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Pubblicazione: [Firenze] : La Bottega del Cinema in collaborazione con la Provincia di Firenze, 1987
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Vasco Pratolini (Firenze, 19 ottobre 1913 – Roma, 12 gennaio 1991) è stato uno scrittore italiano.
Le ragazze di San Frediano è un romanzo di Vasco Pratolini pubblicato per la prima volta nel 1949 nella rivista Botteghe Oscure, e in prima edizione in volume per Vallecchi nel 1952.
Cronache di poveri amanti è un romanzo scritto da Vasco Pratolini e pubblicato da Vallecchi nel 1946. Il romanzo era stato progettato già nel 1936 ma, a causa delle condizioni politiche che erano nel frattempo mutate, sarà pubblicato nel 1947.
Metello è un romanzo storico di Vasco Pratolini scritto nel 1952 ma pubblicato nel 1955. È il primo libro della trilogia Una storia italiana, che comprende anche i successivi Lo scialo e Allegoria e derisione. Metello è un romanzo storico di formazione che seguendo le vicende di un eroe popolare abbraccia un arco di tempo che va dal 1875 al 1902, il periodo forse più difficile e complesso della storia italiana dopo l'Unità: gli anni delle violente repressioni governative nei confronti degli operai, che organizzandosi per la prima volta in sindacati, assumono progressiva e decisa coscienza dei propri diritti, si identificano in un partito unitario e scoprono una nuova arma: lo sciopero.
Il quartiere è un romanzo di Vasco Pratolini scritto nel biennio 1943-1944.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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