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Autore principale: Serbellone, Gabriele
Pubblicazione: Siena : Tip. Sordo-muti di L. Lazzeri, 1880
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
La Tunisia (in arabo: تونس, Tūnis; AFI: [ˈtuːnɪs] ), ufficialmente Repubblica Tunisina (in arabo: الجمهورية التونسية, Al-Jumhūriyyah at-Tūnisiyya ), è uno Stato del Nordafrica bagnato dal mar Mediterraneo e confinante con l'Algeria ad ovest e la Libia a sud e a est. Si ritiene che il suo nome, Tūnus, abbia origine dalla lingua berbera, con il significato di promontorio, o, più probabilmente, "luogo in cui passare la notte" (si può osservare la corrispondenza con un altro toponimo nordafricano dell'antichità, Tuniza, odierna El Kala, Algeria). Il francese è molto diffuso e utilizzato nella pubblica amministrazione, nell'istruzione superiore e nel commercio. Dal 2014 è una repubblica semipresidenziale (vedi democrazia islamica).
Tunisi (AFI: [ˈtunizi]; in arabo: تونس, Tūnis, in francese Tunis, giornalisticamente chiamata anche Cartagine) è una città dell'Africa settentrionale con 1.073.533 abitanti (considerando l'intero governatorato), capitale e massimo porto della Tunisia (di cui è anche la città più popolosa). Si trova sulle rive di una laguna presso l'antica Cartagine, unita al Mar Mediterraneo da un canale navigabile di circa 10 km che la collega all'avamporto di La Goletta. Nata come modesto villaggio situato all'ombra di Cartagine, Kairouan e Mahdia, Tunisi è finalmente stata designata come capitale il 20 settembre 1159 (5 ramadan 554, per il calendario musulmano) per volontà della dinastia degli Almohadi, successivamente confermata dentro il proprio statuto sotto la dinastia hafside nel 1228 e anche all'indipendenza del paese, il 20 marzo 1956. Tunisi è la capitale economica e commerciale della Tunisia. La densità della rete stradale, autostradale e della struttura aeroportuale della città ne fanno un punto di convergenza per i trasporti nazionali. Questa situazione è il risultato di una lunga evoluzione, in particolare della concezione centralistica che ha dato un ruolo considerevole alla capitale e che ha fatto in modo che vi si concentrassero le istituzioni principali.
La nazionale di calcio della Tunisia, i cui giocatori sono soprannominati Aquile di Cartagine, è la selezione maggiore maschile calcistica nazionale della Tunisia ed è posta sotto l'egida della Fédération Tunisienne de Football. È una delle nazionali di calcio africane più quotate. Nella sua bacheca figurano la Coppa d'Africa 2004, il Campionato delle Nazioni Africane 2011 e la Coppa delle Nazioni Arabe 1963. La squadra si è qualificata per cinque volte alla fase finale di un mondiale (1978, 1998, 2002, 2006 e 2018), chiudendo sempre con un'eliminazione al primo turno. Nella graduatoria mondiale della FIFA, in vigore da agosto 1993, il miglior posizionamento della Tunisia è stato il 13º posto di aprile 2018, mentre il peggiore è stato il 65º posto di luglio 2010. occupa il 26º posto della graduatoria.
La storia della Tunisia è quella di una nazione nordafricana indipendente dal 1956. Ma si adatta oltre a coprire la storia del territorio tunisino dal periodo preistorico Capsiano e dall'antica civiltà punica, prima che il territorio passasse sotto il dominio di Romani, Vandali e Bizantini. Il VII secolo segna una svolta decisiva in una popolazione che sta diventando islamizzata e gradualmente arabizzante sotto il regno di varie dinastie che affrontano la resistenza delle popolazioni berbere. Grazie alla sua posizione strategica nel cuore del Mediterraneo, la Tunisia diventa la posta in gioco della rivalità di potenze successive, la Spagna di Carlo V, il giovane impero ottomano e la Francia, che prende il controllo della provincia ottomana per anticipare il suo rivale Italiano. Contrassegnato da profonde trasformazioni strutturali e culturali, la Tunisia vede un movimento nazionalista affermarsi rapidamente, concludendo con il potere tutelare gli accordi che portano all'indipendenza nel 1956. Da quel momento in poi, il Paese è costretto a marciare verso la modernizzazione e l'integrazione economica sotto l'impulso di un partito politico che è rimasto dominante fino alla rivoluzione del 2011.
La Bandiera Tunisina fu adottata per la prima volta nel 1831 dal bey tunisino Hassine II, ed in seguito ha subito pochissimi cambiamenti. Si compone di un cerchio bianco su fondo rosso, con al suo interno una mezzaluna ed una stella entrambe rosse. La luna calante è il simbolo del mondo arabo e la stella simboleggia i cinque pilastri dell'Islam. La luna calante e la stella sono anche un'indicazione della storia passata della Tunisia come parte dell'Impero Ottomano. Il colore rosso, pur essendosi trascinato dal periodo ottomano, è il simbolo del sangue dei martiri del paese. Il colore bianco sta a significare che la Tunisia è un paese di pace. La bandiera venne riadottata con l'ottenimento dell'indipendenza dalla Francia, in quanto era stata la bandiera di una Tunisia indipendente prima dell'arrivo degli europei. Si avvicina molto alla Bandiera della Turchia sia per i colori rosso e bianco, sia per i simboli della mezzaluna e della stella a cinque punte, cambia il colore della mezzaluna e della stella che nella bandiera della Tunisia sono rosse all'interno di un cerchio bianco mentre nella bandiera della Turchia il cerchio bianco è assente e la mezzaluna e la stella sono bianche invece che rosse.
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