondarsi la capigliatura in modo esagerato, ed anche per spirito di umiltà, i monaci cominciarono a radersi completamente. – Questa rasatura totale fu chiamata la “Tonsura di S. Paolo”. Questa corona man mano si allargò e la parte rasata si restrinse fino a diventar la tonsura attuale. In mosaici del sec. V si vedono rappresentati col capo raso anche gli apostoli e persino i profeti. I chierici imitarono questo esempio; ma per distinguersi dai monaci, e più ancora dai penitenti, lasciarono intorno alla testa una breve corona di capelli, detta “Corona di S. Pietro”. Si stabilizzò come rito nel VII secolo, e precisamente nel Concilio di Toledo del 633, separandosi dal conferimento del primo ordine e venendo riservata al vescovo o ad un suo delegatoDopo quest'atto simbolico, il chierico è obbligato a portare continuamente una parte di capelli tagliata, anche questa detta tonsura (Cod. Iur. Can., c. 136, par. 1), che attualmente è ridotta a un piccolo disco raso alla sommità del capo. Poi la rasura prese altre forme. Nella Chiesa orientale restò quella completa; in Italia principalmente si lasciò solo un cerchio di capelli attorno al capo (corona, forma coronalis, tonsura S. Petri); nell'Irlanda e nella Scozia, donde l'uso passò in Francia e in Germania, i monaci si tagliavano i capelli anteriormente da un orecchio all'altro (tonsura S. Ioannis o Simonis Magi). Dopo il sec. XI la corona S. Petri andò restringendosi, nonostante l'opposizione e le sanzioni di molti sinodi; nel sec. XVI variava di grandezza secondo il grado del chierico. Secondo il disposto del motu proprio Ministeria quaedam di papa Paolo VI del 15 agosto 1972 la «Prima Tonsura non viene più conferita» a partire dal 1º gennaio 1973. Tuttavia, alcuni istituti hanno ottenuto il permesso di continuare a conferire la tonsura: la Fraternità Sacerdotale San Pietro, l'Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote e l'Amministrazione apostolica personale San Giovanni Maria Vianney.
Atanasio, detto il Grande (in greco antico: Ἀθανάσιος, Athanásios, in latino: Athanasius; Alessandria d'Egitto, 295 circa – Alessandria d'Egitto, 2 maggio 373), è stato un vescovo e teologo greco antico, ottavo Papa della Chiesa copta (massima carica del Patriarcato di Alessandria d'Egitto) dal 328 con varie interruzioni fino al 373. Le chiese copta, cattolica e ortodossa lo venerano come santo. La Chiesa cattolica lo annovera tra i 36 dottori della Chiesa. È ricordato inoltre nel calendario anglicano e luterano dei santi. La sua festa è celebrata concordemente da tutte le Chiese il 2 maggio (data della morte), con esclusione della chiesa Greco-ortodossa che lo ricorda il 18 gennaio (giorno della nascita).
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