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Autore principale: Malaparte, Curzio
Pubblicazione: Firenze : Vallecchi, 2006
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Antoine Thomson d'Abbadie (Dublino, 3 gennaio 1810 – Parigi, 20 marzo 1897) è stato un esploratore, geografo, numismatico ed astronomo francese. Fu particolarmente famoso per i suoi viaggi in Etiopia durante la prima metà del diciannovesimo secolo. Era il fratello maggiore di Arnaud Michel d'Abbadie e come questi nacque a Dublino da padre francese e madre irlandese.
La Forza di difesa nazionale etiope (FDNE) è la forza armata dell'Etiopia. La direzione civile delle forze armate avviene tramite il Ministero della difesa, che sovrintende alle forze terrestri, alle forze aeree, così come al Settore industriale della Difesa. L'attuale ministro della Difesa è Siraj Fergessa.La dimensione della FDNE ha oscillato in modo significativo a partire dalla fine della guerra Etiopia-Eritrea nel 2000. Nel 2002, le Forze di Difesa etiopi avevano una forza di circa 400.000 soldati. Questo era più o meno lo stesso numero mantenuto durante il regime Derg che cadde a causa delle forze ribelli nel 1991. Tuttavia, tale numero è stato successivamente ridotto, e nel gennaio 2007, durante la guerra in Somalia, si diceva che le forze etiopi comprendessero circa 300.000 soldati. Nel 2012, l'IISS stimò che le forze terrestri avessero 135,000 soldati e l'aeronautica 3,000.A partire dal 2012, la FDNE è costituita da due rami distinti: le forze terrestri e l'aeronautica militare etiope. L'Etiopia ha diverse organizzazioni industriali di difesa che producono e revisionano diversi sistemi d'arma. La maggior parte di questi vennero costruiti sotto il regime Derg, che prevedeva un grande complesso militare industriale. La FDNE si basa sul servizio militare volontario delle persone sopra i 18 anni di età. Sebbene non ci sia il servizio militare obbligatorio, le forze armate possono condurre convocazioni in caso di necessità ed il rispetto è obbligatorio.Essendo un paese senza sbocco sul mare, l'Etiopia oggi non ha una marina militare. L'Etiopia acquisì una linea costiera sul Mar Rosso nel 1950 e creò la Marina militare etiope nel 1955. L'indipendenza dell'Eritrea nel 1991 lasciò l'Etiopia di nuovo senza sbocco, ma la Marina militare etiope continuò a funzionare da porti stranieri fino a quando finalmente venne sciolta nel 1996.
La spedizione romana alle sorgenti del Nilo fu promossa da Nerone per scoprire da dove avesse origine il grande fiume africano. Fu condotta tra il 62 e il 67 d.C. da alcuni centurioni che risalirono il Nilo verso l'Africa equatoriale. È parte di un insieme di spedizioni, condotte tra il 19 a.C. e l'86 d.C., volte all'esplorazione e all'acquisizione del controllo delle vie carovaniere attraverso il Sahara, che garantivano il commercio tra la costa mediterranea e l'Africa subsahariana; tra queste, si ricorda la spedizione romana verso il Lago Ciad e il fiume Niger. La penetrazione romana nell'Africa subsahariana fu superata solo dall'espansione islamica tra l'VIII e il XVI secolo e poi da quella delle potenze europee nel XIX secolo.
L'Africa è uno dei continenti nei quali vengono suddivise le terre emerse del pianeta Terra, il terzo per estensione dopo l'Asia e le due Americhe. Il suo territorio costituisce un'appendice sudoccidentale della grande massa continentale eurasiatica; si estende su circa 30 milioni di chilometri quadrati a cavallo dell'Equatore, che lo taglia in due nella parte centrale determinando l'esistenza di due metà quasi speculari. Dal punto di vista fisico, il territorio africano appare caratterizzato da estesissimi spazi tabulari, privi di significativi rilievi tranne che in alcune zone marginali; esiste un netto dualismo fra la parte centro-settentrionale, caratterizzata prevalentemente da bassopiani occasionalmente movimentati da rilievi, e la parte meridionale e orientale, dove invece si estende un vastissimo altopiano tabulare che digrada verso le coste con ripide scarpate. Nell'Africa orientale si allunga per oltre 6.000 chilometri la Great Rift Valley, una successione di profonde fosse tettoniche originatesi dal processo geologico, tuttora in atto, della separazione della placca africana da quella araba. I maggiori fiumi africani hanno dimensioni che li collocano ai primi posti nella graduatoria mondiale all'oceano Atlantico il Congo, che drena un vastissimo bacino nell'Africa centrale, e il Niger, il maggior fiume dell'Africa nordoccidentale. Il versante mediterraneo è dominato dal corso del fiume Nilo, lungo più di 6.000 chilometri, che attinge le sue acque addirittura dalle regioni equatoriali dell'Africa orientale e attraversa per tutta la sua estensione latitudinale il Sahara orientale, prima di sfociare in territorio egiziano con un vasto delta; il maggiore fiume del versante indiano è invece lo Zambesi, che attraversa l'Africa meridionale. Estese aree nelle zone più interne del continente sono endoreiche e tributano a bacini interni la cui superficie dipende linearmente dalla portata dei fiumi che li alimentano. Vastissime aree, infine, soprattutto in corrispondenza del Sahara, sono talmente aride da non avere uno scorrimento superficiale di acqua (zone areiche): in queste regioni i letti fluviali sono relitti di epoche passate in cui le precipitazioni erano maggiori. L'Africa è caratterizzata dall'assoluta prevalenza dei climi caldi, data la collocazione prevalentemente tropicale del suo territorio. Una vastissima fascia, all'incirca dai 15°N ai 25°S, ha un clima tropicale caratterizzato dall'alternanza di stagioni piovose e secche secondo le oscillazioni annuali della zona di convergenza intertropicale, con precipitazioni che generalmente decrescono allontanandosi dall'Equatore; nella vastissima fascia settentrionale, estesa longitudinalmente su quasi 9.000 chilometri, la diminuzione delle precipitazioni porta a condizioni di estrema aridità che hanno originato il deserto del Sahara, il maggiore della Terra. Condizioni climatiche mediterranee caratterizzano le estreme fasce costiere nordoccidentale (la regione del Maghreb) e sudoccidentale, in territorio sudafricano. Dal punto di vista degli ecosistemi, in Africa si ha il passaggio dalle foreste pluviali della zona equatoriali, pressoché sempre umida, a vaste aree di savana più o meno ricca e arborata man mano che ci si allontana dall'Equatore. Steppe più o meno aride caratterizzano le zone a minori precipitazioni; nelle regioni più asciutte si ha invece una totale assenza di vegetazione, tranne dove le piante (eccezionalmente adattate all'aridità) riescono a raggiungere falde sotterranee. Le aree marginali a clima mediterraneo sono caratterizzate dalla tipica vegetazione a macchia, che su vaste estensioni è stata acquisita all'agricoltura con colture specializzate (vite e olivo).
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