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Titolo uniforme: History of piracy
Autore principale: Gosse, Philip <1879-1959>
Pubblicazione: Firenze : Sansoni, 1991
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il turismo è l'insieme di attività e di servizi relativi a viaggi e soggiorni compiuti a scopo ricreativo o di istruzione. Il soggiorno è generalmente non superiore ad un anno e il cui scopo abituale sia diverso dall'esercizio di ogni attività remunerata all'interno dello Stato visitato. In questo termine sono inclusi coloro che viaggiano per: svago, riposo e vacanza, visite ad amici e parenti, motivi di affari e professionali, di salute, religiosi.
Un globetrotter è una persona che viaggia continuamente per il mondo a scopo turistico, per lo più utilizzando mezzi di fortuna. A partire dalla fine del XIX secolo si manifesta una nuova forma di viaggio, praticata dai globetrotter. Questi viaggiatori vissero una stagione d'oro nei primi decenni del Novecento, proponendo spedizioni improbabili con mezzi improvvisati e finanziando spesso il viaggio con la vendita di cartoline illustrate.
L'emersione, e la vasta diffusione, nel corso del XX e XXI secolo, di una ampia subcultura condivisa, ha prodotto il fenomeno sociale di consistenti movimenti turistici indotti e condizionati da specifici contenuti veicolati dai mezzi di comunicazione di massa, e, in particolare, dagli stimoli e dalle suggestioni provenienti dalla massiccia fruizione di programmi di intrattenimento televisivo, cinematografico, casalingo e musicale. Un caso particolare è costituito dal condizionamento da parte da particolari aspetti della cultura di massa, come il successo di prodotti video, film e serie televisive o commerciali: in quest'ultimo caso, si parla di cineturismo o turismo indotto dai film («film-induced tourism» nella letteratura anglosassone, o, con accezione solo in parte sovrapponibile, «movie-induced tourism»). L'interesse turistico indotto dai mass media riguarda anche luoghi che sono stati oggetto di un evento, anche criminale, luttuoso o scabroso, purché abbia beneficiato di una vasta risonanza massmediatica: è il caso del macabro fenomeno del cosiddetto turismo dell'orrore, legato a efferati fatti di cronaca, disastri umani o cataclismi naturali, che trova un esempio nell'interesse suscitato dall'Isola del Giglio dopo il naufragio della Costa Concordia. Esiste anche il caso della tendenza contraria, quella del turismo scoraggiato dall'effetto dispiegato da particolari pellicole che riverberano, sull'immaginario collettivo delle masse di fruitori, un'immagine negativa di alcuni luoghi o di un'intera nazione.
Il viaggio (dal provenzale viatge, a sua volta derivante dal latino viatĭcum; quest'ultimo era la provvista necessaria per mettersi in viaggio) è lo spostamento che si compie da un luogo di partenza a un altro distante (relativamente ai propri mezzi) dal primo. Il viaggio può essere locale, regionale, nazionale o internazionale. In alcuni paesi, i viaggi interni non-locali possono richiedere un passaporto interno, mentre i viaggi internazionali in genere richiedono un passaporto e un Visto. Il viaggio si distingue per i mezzi con cui ci si sposta: può avvenire con mezzi di trasporto (pubblici o privati, come automobili, motocicli, treni, aerei, navi, biciclette, ecc.), o anche a piedi. Un viaggio può includere anche soggiorni relativamente brevi tra i successivi spostamenti che lo compongono. Il viaggio può essere inteso non solo in senso fisico, in un contesto spazio temporale, ma anche in senso metaforico come espressione di abbandono, ricerca interiore, desiderio. Vi sono molte opere che mettono in evidenza il viaggio inteso come ricerca interiore o desiderio; occorre elencare il libro "La coscienza di Zeno" di Italo Svevo. In questa opera letteraria emerge il viaggio del protagonista: la psicanalisi.
Patrizio Roversi (Mantova, 4 febbraio 1954) è un conduttore televisivo italiano. Bolognese di adozione, è noto per aver lavorato molti anni in RAI e in passato sulle reti televisive private.
La pirateria è l'azione illegale dei pirati, che compiono violenza in ambito nautico. Tipicamente essi sono marinai che assaltano, saccheggiano o affondano navi in alto mare, nei porti, sui fiumi, negli estuari e nelle insenature, dopo aver abbandonato la precedente vita sui mercantili per scelta o per costrizione. "Pirata" deriva dal latino pirata, piratæ, che ha un suo corrispettivo nel greco πειρατής (peiratès), da πειράω (peiráo) che significa "tentare" e "attaccare". La pirateria è antica quanto la navigazione, ma nella cultura popolare rimanda soprattutto ai secoli XVI-XIX (specie 1600 e 1700) ovvero alla pirateria più documentata (segnatamente quella occidentale). I luoghi considerati ad alto rischio di pirateria sono cambiati nel corso della storia. Tra questi ci sono stati il Mare Caraibico, la zona dello stretto di Gibilterra, il Madagascar, il Mar Rosso, il Golfo Persico, il litorale del Malabar nonché tutta l'area tra Filippine, Malaysia e Indonesia dove spadroneggiavano i pirati filippini. Il Mar Cinese Meridionale ospitava all'inizio del XIX secolo la più temuta e numerosa comunità di pirati (si stima circa 40.000) ma la locuzione "epoca d'oro della pirateria" si riferisce soprattutto alla pirateria caraibica del '600-'700 (calata drasticamente nell' '800). In tempi moderni per pirateria si intendono situazioni diverse da quella originaria, come pirateria informatica, pirateria di contraffazione, pirateria aerea per estensione del significato di appropriazione indebita alla comunicazione in generale.
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