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Titolo uniforme: Privacy e mercato digitale
Autore principale: Parisi, , Annamaria Giulia
Pubblicazione: Pisa : Pacini Giuridica, 2020
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati in sigla RGPD (o GDPR in inglese General Data Protection Regulation), ufficialmente regolamento (UE) n. 2016/679 , è un regolamento dell'Unione europea in materia di trattamento dei dati personali e di privacy, adottato il 27 aprile 2016, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea il 4 maggio 2016 ed entrato in vigore il 24 maggio dello stesso anno ed operativo a partire dal 25 maggio 2018. Con questo regolamento, la Commissione europea si propone come obiettivo quello di rafforzare la protezione dei dati personali di cittadini dell'Unione europea (UE) e dei residenti nell'UE, sia all'interno che all'esterno dei confini dell'UE, restituendo ai cittadini il controllo dei propri dati personali, semplificando il contesto normativo che riguarda gli affari internazionali, unificando e rendendo omogenea la normativa privacy dentro l'UE.Il testo affronta anche il tema dell'esportazione di dati personali al di fuori dell'UE e obbliga tutti i titolari del trattamento dei dati (anche con sede legale fuori dall'UE) che trattano dati di residenti nell'UE ad osservare e adempiere agli obblighi previsti. Dalla sua entrata in vigore, il GDPR ha sostituito i contenuti della direttiva sulla protezione dei dati (Direttiva 95/46/CE) e, in Italia, ha abrogato gli articoli del codice per la protezione dei dati personali (d.lgs. n. 196/2003) con esso incompatibili.
Il codice per la protezione dei dati personali (informalmente noto anche come "codice della privacy") è una norma della Repubblica Italiana, emanata con il Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, in vigore dal 1º gennaio 2004. Il Testo Unico, perché riunisce la normativa vigente in materia accumulatasi dal 1996, è ispirato all'introduzione di nuove garanzie per i cittadini, alla razionalizzazione delle norme esistenti e alla semplificazione degli adempimenti e sostituisce la precedente normativa (legge 31 dicembre 1996, n. 675). Il 4 maggio 2016 è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea il nuovo Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR, General Data Protection Regulation - Regolamento UE 2016/679), che è in vigore a partire dal 25 maggio 2016 e si applica dal 25 maggio 2018. Il 19 settembre 2018 è entrato in vigore il Decreto legislativo 10 agosto 2018, n. 101 per adeguare la normativa nazionale secondo il nuovo regolamento.
Con la locuzione "diritto all'oblio" si intende, in diritto, una particolare forma di garanzia che prevede la non diffusione, senza particolari motivi, di informazioni che possono costituire un precedente pregiudizievole dell'onore di una persona, per tali intendendosi principalmente i precedenti giudiziari di una persona. In base a questo principio non è legittimo, ad esempio, diffondere informazioni relative a condanne ricevute o, comunque, altri dati sensibili di analogo argomento, salvo che si tratti di casi particolari ricollegabili a fatti di cronaca. Anche in tali casi la pubblicità del fatto deve essere proporzionata all'importanza dell'evento ed al tempo trascorso dall'accaduto. Le leggi che regolamentano il diritto all'oblio si applicano esclusivamente alle persone fisiche e non alle aziende.
Il responsabile della protezione dei dati è una figura professionale esperta nella protezione dei dati, il cui compito è valutare e organizzare la gestione del trattamento dei dati personali, e dunque la loro protezione, all'interno di enti come un'impresa, un ente o di una associazione, affinché questi siano trattati in modo lecito e pertinente.
Per trattamento dei dati personali secondo la legge italiana, si intende qualsiasi operazione o insieme di operazioni, compiute con o senza l'ausilio di processi automatizzati e applicate a dati personali o insiemi di dati personali, concernenti la raccolta, la registrazione, l'organizzazione, la conservazione, la consultazione, l'elaborazione, la modificazione, la selezione, l'estrazione, il raffronto, l'utilizzo, l'interconnessione, il blocco, la comunicazione, la diffusione, la cancellazione e la distruzione di dati, anche se non registrati in una banca dati. Rispetto alla definizione accolta dalla previgente L. 675/96, è stato precisato espressamente che nella nozione di trattamento devono essere fatte rientrare anche le operazioni relative a dati non registrati in una banca dati. Il GDPR disciplina solo il trattamento dei dati personali che riguardano una persona fisica, con esclusione delle persone giuridiche (tranne poche eccezioni). Quindi solo le persone fisiche possono essere interessati al trattamento, non anche le persone giuridiche. Il GDPR, però, non si applica alle persone decedute, ma qui interviene il Decreto di adeguamento del Codice Privacy che estende le tutele del GDPR al trattamento dei dati dei deceduti (art. 2-terdecies).
Il C1 Advanced, in passato conosciuto come Cambridge English: Advanced o Certificate in Advanced English o CAE (Certificato di inglese avanzato) è un certificato di conoscenza generale della lingua inglese rilasciato da Cambridge Assessment English. Nel CEFR, che divide la conoscenza di una lingua in sei livelli (dal più basso al più alto: A1, A2, B1, B2, C1, C2), il C1 Advanced corrisponde al livello C1 (o C2 nel caso di votazione A), cioè al quinto livello su sei (o al sesto nel caso di votazione A). Certifica una conoscenza inferiore alle votazioni A e B del C2 Proficiency, oppure equivalente al C2 Proficiency con voto C nel caso si prenda A. Il C1 Advanced con voto C è invece equivalente al B2 First con voto A, mentre è superiore al B2 First con voti B ed C. Quest'esame rientra nel novero degli esami Cambridge Assessment English. Chi supera tale esame ha una conoscenza profonda della lingua inglese e può seguire un corso universitario in lingua inglese, anche in un paese anglofono. Il C1 Advanced è ritenuto molto valido, specialmente per gli studenti stranieri che si iscrivono alle università britanniche, dal momento che rappresenta la minima qualifica necessaria all'iscrizione. Come per tutti gli altri esami di Cambridge, la qualifica, una volta conseguita, non è mai revocata. I singoli istituti (ad esempio università, datori di lavoro, organizzazioni professionali ed enti governativi) possono comunque decidere se accettare o meno una certificazione conseguita da più di due anni, sebbene molti di essi siano disposti ad accettare documenti comprovanti attività di pratica e miglioramento della lingua successive alla data dell’esame.
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