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Pubblicazione: Prato : Pentalinea, [2011]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'Igino Ugo Tarchetti, noto anche come Iginio Ugo Tarchetti, nato Igino Pietro Teodoro Tarchetti (San Salvatore Monferrato, 29 giugno 1839 \xe2\x80\x93 Milano, 25 marzo 1869), \xc3\xa8 stato uno scrittore, poeta e giornalista italiano.\nCollabor\xc3\xb2 con le testate Rivista minima, Il giornale per tutti, La settimana illustrata, Il gazzettino rosa, Il pungolo, e tent\xc3\xb2 di lanciare senza successo un periodico proprio, il Piccolo giornale.\n\n'
"Fosca \xc3\xa8 l'opera pi\xc3\xb9 celebre dello scrittore Iginio Ugo Tarchetti. Uscito a puntate sulla rivista Il pungolo nel 1869 e raccolto in volume nello stesso anno, composto da 50 capitoli, \xc3\xa8 uno dei pi\xc3\xb9 rappresentativi romanzi della Scapigliatura. Tarchetti mor\xc3\xac di tubercolosi o febbre tifoide prima di terminare il penultimo capitolo, che fu completato dall'amico Salvatore Farina seguendo gli appunti e le indicazioni lasciate dall'autore. Il romanzo \xc3\xa8 stato ripubblicato nel 1971 dall'editore Einaudi come primo volume della collana Centopagine diretta da Italo Calvino.\n\n"
"La scapigliatura fu un gruppo artistico e letterario sviluppatosi nell'Italia settentrionale a partire dagli anni sessanta dell'Ottocento; ebbe il suo epicentro a Milano e si and\xc3\xb2 poi affermando in tutta la penisola. Il termine fu proposto per la prima volta da Cletto Arrighi (anagramma di Carlo Righetti) nel suo romanzo La scapigliatura e il 6 febbraio del 1862, ed \xc3\xa8 la libera traduzione del termine francese boh\xc3\xa8me (vita da zingari), che si riferiva alla vita disordinata e anticonformista degli artisti parigini descritta nel romanzo di Henri Murger Sc\xc3\xa8nes de la vie de Boh\xc3\xa8me (1847-1849). Contro il romanticismo italiano maggioritario (Manzoni, Berchet, D'Azeglio), recuperarono le suggestioni del romanticismo straniero e diffusero il gusto del naturalismo francese nascente e del maledettismo alla Baudelaire, anticipando verismo e decadentismo.\n\n"
"La nozione romantica di maledizione del poeta appare gi\xc3\xa0 nel 1832 nell'opera di Alfred de Vigny Stello, che espose il problema dei rapporti tra poeti e societ\xc3\xa0, anticipante la pi\xc3\xa8ce Chatterton: \n\nFigura tragica spinta agli estremi, sprofondata non di rado nella demenza, l'immagine del po\xc3\xa8te maudit costituisce il vertice insuperabile del pensiero romantico. Esso domina una concezione della poesia caratteristica della seconda met\xc3\xa0 del XIX secolo.\nL'espressione \xc2\xabpo\xc3\xa8te maudit\xc2\xbb (poeta maledetto) ha superato i limiti di un'epoca, e pu\xc3\xb2 oggigiorno qualificare altri autori oltre a quelli che designava in origine, gli amici di Verlaine. Essa designa in generale un poeta (ma anche un musicista, o artista in genere) di talento che, incompreso, rigetta i valori della societ\xc3\xa0, conduce uno stile di vita provocatorio, pericoloso, asociale o autodistruttivo (in particolare consumando alcol e droghe), redige testi di una difficile lettura e, in generale, muore ancor prima che al suo genio venga riconosciuto il suo giusto valore. \nQuesto appellativo di maledetto lo attribu\xc3\xac Verlaine a se stesso, ma esso avvolge in un alone indefinibile autori di epoche diverse come Cecco Angiolieri, Fran\xc3\xa7ois Villon, Thomas Chatterton, Aloysius Bertrand, G\xc3\xa9rard de Nerval, Charles Baudelaire, Lautr\xc3\xa9amont, Petrus Borel, Charles Cros, Germain Nouveau, Guy de Maupassant, Antonin Artaud, \xc3\x89mile Nelligan, Armand Robin, Olivier Larronde o ancora, John Keats, Edgar Allan Poe, il grande pittore Vincent van Gogh e il famoso cantante Jim Morrison.\n\n"