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Autore principale: Gianoli d'Artogna, Mario
Pubblicazione: PIsa : Listri-Lischi, 1969
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
I Vichinghi percorsero, navigando, la maggior parte dell'Oceano Atlantico settentrionale, raggiungendo a sud le coste del Nordafrica e a est la Russia, Costantinopoli e il Medio Oriente, come saccheggiatori, commercianti, coloni e mercenari. I Vichinghi, guidati da Leif Erikson, erede di Erik il Rosso, raggiunsero l'America del Nord, organizzando un effimero insediamento nell'L'Anse aux Meadows, nell'attuale provincia del Terranova e Labrador, in Canada.
Con il termine vichinghi (termine che ebbe la prima menzione nel poema anglosassone del IX secolo Widsith, nei versi 47, 59, 80, come Wicinga) si intendono solitamente quei guerrieri norreni, originari della Scandinavia, dello Jutland e della Germania settentrionale che a bordo di drakkar fecero scorrerie sulle coste delle isole britanniche, della Francia e di altre parti d'Europa fra la fine dell'VIII e l'XI secolo. A questo periodo della storia europea (generalmente racchiuso fra gli anni 793 e 1066) ci si riferisce normalmente con l'appellativo di epoca vichinga. Con questo termine ci si può anche riferire a tutte le popolazioni che abitavano la Scandinavia di quegli anni e ai loro insediamenti in altre parti d'Europa. I vichinghi facevano parte delle popolazioni norrene, solo che il termine "vichingo" indicava un appartenente a quelle popolazioni costiere, ritenute per tempo insediate nei fiordi (vik era accostato erroneamente a una traduzione in "baia") e dedite alla pirateria. Famosi per la loro abilità di navigatori e per le lunghe barche, i vichinghi in pochi secoli colonizzarono le coste e i fiumi di gran parte d'Europa, le Isole Shetland, le Isole Orcadi, Fær Øer, l'Islanda, la Groenlandia e Terranova; si spinsero a sud fino alla Grecia e alle coste del Nordafrica, e a est fino alla Russia e a Costantinopoli, sia per commerciare sia per compiere saccheggi. I vichinghi sono conosciuti anche per essere stati i primi europei a raggiungere il Nordamerica, tra la fine del X e gli inizi dell'XI secolo. A tal proposito si vedano Bjarni Herjólfsson, il primo europeo ad avvistare il continente americano cinque secoli prima dei viaggi di Cristoforo Colombo, e L'Anse aux Meadows, un antico insediamento vichingo dell'XI secolo ritrovato sull'isola di Terranova (nell'odierno Canada).I viaggi dei vichinghi divennero sempre meno frequenti dopo l'introduzione del cristianesimo in Scandinavia, tra la fine del X e gli inizi dell'XI secolo. L'epoca vichinga viene convenzionalmente considerata conclusa dalla battaglia di Stamford Bridge, avvenuta nel 1066.
L'esplorazione (dal latino exploratio, 'osservazione', 'esame', 'perlustrazione (anche a fini militari)', 'spionaggio') è l'atto, comune a tutti gli animali non sessili, di ricercare, attraverso il movimento, informazioni sul proprio ambiente e trarne risorse. Nel caso dell'uomo, l'esplorazione consiste specialmente di operazioni di ricognizione geografica (si parla in questo caso di esplorazioni geografiche), sia per scopi legati alla ricerca scientifica (in particolare geofisica, ma anche archeologia, antropologia, etnologia, economia), sia per lo sfruttamento commerciale (eventualmente coloniale) dei nuovi territori. Uno dei periodi più intensamente caratterizzati dall'esplorazione di nuove terre da parte dell'uomo è detta "età delle scoperte geografiche" (XV-XVIII secolo), quando gli Europei, per svariate ragioni (scientifiche, militari, religiose, commerciali) salparono verso terre a loro sconosciute, determinando un immenso passo avanti nella produzione cartografica. Gli Europei mettevano piede per la prima volta in terre che essi non conoscevano ma che, naturalmente, erano ben note ad abitanti che a loro volta, molto tempo prima, avevano scoperto quei territori dove avevano creato la loro civiltà. Ogni piccola parte della Terra abitata infatti è stata scoperta dai primi uomini che nella preistoria si sono spostati in territori dove si sono stabilizzati. Su queste stesse terre sono poi arrivati gli europei che ne ignoravano l'esistenza e che hanno creduto, dal loro punto di vista, di averle "scoperte". Per i Greci il termine più aderente al concetto di "mondo conosciuto" fu ecumene (dal greco οἰκουμένη, participio medio passivo del verbo οἰκέω, "abitare"), che indicava la porzione di Terra conosciuta e abitata.
Per navi vichinghe s'intende l'insieme delle diverse tipologie di navi utilizzate dai Vichinghi durante l'epoca vichinga. Si trattò d'un insieme piuttosto eterogeneo di natanti, finalizzati ad usi specifici e diversi tra loro ma accomunati da una linea uniforme: snelli e flessibili, dotati di chiglia e con estremità simmetriche. La tipologia costruttiva si basava sul clinker, la sovrapposizione di assi rivettate tra loro. Alcune navi, secondo le fonti letterarie, dovevano avere una polena in foggia di testa di drago. I navigli vennero utilizzati per svariati impieghi: incursioni belliche (sbarchi ed operazioni anfibie), commercio su breve e lunga distanza, esplorazione e colonizzazione.Nella letteratura, le navi vichinghe sono di solito divise in due grandi categorie, navi mercantili e navi da guerra, in realtà sovrapponibile tra loro. Alcuni tipi di mercantili, costruiti appositamente per il trasporto di merci, potevano essere riconfigurate in navi da guerra. La maggior parte delle navi vichinghe erano progettate per la navigazione di fiumi, fiordi ed acque costiere, mentre altri, come il Knarr, potevano navigare in mare aperto e persino nell'oceano. Le navi vichinghe vennero impiegate nel Mar Baltico, nell'Oceano Atlantico (raggiungendo l'Islanda, le Isole Faroe, la Groenlandia, la Terranova), nel Mar Mediterraneo, nel Mar Nero e nel Mar Rosso.
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