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Autore principale: Fincher, David
Serie: La Cineteca Repubblica - L'espresso
The Seven Deadly Sins - Nanatsu no taizai (七つの大罪 Nanatsu no taizai?, lett. "I sette peccati capitali") è un manga shōnen scritto e disegnato da Nakaba Suzuki, serializzato sul Weekly Shōnen Magazine di Kōdansha dal 10 ottobre 2012. La serie, ambientata nell'Europa medievale è ispirata al Ciclo Bretone, segue le vicende di un gruppo di cavalieri chiamati per l'appunto i sette peccati capitali. Un adattamento anime, prodotto da A-1 Pictures, è stato trasmesso in Giappone in due stagioni, intitolate rispettivamente The Seven Deadly Sins e The Seven Deadly Sins: Revival of the Commandments tra il 5 ottobre 2014 e il 30 giugno 2018. Una serie anime di quattro episodi, sempre prodotta da A-1 Pictures e intitolata The Seven Deadly Sins: Signs of Holy War, è andata in onda dal 28 agosto al 18 settembre 2016. La terza e ultima stagione, intitolata The Seven Deadly Sins: Wrath of the Gods, ha iniziato ad andare in onda in Giappone dal 9 ottobre 2019 ed è terminata il 25 marzo 2020. In Italia i diritti del manga sono stati acquistati da Star Comics, mentre gli anime sono stati resi disponibili con il doppiaggio in italiano da Netflix
Seven Sisters (What Happened to Monday) è un film del 2017 diretto da Tommy Wirkola. Il film, con protagonista Noomi Rapace nel ruolo di sette gemelle, è ambientato in un futuro distopico dove vige la legge del figlio unico.
Sette anime (Seven Pounds) è un film del 2008 diretto da Gabriele Muccino con protagonista Will Smith. Smith torna a collaborare con Muccino dopo il successo de La ricerca della felicità.
I magnifici 7 (The Magnificent Seven) è un film del 2016 diretto da Antoine Fuqua, remake del film omonimo del 1960 diretto da John Sturges.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
Record aggiornato il: 2025-09-16T01:13:25.253Z