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Pubblicazione: Bagno a Ripoli : Passigli, 2015
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: it
I Goti (in latino Gothones) furono una federazione di tribù germaniche orientali che invase l'Europa centro-meridionale nell'ultimo periodo dell'Impero romano d'Occidente. Secondo le loro stesse tradizioni, queste tribù erano originarie dell'isola di Gotland e della regione di Götaland in Svezia. A ondate sbarcarono sulle coste del Mar Baltico e da qui si spinsero a sud imponendosi sulle popolazioni che trovarono sul loro cammino. Due tribù strettamente apparentate, i Gutar e i Götar, che rimasero in Scandinavia, sono anche annoverate fra i Goti con i nomi, rispettivamente, di Gotlandi e Geati. Plinio il Vecchio sosteneva nella sua Naturalis Historia che questa popolazione facesse parte dei Vandali, insieme a Varinni, Carini e Burgundi.Arrivati a contatto con il mondo romano nella zona della foce del fiume Danubio e del Regno del Bosforo Cimmerio attorno al 230, erano considerati più vicini agli Sciti che ai Germani, e furono a più riprese nemici dei vari imperatori e a volte alleati contro altre popolazioni barbariche nel corso di tutto il III e IV secolo. Sappiamo che la prima suddivisione interna di questa federazione di tribù, fu tra le due maggiori tribù (si pensa fossero non meno di dodici): quella dei Tervingi a occidente e Grutungi a oriente.La divisione successiva in Visigoti (ramo occidentale; dal tedesco Westgoten) e Ostrogoti (ramo orientale; dal tedesco Ostgoten) e in Gepidi (ramo settentrionale) avvenne solo sul finire del IV secolo, anche se è diventato uso comune accomunare i primi ai Tervingi e i secondi ai Grutungi. Nel IV e V secolo furono spinti a occidente dagli Unni e, dopo la fine dell'Impero romano d'Occidente (476), fondarono i regni romano-barbarici visigoto, grosso modo tra le attuali Francia e Spagna, e il regno ostrogoto, che comprendeva l'Italia e la Penisola balcanica nordoccidentale.
Gli ultimi 10 giorni di Hitler (Hitler: The Last Ten Days) è un film del 1973, diretto da Ennio De Concini e tratto dal romanzo Gli ultimi giorni della cancelleria di Gerhardt Boldt.
La Germania Magna era, secondo l'etnologia geografica dell'Antica Roma, una vasta area dell'Europa centrale non soggetta al dominio romano (se non parzialmente e per brevi periodi), che si estendeva a oriente del Reno e nella quale era stanziata la maggior parte delle tribù germaniche.
Napoleone Bonaparte (Ajaccio, 15 agosto 1769 – Longwood, Isola di Sant'Elena, 5 maggio 1821) è stato un politico e generale francese, fondatore del Primo Impero francese e protagonista della prima fase della storia contemporanea europea detta età napoleonica. Nato in Corsica da una famiglia della piccola nobiltà italiana, studiò in Francia dove divenne ufficiale d'artiglieria e quindi generale durante la rivoluzione francese. Famoso grazie alle vittorie ottenute nel corso della prima campagna d'Italia, dopo il colpo di Stato del 18 brumaio (9 novembre 1799) assunse il potere in Francia: fu Primo Console dal novembre di quell'anno al 18 maggio 1804, e Imperatore dei francesi, con il nome di Napoleone I (Napoléon Ier) dal 2 dicembre 1804 al 14 aprile 1814 e nuovamente dal 20 marzo al 22 giugno 1815. Fu anche presidente della Repubblica Italiana dal 1802 al 1805, re d'Italia dal 1805 al 1814, «mediatore» della Confederazione svizzera dal 1803 al 1813 e «protettore» della Confederazione del Reno dal 1806 al 1813. Grande uomo di guerra, protagonista di oltre venti anni di campagne in Europa, Napoleone è stato considerato il più grande stratega della storia dallo storico militare Basil Liddell Hart, mentre lo storico Evgenij Tàrle non esita a definirlo "l'incomparabile maestro dell'arte della guerra" e "il più grande dei grandi". Grazie al suo sistema di alleanze e a una serie di brillanti vittorie contro le potenze europee, conquistò e governò larga parte dell'Europa continentale, esportando gli ideali rivoluzionari di rinnovamento sociale e arrivando a controllare numerosi Regni tramite persone a lui fedeli (Giuseppe Bonaparte in Spagna, Gioacchino Murat nel Regno di Napoli, Girolamo Bonaparte in Vestfalia, Jean-Baptiste Jules Bernadotte nel Regno di Svezia e Luigi Bonaparte nel Regno d'Olanda). La sua riforma del sistema giuridico (confluita nel Codice Napoleonico), introdusse chiarezza e semplicità delle norme e pose le basi per il moderno diritto civile. La disastrosa campagna di Russia (1812), segnò il tramonto del suo dominio sull'Europa. Sconfitto nella battaglia di Lipsia dagli alleati europei nell'ottobre del 1813, Napoleone abdicò il 4 aprile 1814, e fu esiliato nell'isola d'Elba. Nel marzo del 1815, abbandonata furtivamente l'isola, sbarcò a Golfe Juan, vicino ad Antibes e rientrò a Parigi senza incontrare opposizione, riconquistando il potere per il periodo detto dei "cento giorni", finché non venne definitivamente sconfitto dalla settima coalizione nella battaglia di Waterloo, il 18 giugno 1815. Trascorse gli ultimi anni di vita in esilio all'isola di Sant'Elena, sotto il controllo dei britannici. Dopo la sua caduta il congresso di Vienna ristabilì in Europa i vecchi regni pre-napoleonici (Restaurazione). Fu il primo regnante della dinastia dei Bonaparte. Sposò Giuseppina di Beauharnais nel 1796, e in seconde nozze l'arciduchessa Maria Luisa d'Austria, l'11 marzo 1810, dalla quale ebbe l'unico figlio legittimo, Napoleone Francesco, detto il re di Roma (1811-1832). La sua figura ha ispirato artisti, letterati, musicisti, politici, filosofi e storici, dall'Ottocento ai giorni nostri.
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