Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Titolo uniforme: Theaetetus
Autore principale: Plato
Pubblicazione: [Firenze] : La nuova Italia, 1966
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il Teeteto (in greco Θεαίτητος) è un dialogo di Platone riconducibile alla fase della maturità, collocabile tra il 386-367 a.C. in cui il filosofo afferma che è impossibile considerare vera la scienza se non in riferimento all'essere, cioè l'idea. Questo discorso è finalizzato a smentire la soggettività gnoseologica dei sofisti, i quali ritenevano che fossero i sensi a determinare la conoscenza, cosa che invece Platone nega fermamente: per il filosofo si perviene alla conoscenza tramite la dianoia (διάνοια), la ragione matematica e discorsiva.Non sarebbe nemmeno possibile trasmettere il sapere se non vi fossero verità certe, così come ad esempio viene affermato nell'Eutidemo, dove si giunge alla conclusione che anche l'eristica diventerebbe inutile se fosse vero ciò che i sofisti stessi affermano. Le opinioni di un individuo non fanno una scienza. Alla domanda di Socrate: «che cos'è la conoscenza?», Teeteto cita Protagora e risponde che è sensazione. Bisogna però comprendere quale sia l'interesse reale di Platone per il sofista di Abdera: lo scopo del filosofo è dimostrare che la conoscenza si dà solamente se ci sono le idee. Va sottolineato però che nel Teeteto le idee non vengono mai menzionate: si parte dalla tesi opposta a quella platonica, si passa a dimostrare che essa è insostenibile, e infine si mette in luce che l'unica soluzione possibile è proprio quella che accetta l'esistenza di enti eterni e trascendenti. Platone affronta così il più grande oppositore suo e quindi anche del razionalismo: l'empirismo/sensismo che identifica verità epistemica conoscibile con la sensazione. Sulla questione delle idee, al Teeteto sono complementari il Parmenide e il Sofista. Il primo è un dialogo aporetico e peirastico della maturità, vale a dire un'opera inconclusiva che non propone una verità assoluta, ma la ricerca della verità.
Il termine opinione (dal latino opinio, -onis; in greco δόξα, dòxa) genericamente esprime la convinzione che una o più persone si formano nei confronti di specifici fatti in assenza di precisi elementi di certezza assoluta per stabilirne la sicura verità. Con l'opinione si avanza, spesso in buona fede, una versione personale o collettiva del fatto che si ritiene vero e, pur non escludendo che ci si possa ingannare, tuttavia lo si valuta come autentico sino a prova contraria.
L'epistemologia (dal greco ἐπιστήμη, epistème, "conoscenza certa" ossia "scienza", e λόγος, logos, "discorso") è quella branca della filosofia che si occupa delle condizioni sotto le quali si può avere conoscenza scientifica e dei metodi per raggiungere tale conoscenza. In un'accezione più ristretta l'epistemologia viene a volte identificata con la filosofia della scienza, la disciplina che oltre ai fondamenti e ai metodi delle diverse discipline scientifiche si occupa anche delle implicazioni filosofiche delle scoperte scientifiche. Il termine, coniato nel 1854 dal filosofo scozzese James Frederick Ferrier, indica specificamente quella parte della gnoseologia che studia i fondamenti, la validità e i limiti della conoscenza scientifica. Nei paesi di lingua inglese il concetto di epistemologia è invece principalmente utilizzato come sinonimo di gnoseologia o teoria della conoscenza - la disciplina che si occupa dello studio della conoscenza in generale.
Alcune catalogazioni sono state accorpate perché sembrano descrivere la stessa edizione. Per visualizzare i dettagli di ciascuna, clicca sul numero di record
Record aggiornato il: 2023-10-10T02:12:21.648Z