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Pubblicazione: Firenze : Vallecchi, stampa 1926
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'Palazzo Vecchio si trova in piazza della Signoria a Firenze ed \xc3\xa8 la sede del Comune. Rappresenta la migliore sintesi dell\'architettura civile trecentesca cittadina ed \xc3\xa8 uno dei palazzi civici pi\xc3\xb9 conosciuti nel mondo.\nChiamato in origine "Palazzo dei Priori", e poi successivamente venne identificato nel XV secolo come "Palazzo della Signoria", dal nome dell\'organismo principale della Repubblica di Firenze; nel 1540 divenne Palazzo Ducale, quando il duca Cosimo I de\' Medici ne fece la sua residenza; infine il nome Vecchio lo assunse dopo il 1565 quando la corte del Duca Cosimo si spost\xc3\xb2 nel "nuovo" Palazzo Pitti.\nNon sono presenti porte o aperture per la sicurezza di chi amministrava il potere. Ci si poteva accedere solamente dal cortile\nDal 1865 al 1871 fu sede del Parlamento del Regno d\'Italia, mentre oggi ospita il Sindaco di Firenze e vari uffici comunali. Vi si trova inoltre un museo, che permette di visitare le magnifiche sale dove lavorarono, fra gli altri, Agnolo Bronzino, Ghirlandaio, Giorgio Vasari, e dove sono esposte opere di Michelangelo Buonarroti, Donatello, Verrocchio.\nL\'edificio si \xc3\xa8 gradualmente ingrandito verso est, arrivando ad occupare un isolato intero e allungando l\'iniziale parallelepipedo trecentesco fino a quadruplicarne le dimensioni, con una pianta che ricorda un trapezio del quale la facciata \xc3\xa8 solo il lato pi\xc3\xb9 corto. Sulla facciata principale a bugnato, la Torre di Arnolfo \xc3\xa8 uno degli emblemi della citt\xc3\xa0.'
'Il Consiglio dei Dugento, (o Ducento) \xc3\xa8 stato un importante organo deliberativo del Ducato di Firenze e del Granducato di Toscana.'
"Il giglio (conosciuto anche col suo nome francese fleur-de-lys, anche trascritto come fleur-de-lis) \xc3\xa8 una figura araldica, una delle quattro figure pi\xc3\xb9 popolari con la croce, l'aquila e il leone. \xc3\x88 classificato abitualmente tra le figure naturali. Tra i simboli mariani per eccellenza, e anche attributo di san Giuseppe, il giglio in Francia \xc3\xa8 divenuto, a partire dal Medioevo, l'emblema della regalit\xc3\xa0. Fu usato come ornamento sul blasone e sul sigillo dei re francesi capetingi.\n\n"
'Qui di seguito sono elencate le opere del Bronzino, pittore italiano del Manierismo fiorentino del XVI secolo.\nLe opere sono classificate in ordine cronologico e sono suddivise in affreschi, dipinti e disegni.\n\n'
'Leon Battista Alberti (Genova, 14 febbraio 1404 \xe2\x80\x93 Roma, 25 aprile 1472) \xc3\xa8 stato un architetto, scrittore, matematico, umanista, crittografo, linguista, filosofo, musicista e archeologo italiano; fu una delle figure artistiche pi\xc3\xb9 poliedriche del Rinascimento. Il suo primo nome si trova spesso, soprattutto in testi stranieri, come Leone.\nAlberti fa parte della seconda generazione di umanisti (quella successiva a Vergerio, Bruni, Bracciolini, Francesco Barbaro), di cui fu una figura emblematica per il suo interesse nelle pi\xc3\xb9 varie discipline.\nUn suo costante interesse era la ricerca delle regole, teoriche o pratiche, in grado di guidare il lavoro degli artisti. Nelle sue opere menzion\xc3\xb2 alcuni canoni, ad esempio: nel "De statua" espose le proporzioni del corpo umano, nel "De pictura" forn\xc3\xac la prima definizione della prospettiva scientifica e infine nel "De re aedificatoria" (opera cui lavor\xc3\xb2 fino alla morte, nel 1472), descrisse tutta la casistica relativa all\'architettura moderna, sottolineando l\'importanza del progetto e le diverse tipologie di edifici a seconda della loro funzione. Tale opera lo render\xc3\xa0 immortale nei secoli e motivo di studio a livello internazionale da artisti come Eug\xc3\xa8ne Viollet-le-Duc e John Ruskin.\nCome architetto, Alberti viene considerato, accanto a Brunelleschi, il fondatore dell\'architettura rinascimentale.\nL\'aspetto innovativo delle sue proposte, soprattutto sia in ambito architettonico che umanistico, consisteva nella rielaborazione moderna dell\'antico, cercato come modello da emulare e non semplicemente da replicare.\nLa classe sociale a cui Alberti faceva riferimento \xc3\xa8 comunque un\'aristocrazia e alta "borghesia" illuminata. Egli lavor\xc3\xb2 per committenti quali i Gonzaga a Mantova e (per la tribuna della Santissima Annunziata) a Firenze, i Malatesta a Rimini, i Rucellai a Firenze.'