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Autore principale: De Fornari, Oreste
Pubblicazione: Roma : l'Unità, 1995 ; Milano : <Il >Castoro
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
The Walt Disney Company, comunemente conosciuta come Disney, è una multinazionale statunitense con sede principale a Burbank in California, fondata nel 1923 da Walt Disney e suo fratello Roy con il nome di Disney Brothers Cartoon Studio, rinominata successivamente The Walt Disney Studio nel 1926, Walt Disney Productions nel 1929 e infine chiamata col nome odierno nel 1986. L'azienda era in origine uno studio di animazione che ottenne un significativo successo con una serie animata lanciata nel 1928, Mickey Mouse. Negli anni trenta e quaranta, in contemporanea all'affermazione dei propri cortometraggi di animazione, iniziò a produrre lungometraggi animati. Negli anni successivi, per differenziare il business e crescere ulteriormente, entrò nel settore del turismo, con parchi a tema, tra cui Disneyland (inaugurato nel 1955) e Walt Disney World Resort (nel 1971), dell'intrattenimento e del merchandising. Lo studio ha in seguito prodotto dei film con veri attori e programmi televisivi. Dopo la morte di Walt nel 1966 e di suo fratello Roy nel 1971, la società affrontò una crisi, soprattutto nel settore dell'animazione, che portò, nei primi anni 80, ad un tentativo di OPA ostile. L'elezione ad amministratore delegato di Michael Eisner consentì all'azienda, a partire dalla metà del decennio, di ritornare redditizia, capitalizzando le proprie produzioni come Disney Channel e i Disney Store e ampliando o creando nuovi parchi a tema. L'azienda, entrata in borsa negli anni 50, è dal 6 maggio 1991 un componente dell'indice azionario Dow Jones. Le produzioni cinematografiche dello studio vengono diversificate anche grazie alla creazione o l'acquisto di altri studi (Miramax, Touchstone, Hollywood). A metà degli anni novanta, l'azienda si espande nuovamente sfruttando le nuove tecnologie legate a Internet (Walt Disney Internet Group) e ai videogiochi (Disney Interactive) e diventa un importante gruppo media, con l'acquisto di ABC e ESPN (che lavorano nel settore radio-televisivo). I primi anni 2000 sono stati caratterizzati da vari problemi finanziari con la conseguente vendita di alcune aziende controllate, ma, parallelamente, la società ha acquistato altre imprese in vari settori. Questo ha portato la Disney a diventare proprietaria dei diritti, tra gli altri, dei cataloghi Baby Einstein, Muppets, Jetix, Pixar (acquistata nel 2006), Marvel (acquisita a fine 2009) e Lucasfilm (acquistata nel mese di ottobre 2012).Nel dicembre 2017, l'azienda annuncia l'intenzione di acquistare l'impero di Rupert Murdoch, la 21st Century Fox, per 52,4 miliardi di dollari (66 miliardi incluso il debito). L'accordo è stato approvato dalla Divisione Antitrust del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e il 27 luglio 2018 l'acquisizione diventa ufficiale grazie al voto degli azionisti di entrambe le società e si è conclusa il 20 marzo 2019. Nel Maggio 2019, viene annunciato il controllo di Hulu, piattaforma di streaming e video on demand, attiva principalmente sul mercato USA, per una valutazione complessiva di circa 30 mld di dollari. Con tale mossa il gruppo si pone in diretta concorrenza con Netflix e Amazon Prime Video nella produzione e distribuzione di contenuti. Tale annuncio precede il lancio della piattaforma Disney+ nel Novembre 2019 negli USA e nel marzo 2020 nel resto del mondo.
Walt Disney, all'anagrafe Walter Elias Disney (Chicago, 5 dicembre 1901 – Burbank, 15 dicembre 1966), è stato un animatore, imprenditore, produttore cinematografico, regista e doppiatore statunitense. Annoverato tra i principali cineasti del XX secolo e riconosciuto come uno dei padri dei film d'animazione, ha inoltre creato Disneyland, il primo di una serie di parchi a tema; è altresì noto per la sua grande abilità nella narrazione di storie, come divo televisivo e uno dei grandi artisti del XX secolo nel campo dell'intrattenimento. Con i suoi collaboratori ha creato molti dei più famosi personaggi dei cartoni animati del mondo; uno di questi, Topolino, è secondo molti il suo alter ego. Detiene il record di Premi Oscar vinti, avendo ricevuto, in 34 anni di carriera, per i suoi cortometraggi e documentari, 59 candidature e 26 premi, di cui 3 onorari e un Premio alla memoria Irving G. Thalberg. Nel 1956 ha vinto il David di Donatello per il miglior produttore straniero per Lilli e il vagabondo. Gli Oscar onorari gli furono assegnati, nel primo caso, per la creazione di Topolino; nel secondo, per Biancaneve e i sette nani, «riconosciuto come un'innovazione cinematografica significativa che ha incantato milioni di persone ed è stato pioniere di una nuova area d'intrattenimento nel campo del cartone animato»; e, infine, «per lo sbalorditivo contributo all'avanzamento dell'uso del sonoro nel cartone animato, grazie alla produzione di Fantasia». Fu candidato per tre volte ai Golden Globes, ma ne ricevette solo due onorari, per Bambi (1942) e Deserto che vive (1953), oltre al Cecil B. DeMille Award nello stesso anno. Otto pellicole da lui prodotte sono state inserite nella Biblioteca del Congresso in quanto «culturalmente, storicamente ed esteticamente significative»: Steamboat Willie, I tre porcellini, Biancaneve e i sette nani, Fantasia, Pinocchio, Bambi, Dumbo e Mary Poppins.
Walt Disney Pictures è una casa di produzione cinematografica statunitense e britannica ed una divisione della The Walt Disney Company. Mantiene da sempre l'immagine familiare associata a tutte le produzioni della Disney e normalmente realizza film per tutti, sebbene ad oggi ci sia un'eccezione: nel 2003 realizzò il film La maledizione della prima luna, etichettato dalla MPAA come vietato ai minori di 13 anni. Walt Disney Pictures fu costituita come divisione della Disney nel 1983, indipendente dalla Buena Vista Distribution; precedentemente a tale data, i film Disney venivano prodotti dalla società madre, la Walt Disney Productions. Walt Disney Pictures include la Walt Disney Animation Studios (precedentemente nota come Walt Disney Feature Animation) e Pixar Animation Studios, e fa parte dei Walt Disney Studios.
I Walt Disney Animation Studios sono un elemento chiave della Walt Disney Company, ed il più antico studio di animazione ancora in attività. Lo studio è stato integrato con la Walt Disney Company a partire dal 1934 – la prima produzione dalla "Walt Disney Animation Studios" è pertanto Biancaneve e i sette nani (Snow White and the Seven Dwarfs) – fino al 1986 quando la compagnia diventò definitivamente una sussidiaria della Walt Disney Company. Lo studio, inizialmente conosciuto come Walt Disney Productions , diventò più indipendente e nel 1985 assunse il nome di Walt Disney Feature Animation fino al 2007, quando ha poi assunto l'attuale denominazione. Il logo debuttò nel 2007 con il film I Robinson - Una famiglia spaziale. L'attuale presidente è Clark Spencer, mentre la direttrice creativa è Jennifer Lee (in seguito alle dimissioni, rispettivamente, di Ed Catmull e John Lasseter, nel 2018).
Con il termine "Classici Disney" vengono solitamente definiti in italiano i lungometraggi d'animazione prodotti dalla Walt Disney Animation Studios (precedentemente nota come Walt Disney Feature Animation e prima ancora come Walt Disney Productions), uno studio di animazione statunitense con sede a Burbank (contea di Los Angeles) che produce film d'animazione per la Walt Disney Company. Lo studio ha prodotto 59 lungometraggi a partire da Biancaneve e i sette nani (1937). La filmografia, ufficializzata nel 2008 dopo decenni di diatribe e ribadita in un video celebrativo nel 2010, include anche film di durata inferiore a 70 minuti (il più breve, Saludos Amigos, è un mediometraggio di 42 minuti) o composti anche da scene in live action (come I tre caballeros, composto quasi interamente in tecnica mista), ed è indipendente da qualsiasi marchio apparso in edizioni home video. L'elenco non include né i film Disney Pixar (come Toy Story o Alla ricerca di Nemo) né i sequel Disney (come Il ritorno di Jafar o Il re leone II - Il regno di Simba), a meno che non siano stati inclusi nel canone ufficiale (per esempio Bianca e Bernie nella terra dei canguri).
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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