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Titolo uniforme: Theaetetus
Autore principale: Plato
Serie: Piccola biblioteca di filosofia e pedagogia
Serie: Pagine di filosofi per i giovani italiani
Serie: Collezione scolastica dei classici della filosofia / diretta da Vito Fazio Allmayer
Serie: Collezione scolastica dei classici della filosofia
Serie: Collana di testi filosofici / diretta da Antonio Banfi
Serie: Collana filosofica e pedagogica "Il pensiero nei secoli"
Serie: Collana filosofica e pedagogica : il pensiero nei secoli
Serie: Economica Laterza. Classici della filosofia con testo a fronte ; 179
Il Teeteto (in greco Θεαίτητος) è un dialogo di Platone riconducibile alla fase della maturità, collocabile tra il 386-367 a.C. in cui il filosofo afferma che è impossibile considerare vera la scienza se non in riferimento all'essere, cioè l'idea. Questo discorso è finalizzato a smentire la soggettività gnoseologica dei sofisti, i quali ritenevano che fossero i sensi a determinare la conoscenza, cosa che invece Platone nega fermamente: per il filosofo si perviene alla conoscenza tramite la dianoia (διάνοια), la ragione matematica e discorsiva.Non sarebbe nemmeno possibile trasmettere il sapere se non vi fossero verità certe, così come ad esempio viene affermato nell'Eutidemo, dove si giunge alla conclusione che anche l'eristica diventerebbe inutile se fosse vero ciò che i sofisti stessi affermano. Le opinioni di un individuo non fanno una scienza. Alla domanda di Socrate: «che cos'è la conoscenza?», Teeteto cita Protagora e risponde che è sensazione. Bisogna però comprendere quale sia l'interesse reale di Platone per il sofista di Abdera: lo scopo del filosofo è dimostrare che la conoscenza si dà solamente se ci sono le idee. Va sottolineato però che nel Teeteto le idee non vengono mai menzionate: si parte dalla tesi opposta a quella platonica, si passa a dimostrare che essa è insostenibile, e infine si mette in luce che l'unica soluzione possibile è proprio quella che accetta l'esistenza di enti eterni e trascendenti. Platone affronta così il più grande oppositore suo e quindi anche del razionalismo: l'empirismo/sensismo che identifica verità epistemica conoscibile con la sensazione. Sulla questione delle idee, al Teeteto sono complementari il Parmenide e il Sofista. Il primo è un dialogo aporetico e peirastico della maturità, vale a dire un'opera inconclusiva che non propone una verità assoluta, ma la ricerca della verità.
Il termine opinione (dal latino opinio, -onis; in greco δόξα, dòxa) genericamente esprime la convinzione che una o più persone si formano nei confronti di specifici fatti in assenza di precisi elementi di certezza assoluta per stabilirne la sicura verità. Con l'opinione si avanza, spesso in buona fede, una versione personale o collettiva del fatto che si ritiene vero e, pur non escludendo che ci si possa ingannare, tuttavia lo si valuta come autentico sino a prova contraria.
Record aggiornato il: 2023-10-10T01:04:28.890Z