Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Autore principale: Luchini, Luca
Pubblicazione: Monteriggioni : ChiantiBanca, 2012 : Il leccio
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Silvio Gigli (Siena, 10 agosto 1910 – Roma, 7 febbraio 1988) è stato un giornalista, conduttore radiofonico, regista, scrittore e paroliere italiano. Autore e presentatore di molte trasmissioni radiofoniche, cronista storico del Palio di Siena (contradaiolo della Tartuca), è uno dei primi presentatori di quiz. Noto per il caratteristico timbro di voce, diviene uno degli speaker più conosciuti della radio, dal dopoguerra agli anni sessanta. Regista e organizzatore di numerosi spettacoli di varietà per oltre 35 anni, soprattutto dalla sede della Rai di Roma.
Questa è una lista di persone presenti nell'enciclopedia che hanno il prenome Silvio, suddivise per attività principale.
Siena (, AFI: /ˈsjɛna/) è un comune italiano di 54 168 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. La città è universalmente conosciuta per il suo ingente patrimonio storico, artistico, paesaggistico e per la sua sostanziale unità stilistica dell'arredo urbano medievale, nonché per il celebre Palio. Nel 1995, il suo centro storico è stato inserito dall'UNESCO nel Patrimonio dell'Umanità. Nella città ha sede la Banca Monte dei Paschi di Siena, fondata nel 1472 e dunque la più antica banca in attività nonché la più longeva al mondo.
Caterina di Jacopo di Benincasa, conosciuta come Caterina da Siena (Siena, 25 marzo 1347 – Roma, 29 aprile 1380), è stata una religiosa, teologa, filosofa e mistica italiana. Venerata come santa, fu canonizzata da Pio II nel 1461; nel 1970 è stata dichiarata dottore della Chiesa da Paolo VI. È patrona d'Italia insieme a san Francesco d'Assisi e compatrona d'Europa.
Silvia Squizzato (Brescia, 17 febbraio 1975) è una giornalista e conduttrice televisiva italiana.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
Alcune catalogazioni sono state accorpate perché sembrano descrivere la stessa edizione. Per visualizzare i dettagli di ciascuna, clicca sul numero di record
Record aggiornato il: 2024-04-27T02:14:31.043Z