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Autore principale: Lo Gatto, Ettore
Serie: Pubblicazioni dell'Istituto per l'Europa orientale, Roma. 1. ser., Letteratura, arte, filosofia ; 14
Serie: Pubblicazioni dell'Istituto per l'Europa Orientale, Roma. Prima serie
Serie: Pubblicazioni dell'Istituto per l'Europa orientale
Serie: Pubblicazioni dell'Istituto per l'Europa orientale, Roma. 1. ser., Letteratura, arte, filosofia ; 14
Serie: La civiltà europea
Serie: La civiltà europea
Serie: La civiltà europea
Serie: La civiltà europea
Serie: Letterature e civiltà ; 4
Serie: Letterature e civiltà ; 4
Serie: Storia delle letterature di tutto il mondo
Serie: La Civiltà Europea / coll.diretta da Giovanni Gentile
Serie: La civiltà europea
Serie: Bibioteca Universale Sansoni
Serie: Biblioteca universale Sansoni ; 15
Ettore Lo Gatto (Napoli, 20 maggio 1890 – Roma, 16 marzo 1983) è stato uno slavista, traduttore e critico letterario italiano, docente universitario e Accademico dei Lincei. Considerato con Giovanni Maver il fondatore della slavistica in Italia, fu titolare dal 1931 al 1936 di filologia slava all'Università di Padova, e dal 1941 al 1965 della cattedra di letteratura russa all'Università di Roma, dove gli succederà poi Angelo Maria Ripellino.
La storia della letteratura italiana inizia nel XII secolo, quando nelle diverse regioni della penisola italiana si iniziò a scrivere in italiano con finalità letterarie. Il Ritmo laurenziano è la prima testimonianza di una letteratura in lingua italiana. Gli storici della letteratura individuano l'inizio della tradizione letteraria in lingua italiana nella prima metà del XIII secolo con la scuola siciliana di Federico II di Svevia, Re di Sicilia e Imperatore del Sacro Romano Impero, anche se il primo documento letterario di cui sia noto l'autore è considerato il Cantico delle creature di Francesco d'Assisi. In Sicilia, a partire dal terzo decennio del XIII secolo, sotto il patrocinio di Federico II si era venuto a formare un ambiente di intensa attività culturale. Queste condizioni crearono i presupposti per il primo tentativo organizzato di una produzione poetica in volgare romanzo, il siciliano, che va sotto il nome di "scuola siciliana" (così definita da Dante nel suo “De vulgari Eloquentia”). Tale produzione uscì poi dai confini siciliani per giungere ai comuni toscani e a Bologna e qui i componimenti presero ad essere tradotti e la diffusione del messaggio poetico divenne per molto tempo il dovere di una sempre più nota autorità comunale. Quando la Sicilia passò il testimone ai poeti toscani, coloro che scrivevano d'amore vi associarono, seppure in maniera fresca e nuova, i contenuti filosofici e retorici assimilati nelle prime grandi università, prima di tutto quella di Bologna. I primi poeti italiani provenivano dunque da un alto livello sociale e furono soprattutto notai e dottori in legge che arricchirono il nuovo volgare dell'eleganza del periodare latino che conoscevano molto bene attraverso lo studio di grandi poeti latini come Ovidio, Virgilio, Lucano. Ciò che infatti ci permette di parlare di una letteratura italiana è la lingua, e la consapevolezza nella popolazione italiana di parlare una lingua che pur nata verso il X secolo si emancipa completamente dalla promiscuità col latino solo nel XIII secolo.
La letteratura italiana durante il fascismo, nel periodo compreso tra prima e la seconda guerra mondiale per l'Italia, fu influenzata da quel regime autoritario, fenomeno politico che ha inciso profondamente su ogni aspetto della società e quindi anche sulla cultura e sulla letteratura.
Eugenio Onegin (in russo: Евгений Онегин?, traslitterato: Evgenij Onegin) è un romanzo in versi di Aleksandr Puškin, composto dal 1822 al 1831 e pubblicato completo per la prima volta nel 1833.
Record aggiornato il: 2024-04-09T03:04:07.143Z