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Pubblicazione: [Castelfiorentino : s. n., 19--]
Tipo di risorsa: grafica, Livello bibliografico: monografia, Lingua: abs, Paese: IT
La parola tabernacolo (in latino Tabernaculum - diminutivo di taberna dal significato di dimora), nella tradizione ebraica e cristiana significa il luogo della casa di Dio presso gli uomini. Comunemente, nelle lingue moderne, con tabernacolo si intende una struttura a forma di scatola presente in tutte le chiese cattoliche e di altre confessioni cristiane nella quale sono conservate le ostie consacrate dopo la celebrazione eucaristica. Il termine tabernacolo è utilizzato anche come sinonimo per le edicole sacre o edicole votive (definite nel nord est d'Italia anche coi nomi di capitelli o santelle) che proteggono un'immagine sacra oggetto di culto, sia all'interno delle chiese, sia lungo le strade, sulle facciate delle case, o nelle campagne.
Il Tabernacolo (in ebraico: מִשְׁכַּן?, mishkan, "residenza" o "dimora") nell'ebraismo e secondo la Bibbia ebraica (Tanakh), era la dimora trasportabile della presenza divina (Shekhinah) dal tempo dell'Esodo dall'Egitto fino alla conquista della terra di Canaan. Costruito secondo le specifiche rivelate da Dio (Yahweh) a Mosè sul Monte Sinai, accompagnava gli Israeliti durante le loro peregrinazioni nel deserto e la loro conquista della Terra Promessa. Il Primo Tempio a Gerusalemme lo sostituì come dimora di Dio. Non vi è alcuna menzione del Tabernacolo nel Tanakh dopo la distruzione di Gerusalemme e del Tempio da parte dei babilonesi nel 587 p.e.v. La descrizione più completa del Tabernacolo lo riporta come un santuario interno (denominato Santo dei Santi, Kodesh Hakodashim) che ospita l'Arca dell'Alleanza e una camera esterna ("Luogo Santo") con un candelabro d'oro, un tavolo per il Pane di proposizione e l'altare dell'incenso. Questa descrizione viene generalmente identificata nell'ipotesi documentale quale parte della Fonte Sacerdotale (P), scritta nel VI o V secolo p.e.v. Molti biblisti contendono che sia di datazione molto più tarda di Mosè e che la descrizione rifletta la struttura del Tempio di Salomone, mentre altri sostengono che la descrizione derivi da ricordi di un vero tempio premonarchico, forse il santuario di Silo. Studiosi tradizionali affermano che descriva un tabernacolo reale usato al tempo di Mosè e successivamente. Secondo la critica storica una fonte antecedente, quella Elohista (E), descrive il Tabernacolo come semplice santuario di tenda.
Il Tabernacolo dei Linaioli è un tempietto marmoreo di Lorenzo Ghiberti con pitture di Beato Angelico (tempera su tavola 260x330 cm). L'opera, conservata nel Museo nazionale di San Marco di Firenze, risale al 1432-1433.
Il tabernacolo delle Fonticine è uno dei più bei tabernacoli di Firenze. Composto da una grande pala robbiana e dotato anche di una vasca con fontanelle, si trova in via Nazionale, sull'asse di via dell'Ariento, a pochi passi dal mercato di San Lorenzo.
Il capitello votivo o edicola votiva o pilone votivo è una struttura architettonica religiosa cristiana di piccole dimensioni, che nasce da un culto popolare tramandato nei secoli. Normalmente un capitello viene costruito come ex voto per uno scampato pericolo, come una carestia o una pestilenza, ma serve anche come strumento di aggregazione della comunità cristiana, che presso di esso si può unire in preghiera (specie per la recita del rosario). In Lombardia è comunemente chiamato santella, in Toscana tabernacolo o "marginetta", nel Veneto è denominato capitèo, in Piemonte pilone e in Emilia-Romagna maestà.
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