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Pubblicazione: Pitigliano : editrice LAURUM, c2002
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Grosseto (AFI: /ɡrosˈseto/, ) è un comune italiano di 81 641 abitanti, capoluogo della provincia omonima in Toscana. Per superficie territoriale, risulta il più vasto comune della regione. A livello demografico, la città contava appena 4 724 abitanti subito dopo l'Unità d'Italia, iniziando da allora una crescita esponenziale che ha portato al superamento della soglia delle 70 000 unità nel 1991.Dal punto di vista urbanistico, la città è uno dei pochi capoluoghi il cui centro storico è rimasto completamente circondato da una cerchia muraria, nell'insieme integra, che ha mantenuto pressoché immutato il proprio aspetto nel corso dei secoli.
Il Granducato di Toscana fu un antico Stato italiano esistito per duecentonovanta anni, tra il 1569 e il 1859, costituito con bolla emessa da papa Pio V il 27 agosto 1569, dopo la conquista della repubblica di Siena da parte della dinastia dei Medici, reggitori della Repubblica di Firenze, nella fase conclusiva delle guerre d'Italia del XVI secolo. Fino alla seconda metà del XVIII secolo fu uno stato confederale costituito dal Ducato di Firenze (detto "Stato vecchio") e dallo Stato Nuovo di Siena, in unione personale nel granduca. Il titolo traeva origine da quello del Ducato di Tuscia, poi Marca di Tuscia e quindi Margraviato di Toscana, titolo giuridico di governo del territorio di natura feudale in epoca longobarda, franca e post-carolingia. Dopo l'estinzione della dinastia medicea, nel 1737 subentrò la dinastia degli Asburgo-Lorena, che resse le sorti del granducato sino all'unità d'Italia, pur con l'interruzione dell'epoca napoleonica. Tra il 1801 ed il 1807, infatti, Napoleone Bonaparte occupò la Toscana e l'assegnò alla casata dei Borbone-Parma col nome di regno d'Etruria. Col crollo dell'impero napoleonico nel 1814, venne restaurato il granducato. Nel 1859 la Toscana venne occupata dalle truppe del regno di Sardegna e divennero note col nome di Province dell'Italia Centrale. La Toscana venne formalmente annessa al regno sardo nel 1860, come parte del processo di unificazione nazionale, con un referendum popolare che sfiorò il 95% dei si.
Il Trasubbie (localmente le Trasubbie) è un torrente che scorre nella parte centrale interna della provincia di Grosseto. La sorgente di questo corso d'acqua si trova sulle pendici del monte Buceto, originandosi dalle falde occidentali della dorsale di Monte Labbro-Monte Buceto, nel comprensorio del monte Amiata. Esso si snoda attraverso le alte colline della Maremma grossetana interna, fra Stribugliano e Santa Caterina, a monte, proseguendo per 24 km attraverso i comuni di Arcidosso, Roccalbegna, Scansano e Campagnatico, e coprendo un dislivello di 1100 metri. Confluisce nel fiume Ombrone, alla sinistra orografica, in località Arcille, poco a monte di Istia d'Ombrone ai margini orientali della pianura grossetana. Le caratteristiche della portata e la particolare orografia danno un particolare aspetto all'alveo che si presenta stretto e incassato nel tratto iniziale, mentre nel tratto medio e terminale, dopo la confluenza di altri torrenti, quali il Trasubbino e la Senna, il suo letto si allarga formando una serie di ampie vallate, percorse da una fitta rete di canali. Gli abbondanti depositi alluvionali, di natura ghiaioso-ciottolosa, cementati da sedimenti più fini, vanno a formare ampi terrazzi su cui si sviluppa una complesso floristico molto particolare. Gli studi condotti da il Dipartimento di Scienze Ambientali dell'Università degli Studi di Siena, insieme al Dipartimento di Biologia Vegetale dell'Università degli Studi di Firenze, hanno messo in risalto fra le altre, la presenza di un'essenza endemica del comprensorio amiatino, la santolina etrusca. Fra le specie animali, si segnala il sito per la presenza dell'occhione, e in misura sempre meno episodica, del lupo.
Il Giro d'Italia 2005, ottantottesima edizione della "Corsa Rosa" (valida come tredicesima prova del neonato circuito UCI ProTour), si svolse dal 7 al 29 maggio 2005 su un percorso di 3 435,9 km ripartiti in un cronoprologo e venti tappe. Fu vinto da Paolo Savoldelli, davanti a Gilberto Simoni e José Rujano. Savoldelli, che bissò la vittoria del 2002, s'impose a dispetto dei pronostici, che vedevano favoriti Damiano Cunego (vincitore dell'edizione precedente), il suo compagno di squadra Gilberto Simoni, e Ivan Basso. Savoldelli fece leva sulla propria regolarità e abilità strategica, conquistando la vittoria nonostante gli infortuni subiti nei due anni precedenti.
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