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Autore principale: Woodward, Ernest Llewellyn <1870-1971>
Pubblicazione: Firenze : La nuova Italia, [1975]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La storia dell'Inghilterra, in quanto terra degli Angli, e dei sassoni, successivamente fusi fra loro nel popolo anglosassone, si può far iniziare attorno alla metà del V secolo d.C. (secondo taluni nel 449). All'indomani della fine della dominazione romana (407 o 410) infatti, tribù di Angli, di Sassoni e di Juti invasero le sponde della Britannia. La loro occupazione definitiva della Gran Bretagna avvenne tra gli anni 441 e 443.Gli Angli, Sassoni e gli Juti misero in fuga i Celti, antichi abitanti dell'isola, spingendoli verso l'attuale Galles o, in taluni casi, si fusero con essi. Gli Anglosassoni chiamarono quest'isola Angleland, cioè "Terra degli Angli", che in seguito diventerà Inghilterra.
La storia sociale dell'Inghilterra evidenzia i cambiamenti subiti dalla società inglese nel corso dei secoli. Questi stessi cambiamenti hanno cambiato il paese sia internamente che esternamente nel rapporto con le altre nazioni. Nell'ambito della storia sociale inglese si include anche la demografia storica, la storia del lavoro, la storia delle donne, la storia di famiglia, la storia dell'educazione, la storia urbana e quella rurale ed agricola delle isole britanniche.
Il Medioevo inglese è un periodo storico, iniziato nel V e terminato nel XVI secolo. Storicamente inizia con la partenza delle legioni romane dalla Britannia e l'invasione degli Anglosassoni e termina con Enrico VIII e la riforma del teologo scozzese, John Knox. All'interno del Medioevo inglese, i secoli V e VI sono conosciuti dagli storici con i nomi di, "periodo sub-romano" o "secoli bui", a cui seguì il periodo noto come, "eptarchia anglosassone". Sul finire dell'VIII secolo giunsero invece i Vichinghi, causa di molti cambiamenti nell'isola. La conquista normanna, invece, fu un vero e proprio spartiacque nella storia medievale inglese, ponendo fine al periodo dell'Inghilterra anglosassone. Fino al X secolo il processo di sostituzione del potere celtico con quello germanico continuò in maniera frammentaria.
La guerra delle due rose (in inglese: Wars of the Roses; trad.: Le guerre delle rose) fu una sanguinosa lotta dinastica combattuta in Inghilterra tra il 1455 e il 1485 (1487 per una parte della storiografia inglese) tra due diversi rami della casa regnante dei Plantageneti: i Lancaster e gli York. La guerra fu così denominata, nel XIX secolo, dopo che Walter Scott, nel 1829, aveva pubblicato il romanzo Anna di Geierstein, facendo riferimento agli stemmi dei due casati che recavano rispettivamente una rosa di colore rosso e una bianca.
Nella storia inglese viene chiamata Anarchia (in inglese The Anarchy) la guerra civile sviluppatasi tra il 1135 e il 1154 in Inghilterra fra i sostenitori della figlia di Enrico I, l'imperatrice Matilde e quelli di Stefano, nipote di Guglielmo il Conquistatore. Enrico I, rimasto senza eredi maschi in seguito al naufragio della Nave Bianca (White Ship), fece giurare ai baroni del regno che avrebbero accettato la successione al trono della figlia Matilde. Tuttavia alla sua morte Stefano si fece incoronare re da William de Corbeil, arcivescovo di Canterbury. Durante i primi anni della guerra nessuna delle parti riuscì a prevalere sull'altra: Matilde prese possesso del sud-ovest dell'Inghilterra, compresa una buona parte della valle del Tamigi, mentre Stefano rimase in controllo del sud-est. Nel 1141 Stefano venne catturato durante la battaglia di Lincoln, causando il collasso della sua autorità in buona parte del Paese, ma durante l'incoronazione di Matilde la folla di Londra si rivelò ostile nei suoi confronti, costringendola a lasciare la città. Poco dopo Robert di Gloucester, fratellastro di Matilde, venne a sua volta catturato nella disfatta di Winchester e le due parti scambiarono così i prigionieri. Goffredo V d'Angiò, marito di Matilde, conquistò la Normandia e venne riconosciuto come legittimo signore da parte di re Luigi VII di Francia. Nel 1148 l'imperatrice ritornò in Normandia, lasciando così la lotta a suo figlio Enrico. Stefano tentò invano di far riconoscere il primogenito Eustachio come legittimo successore da parte della Chiesa. Quando Enrico Plantageneto invase l'Inghilterra nel 1153 entrambe le fazioni erano ormai stremate dalla guerra. In seguito a una limitata campagna e all'assedio di Wallingford, Enrico e Stefano giunsero a un accordo e siglarono il trattato di Wallingford, in cui il re riconobbe Enrico come suo legittimo erede. Stefano morì l'anno successivo e il giovane figlio di Matilde ascese al trono come Enrico II, diventando così il primo re plantageneto. Di conseguenza iniziò un lungo periodo di ricostruzione dopo quasi venti anni di guerra civile.
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